“Aleijadinho” è il soprannome di un grande scultore e architetto brasiliano, che in realtà si chiamava Anton Francisco Lisbôa , nato nel 1738 e morto nel 1814 nella bellissima città di Ouro Prêto, stato di Minas Gerais, nel sud est del Brasile.
Si tratta di una specie di eroe nazionale e popolare del Brasile.
E’ stato sicuramente un genio ed è diventato poi un mito perché la sua storia è avvolta nella leggenda e nel mistero (la sua prima fantasiosa biografia fu scritta 40 anni dopo della sua morte).
Considerato il più grande rappresentante del Barocco Brasiliano (che nello stato di Minas Gerais qualcuno chiama “barocco mineiro”), e il maggiore del Barocco Americano.
In realtà probabilmente lo possiamo avvicinare più precisamente al Rococò per la sua opera caratterizzata da una maggiore leggerezza, eleganza, luminosità e semplificazione dagli orpelli, ori e pienezze eccessive di molto Barocco coloniale.
O addirittura c’è chi lo colloca tra i pre-romantici per la originalità e unicità della espressione individuale del soggetto, che riflette la individualità, personalità e anima dell’artista.
Sta di fatto che la geniale opera dell’Aleijadinho probabilmente ha potuto raggiungere livelli altissimi di libertà espressiva proprio perché il territorio di MINAS GERAIS (Miniere Generali) viveva un relativo isolamento dal potere centrale della Chiesa Cattolica, in un periodo di notevoli ricchezze per l’estrazione e il saccheggio dell’oro da parte della Corona Portoghese.
D’altra parte uno degli elementi che hanno ulteriormente reso leggendaria l’opera di questo maestro è la vicenda drammatica della sua vita: a 40 anni è stato colpito da una gravissima e rara malattia (forse lebbra o scorbuto o altro), che con il passare del tempo ha provocato gravi e dolorose mutilazioni e deformazioni alle mani e ai piedi, deformando grottescamente il suo corpo, tanto da costringerlo a lavorare di notte per non farsi vedere, con il martello e scalpello legati a quel che rimaneva delle mani.
Tutta la sua opera è stata “riscoperta” dai modernisti, e la sua vena drammatica, realistica e grottesca lo fa diventare in un certo senso un maestro ispiratore delle correnti artistiche del ventesimo secolo.
Effettivamente le sue opere sono molto vicine allo spirito attuale, diciamo laico della gente e piuttosto lontane dalle dimostrazioni di forza e di potere della Controriforma e del suo Barocco ufficiale. C’è infine da non dimenticare che la Storia dell’Arte in chiave “eurocentrica” non fa certo giustizia di artisti come l’Aleijadinho, che rimane quasi sconosciuto in Italia.
Bellissimo documentario sul Maestro Aleijadinho del celebre regista brasiliano Joaquim Pedro de Andrade (1932 – 1988, ) in lingua portoghese, con immagini molto belle, soprattutto nella seconda parte, con le opere della maturità dell’artista:
PARTE N.1
http://www.youtube.com/watch?v=YN5ydzW2CSI&feature=related
PARTE N.2
http://www.youtube.com/watch?v=VNPS-Zi2HUM&feature=related
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Per approfondire la conoscenza di Aleijadinho si possono anche consultare questi siti web:
http://www.ponto.altervista.org/Arte/Aleijadinho/congo_it.html
http://www.sapere.it/enciclopedia/Aleijadinho.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Aleijadinho
(in portoghese)
http://pt.wikipedia.org/wiki/Aleijadinho
Sono brasiliana de São Paulo. Sono professorezza d’arte. Grazie per le belíssime foto delle opera dell’Aleijadinho.