Erano già vari anni, credo, che non dipingevo la frutta di cocco.
In questi mesi sto lavorando ai 17 dipinti che illustrano “La pianura in fiamme” di Juan Rulfo, che sono pura fantasia e invenzione, naturalmente fondamentate da ricerche e documentazioni di tutti i tipi.
Avevo bisogno di un attimo di pausa, e al dipinto n.11 mi sono fermato, e ho realizzato questo “studio dal vero” di un grappolo di cocos che casualmente è arrivato nel mio studio.
Ho iniziato a dipingere la frutta del COCCO dal 1982, da quando sono arrivato in America Latina. Credo di aver dipinto, nel tempo, una diecina di opere su questo tema…che continuo a dipingere ogni tanto, quando sento la necessità di rimettermi davanti al “vero”, per studiare i delicati passaggi di luci e colori sulle cose e le loro relazioni armoniche, le patine preziose del tempo e le forme mai casuali della natura.
Tutte cose che alla macchina fotografica sfuggono, anche a quelle più sofisticate, digitali e tridimensionali che registrano immagini tanto più precise, quanto più fredde documentazioni delle superfici.
Le fotografie sono sempre immagini datate, che dall’istante dello scatto fotografico iniziano il loro invecchiamento e agonia…mentre i dipinti iniziano a vivere una loro vita autonoma e, se sono opere di qualità artistica, ringiovaniscono nel tempo (….il tempo, che allontana le contingenze della cronaca, delle mode, della politica e dei filtri emozionali).
Ogni tanto ritorno a dipingere “nature morte” per ritrovare la “misura” delle cose della natura, che è la prima e vera maestra di tutto…..Nessuna “copia”, nessuna “imitazione”, ma studio e approfondimento e “ridefinizione dei limiti” che rendono autenticamente libera la espressività pittorica.
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Il COCCO è una frutta commestibile e uno dei tesori dei territori tropicali. Con questa frutta si fa di tutto: si beve l’acqua di cocco che possiede al suo interno, il latte di cocco che è la polpa bianca spremuta o si mangia direttamente questa polpa, o si fanno dolci, oli vegetali, via via fino ai piatti tipici come il RONDON della Costa Atlantica del Nicaragua, che è una delizia per mettere il turbo (cocco, pesce, carne di tartaruga, di maiale, di cervo ecc. ecc.)
In Nicaragua il COCCO spunta da tutte le parti: il Rio Coco è la frontiera naturale con l’Honduras, ed è il fiume più lungo del Centroamerica; il Parco Marittino Coco/Las Flores è conformato da alcune spiagge paradisiache dove, ogni anno, le tartarughe marine Paslama e Tora vengono a deporre le uova (spettacolo emozionante e unico, a cui si può assistere con le dovute precauzioni).
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Sono arrivato nello studio di Sergio e sul cavalletto c’era questa piccola tela con abbozzati “Los cocos”. Resto affascinato da come prende forma un dipinto sulla tela di un pittore. Dei lavori di Sergio, in passato, mi sono innamorato di un quadro che ritrae il cacao. Mi affascina il gioco di luci, la maestria del colore, la capacità di cogliere sfumature senza perdere l’insieme.
Le forme stesse, come ammalianti immagini di un paradiso perduto e ritrovato nei frutti strappati alla pianta, rubati alla terra e deposti in visione per guardarli morire e poi risorgere arte.
Questi dipinti raffiguranti le noci di cocco mi sono piaciuti assai tant’è che ho inserito un link alla pagina nel mio sito http://www.acquadicocco.net dedicato esclusivamente all’acqua di cocco, nella sezione links.