Dodicesimo dipinto per illustrare “LA PIANURA IN FIAMME” (El llano en llamas), capolavoro dello scrittore messicano Juan Rulfo.
Disse Gabriel García Márquez “Se non avessi mai letto Juan Rulfo, forse non avrei mai scritto”.
Effettivamente i racconti di Juan Rulfo sono magia pura, per le cose che racconta, certo, ma principalmente per COME le racconta (l’eterno pardigma della Letteratura e dell’Arte: cosa si racconta è importante, ma COME si racconta è DETERMINANTE)
“Acuérdate”, che significa ”Ricordati”, è un racconto corto, un monologo in presenza di un ascoltatore. E’ una storia piuttosto semplice, ma che si complica nel labirinto delle parentele, che rende tutto interrelazionato, tutti i personaggi coinvolti nei fatti narrati. E in fondo è questo il senso del racconto: anche se in differente misura, tutti sono responsabili della triste fine dell’ultimo Urbano Gomez (sono tre: nonno, padre e figlio, omonimi). In particolare il narratore spiega puntigliosamente l’evolversi della vicenda per ricordare all’ascoltatore (forse per alleggerire in qualche modo la propria coscienza colpevole), che anche lui è responsabile di quel tragico epilogo.
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La grande maestria di Juan Rulfo risiede in questa sua grande capacità di registrare o trascrivere , quasi casuale assistente del monologo, una narrazione così, con il lessico popolare delle profondità del territorio messicano, con l’evolversi di una vicenda reale e tragica per giustificare le proprie responsabilità compartite con l’ascoltatore…e infine con la totale assenza di istituzioni dello Stato, se non un molto dubbioso arruolamento dello stesso Urbano Gomez nerlle file della Polizia….
I racconti di Juan Rulfo sono come una matrioska…….in questo caso, appunto, il motivo profondo è la giustificazione del narratore e il coinvolgimento dell’ascoltatore in un fatto tragico; dentro di questo c’è appunto la storia dei tre Urbano Gomez e la tragica fine dell’ultimo; ma dentro questi tragici avvenimenti c’è la vicenda antropologica di una comunità tipo del profondo territorio messicano….e infine c’è la denuncia semi-nascosta del potere politico nefasto del periodo post-rivoluzionario messicano. E se si vuole, alla fine…..proprio alla fine e dentro il tutto, la visione assolutamente pessimista di Juan Rulfo…che si trasforma nel suo contrario proprio per il COME vengono raccontati i fatti……e il COME è un capolavoro di amore per la vita e per la umanità…e non puo’ essere altrimenti il lavoro creativo, a questi livelli, del fare Arte o Letteratura.
Racconto in spagnolo:
http://www.ciudadseva.com/textos/cuentos/esp/rulfo/acuerda.htm
I “cocos” li ho visti finire in diretta, proprio dentro La bottega del pittore. Questo dodicesimo quadro tratto dai racconti di Juan Rulfo l’ho visto invece abbozzato, che stava prendendo corpo e forma. Un piacere vedere la ricerca di Sergio. Per lui internet è diventato strumento di lavoro, un po’ come una speciale tavolozza dei colori che apre a nuove tecniche e scoperte. Usa la rete per scovare immagini, colori, pezzi di storie che si uniscano alle suggestioni delle sue visioni. E da lì inizia a disegnare, prima con un bozzetto e poi, via via, sulla tela. I grandi sono sempre nella sua testa mentre il quadro prende forma e intensità. Insomma, dietro a ogni lavoro c’è una vera ricerca, di cui la tecnologia è sorella. Non sorellastra, ma sorella vera a sostegno della creatività e passione per la pittura.
Che voglia di venire a vedere come prendono corpo gli ultimi dipinti di questa grande opera firmata Rulfo, Michilini e web
Marco, è la prima volta che viene scritto qualcosa del mio metodo di lavoro e ricerca, che prima facevo in biblioteca, nelle enciclopedie, con foto mie e di altri, con ritagli di giornali e riviste e tutta una montagna di materiali e documenti che archiviavo in casse e bauli (che ho iniziato a riempire all’epoca del Vietnam…..). Adesso ormai quasi tutto, a livello di documentazione, lo si puo’ trovare in Internet…..che grande rivoluzione!!!!! Davvero si aprono orizzonti incredibili per la Pittura!