Qua si fa TUTTO a mano, per davvero! Le tegole costano 2 Cordobas l’una. Mentre nella capitale, le tegole fatte a macchina costano 14 Cordobas ciascuna (il cambio è di circa 20 Cordobas per 1 Dollaro).
La cittadina di LA PAZ CENTRO, a circa 45 chilometri da Managua (capitale del Nicaragua-Centroamerica), è famosa per la fabbricazione artigianale di mattoni, tegole e piastrelle in terracotta: un artigianato totalmente primitivo, come potete vedere nelle immagini.
I forni sono grandissimi e sembrano delle moschee, in questa pianura arida e desolata (siamo nel pieno della stagione secca: non piove per sei mesi).
Sostanzialmente qua la mano d’opera è sottopagata, mentre macchine, utensili e strumenti di lavoro sono relativamente cari. Esattamente al rovescio che nel nostro Belpaese dove, proprio per questo motivo, fioriscono supermercati del “FAI DA TE” dappertutto.
Qua la gente lavora quasi GRATIS, dall’alba al tramonto, sotto il sole e con una temperatura che sfiora i 40 gradi….svolgendo TUTTE le fasi della lavorazione solo ed esclusivamente A MANO……per cui, in un certo senso, ogni tegola, o mattone, o piastrella è un PEZZO UNICO: una vera opera d’Arte Contemporanea (concettualmente d’Arte Povera), al prezzo di un decimo di dollaro.
L’articolo e le immagini della cottura di tegole, mattoni e piastrelle, sicuramente a temperatura non uniforme, confermano le mie esperienze: quelle cotte nei punti più caldi del forno diventano durissime, quasi vetrificate, resistenti alle intemperie, e sono ricercate anche usate; quelle cotte a bassa temperatura diventano friabili, poco resistenti, e si sbriciolano facilmente.
Capita che siffatte tegole debbano essere completamente sostituite dopo pochi anni dalla realizzazione dei tetti.
I mattoni “vetrificati”, anche vecchi e di recupero (solitammente di colore più scuro), sono ottimi per pavimentazioni rustiche particolarmente resistenti, e quindi sono ricercati.
Anche se la produzione non è omogenea, quella artigianale ha una gamma di valori introvabile nei processi industrializzati, e rappresenta la resistenza(fin che può) alla globalizzazione.
Belle le foto, ma avrei gradito riprese di particolari da distanza ravvicinata.
Pier Giorgio
Grazie delle valide considerazioni. Credo che sia tutto vero ciò che deduci dalle tue esperienze. Una riflessione in più è la seguente: le tegole cotte male, o a bassa temperatura assorbono l’acqua che, in inverno, si congela e rompe o sbriciola la tegola stessa. Qua, nei paesi tropicali, questo problema non esiste, e quindi anche se cotte male hanno una durata considerevole. Prometto che nel prossimo viaggio di acquisto tegole per il mio nuovo “studio tropicale” farò riprese fotografiche ravvicinate. Un abbraccio a voi e a tutti gli amici del varesotto, Sergio