Ho conosciuto il maestro Annigoni nel 1970, nel suo laboratorio, dove ci consigliò una ricetta di tempera grassa che usammo spesso durante quegli anni di studio nella Accademia di Belle Arti di Firenze.
Era un uomo semplice, alla mano, lavoratore instancabile e, al termine della giornata, scendeva dal vinaio per la consuetudinaria partita a carte con i suoi amici artigiani e negozianti di San Frediano. Era amato dalla gente semplice, dal popolo, e odiato dagli intellettuali e artisti alla moda, e questi erano sentimenti reciproci.
In quel tempo, gli anni caldi del ’68, era considerato un artista “di destra” perché dipingeva i ritratti delle regine e perché dipingeva con le tecniche tradizionali e in forme strettamente figurative…e tutto ciò era criminalizzato.
Il “Grande Fratello” d’oltremare stava covando, allora, ( e nel nostro Belpaese con un subdolo linguaggio sinistrese), quel pastrocchio che poi si chiamerà “Arte Contemporanea” e che oggi, dopo aver amoreggiato per anni e anni con il potere e i potenti della terra….. imperversa omologato e coccolato dai musei, curatori, critici, giornalisti e galleristi, politici, governanti e portaborse e ruffianelli di provincia.
Il maestro Annigoni diceva:
«Mi hanno chiamato il pittore dei mendicanti; più tardi mi hanno definito il pittore delle regine. Ma i mendicanti me li sono scelti, invece i potenti mi hanno scelto loro».
E Bernard Berenson dichiarava:
« ...Egli rimarrà nella storia dell’arte come il contestatore di un’epoca buia per la pittura.
Occorre avere mente eletta per comprendere la sua opera, eppure è capito da tutto il popolo, perché sa parlare al popolo il linguaggio che è dei cuori puri... »
Noi, giovani studenti d’Accademia, guardavamo ad Annigoni con un certo timore e molto rispetto……pensavamo fosse un pittore “fuori dal tempo” e che la cosa non andasse troppo bene (c’era già nell’aria l’ossessione di essere attuali a tutti i costi, meglio se all’avanguardia). E a Piazza San Marco, proprio davanti al Giardino di Lorenzo il Magnifico (dove ci fu la prima Accademia d’Arte del mondo) spesso facevamo capolino nella stanza dove il suo bellissimo affresco nel Convento ci accoglieva silenzioso e quasi clandestino o, al ritorno a casa dietro la Chiesa del Carmine, ci si fermava a San Lorenzo per vedere la sua strana e dorata pala d’altare di Gesù e Giuseppe.
Quanta DIGNITA’ in questo grande maestro, che ha lavorato duro e bene per tutta la vita, contro venti e maree, schivando le mediocrità, le omologazioni e le mode……chissà….uno degli ultimi grandi maestri dell’Italia che fu.
Museo Pietro Annigoni a Firenze sito web
El Museo Annigoni en Florencia video youtube in spagnolo
La Toscana celebra il primo centenario della nascita di Pietro Annigoni .
– Firenze, Casa Siviero, Lungarno Serristori 1/3, dal 5 giugno al 5 settembre;
– Firenze, Corridoio Vasariano, dal 7 giugno il celebre Autoritratto.
-Firenze, Villa Bardini, dal 20 novembre 2010 al 27 marzo 2011
-Siena, dal 10 dicembre 2010 al 23 gennaio 2011 nei Magazzini del Sale all’interno del Palazzo Pubblico.
-Firenze, Palazzo Medici Riccardi da gennaio 2011
……”Annigoni è stato artista di grande popolarità, ma di controversa valutazione critica. Spesso è stato visto come personaggio da rotocalco, artista conservatore, dotato di una straordinaria tecnica, ma che agiva fuori dal tempo. Presentare insieme frammenti dell’opera pittorica e letteraria di Annigoni può aiutare a superare alcuni pregiudizi. Si potrà infatti notare che, al contrario, egli è stato artista colto, capace di esprimersi ad alti livelli tanto nella pittura quanto nella scrittura, e che viveva pienamente il proprio tempo.
Certo la sua è un’arte che mantiene forti legami con i linguaggi e le tecniche del passato, ma che affronta pienamente le problematiche moderne. Leggendo i suoi scritti si può comprendere che Annigoni non era una persona che voleva continuare a usare il calesse al tempo dell’automobile e dei viaggi spaziali. Era però fortemente preoccupato che il trionfo della tecnologia e del consumismo portassero ad un annullamento dei valori più profondi dell’uomo. Perciò la sua abilità tecnica non era fine a se stessa, ma serviva a esaltare l’importanza della manualità umana contrapposta alla standardizzazione meccanica della produzione industriale. La sua aderenza alla rappresentazione naturalistica non era realismo descrittivo ottocentesco, ma un modo per affermare la virtù esclusivamente umana di investigare il mondo circostante e riflettere sulla propria interiorità. I suoi paesaggi quindi sono metafore di emozioni e pensieri; i suoi ritratti scavano a fondo i contrasti psicologici delle persone. E’ un’arte simbolica e concettuale che, in modo del tutto novecentesco, rappresenta non il mondo esterno ma l’interno dell’anima e che lo fa senza rinunciare al tradizionale fascino visivo della pura pittura e del disegno perché: importante sarebbe dir cose nuove e interessanti con vivo e comunicativo linguaggio convenzionale (Diario, 22 settembre 1950)”…… http://www.museocasasiviero.it/ww4_siviero/primopiano.page
Ho conosciuto il maestro Annigoni. Straordinario.
Mi ha lasciato un bellissimo ricordo.
Seguo sempre gli insegnamenti del maestro.
Ho conosciuto il maestro Annigoni. Straordinario.
Mi ha lasciato un bellissimo ricordo.
Seguo sempre gli insegnamenti del maestro.
Non mi ricordo di aver scritto altre volte
QUESTO è IL Più GRANDE mAESTRO DEL NOSTRO TEMPO,SIA COME PREPARAZIONE TECNICA CHE POTENZA ESPRESSIVA.nEL TURBINARE DEL NOSTRO SECOLO DI ESPERIMENTI DISCUTIBILI ESALTATI DA UNA CRITICA DI PARTE,NON CI SIAMO ACCORTI DELLA GRANDE PRESENZA DI QUESTO FORMIDABILE ARTISTA.lE SUE OPERE ANCHE SENZA UNA DESCRIZIONE CRITICA,PARLA ALLA GENTE CON UN DISCORSO SOPRATTUTTO COMPRENSIBILE E FA SCUOLA AI PITTORI CHE RISPETTANO LA NOSTRA GRANDE TRADIZIONE ARTISTICA E NE VOGLIONO CONTINUARE IL PERCORSO.gIOVANI ARTISTI Annigoni E Donizetti SIANO LA LUCE CHE VI CONDUCA A SUPERARE QUESTO TUNNEL BUIO CHE CI HA CONDOTTO QUESTA FALSA CULTURA DI UN’ARTE PERICOLOSAMENTE DEVIANTE…
L’ho conosciuto anch’io grandissimo uomo
Ho avuto l’opportunità di conoscerlo. Grandissimo uomo!
Di Annigoni che ho conosciuto e frequentato è bene ricordare la sua profonda cultura umanistica , profondo conoscitore di Benedetto Croce . La sua biblioteca spaziava negli argomenti più vari . Non era religioso ma conosceva bene la bibbia. Stimatissimo da De Chirico , normalmente non facile agli apprezzamenti. Non è purtroppo valorizzato economicamente come dovrebbe per un artista presente nei maggiori musei del mondo . Ma il tempo farà giustizia di un artista di questo valore !!!