S. Chiara era chiara

Santa Chiara d’Assisi era chiara. Io me la immagino così, chiara , come l’ha dipinta Simone Martini , chiara, serena e luminosa, che illumina l’intorno.

E anche se scura su fondo scuro, con qualche anno in più, come l’ha dipinta Piero della Francesca, mi piace ancora di più, con  il suo sguardo e atteggiamento dolce, chiaro e luminoso…..anche se realmente i suoi tempi erano notturni e solcati dall’incubo mostruoso di papi e imperatori depravati e corrotti, che la fanno ancora più luminosa….è sicuramente stata illuminata dalla sua devota madre e da San Francesco e alla fine Santa Chiara ha brillato di luce propria.

E’ stata una donna che ha “rotto il muro del silenzio” e ha fatto sentire la sua voce chiara e forte, come quando ha scritto che “il regno dei cieli il Signore lo promette e dona SOLO AI POVERI”…….non ha scritto che più o meno, che se si ha fede, che se si è buoni e che se si fa l’elemosina e se si va alla messa tutte le domeniche…..No, ha scritto che “SOLO SE SI E’ POVERI”………..e questo è il dettaglio, come diceva Mario Moreno detto Cantinflas (e con questo ovviamente  Chiara sottintendeva anche la carenza cronica di papi e imperatori  nel regno dei cieli) .

SIMONE MARTINI (1344 circa), SANTA CHIARA, BASILICA INFERIORE DI ASSISI

Santi, Chiara e Francesco, lo sono diventati di diritto, perchè il loro “miracolo” (indispensabile per la canonizzazione) è aver scelto la vita di Gesù Cristo ed essere sopravvissuti allo sterminio, a cui erano destinati in quel tempo tutti coloro che sceglievano quella stessa vita e denunciando la depravazione e corruzione di papi e imperatori: erano dichiarati eretici e finivano arrostiti vivi.

Chiara e Francesco si sono sottomessi al’autorità del Papa, senza denunciare nessuna depravazione e corruzione, e questo li ha salvati.

Non si sono invece salvati i loro seguaci “francescani spirituali” che furono fortemente critici nei confronti della Chiesa di Roma e che finirono piuttosto malaccio; mentre finirono benone, pieni di soldi e di potere i Francesacani incaricati, insieme ai Domenicani per la Santa Inquisizione di fare da investigatori, torturatori, accusatori, giudici e beneficiari delle ricchezze dei condannati…..

……ma questo è altro tema, quella della degenerazione e opportunismo dei seguaci  dei grandi uomini e donne della storia umana (di cui oggi abbiamo abbondanti esempi in tutte le politiche,  ideologie, religioni e  filosofie del mondo).

Noi oggi vogliamo ricordare quella grande donna che fu Chiara d’Assisi, a cui Papa  Gregorio IX (proprio lui: il fondatore della Santa Inquisizione), concesse il “privilegio della povertà”.

“Privilegio” poi confermato da Papa Innocenzo IV con una solenne bolla del 1253, presentata a Chiara pochi giorni prima della morte (quello stesso papa che un anno prima, nel 1252 con la bolla “Ad extirpanda  autorizzò l’uso della tortura nella Santa Inquisizione)……infine fu  dichiarata Santa  nel 1255 per decisione di  Papa Alessandro IV   (quello che contemporaneamente confermo’ la famigerata bolla “ Ad Extirpanda”)…..mah!…che razza di personaggi!…..storie chiare di luce in mezzo alla notte di mostri manovrieri.

A noi piace ricordare Santa Chiara luminosa e bella, che illumina la umanità e ci continua ad illuminare con l’esempio della sua vita e con quelle quattro parole….”SOLO SE SI E’ POVERI”….e , per non lasciare dubbi, la specificazione seguente: “Come si ingannano, molte volte, al riguardo, re e regine di questo mondo! Quand’anche elevassero la loro superbia fino al cielo e toccassero quasi col capo le nubi, alla fine saranno dissolti nel nulla, come spazzatura”.

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…”Le donne del Medioevo, sembrano mute. Perché la storia la scrive chi comanda. Così tutte le fonti che parlano di donne nel Medioevo sono state scritte da uomini, i quali, tra l’altro, come si è visto, non nascondevano i loro pregiudizi. Il numero delle donne che hanno fatto pervenire la loro voce attraverso i loro scritti, fino ad oggi, si può contare sulle dita di una mano. Chiara è una delle rare donne che ha rotto il muro del silenzio. Abbiamo alcuni scritti che sono a lei attribuiti. Alcuni con certezza (come la Regola), altri con buona sicurezza (le quattro lettere inviate ad Agnese di Boemia), altri infine con qualche dubbio (il Testamento e la Benedizione). In ogni caso la sua «voce» non si è spenta con lei, malgrado non fosse una donna di particolare cultura e fosse vissuta per oltre quarant’anni sempre chiusa tra quattro mura. Anche se non si vuol credere alla sua santità, bisogna credere che questo è un piccolo «miracolo storiografico» della donna di Assisi”.

http://www.preghiereagesuemaria.it/santiebeati/santa%20chiara%20d%27assisi.htm

SIMONE MARTINI (1322-26), SANTA CHIARA, particolare nella BASILICA INFERIORE DI ASSISI

 

SANTA CHIARA D’ASSISI, al secolo Chiara Scifi ( 1193 – 1253)

DALLE LETTERE ALLA BEATA AGNESE DI PRAGA  E A ERMENTRUDE DI BRUGES

Alla venerabile e santissima vergine, Donna Agnese, figlia dell’esimio e illustrissimo re di Boemia………………………………….

…mentre potevate più di ogni altra godere delle fastosità, degli onori e delle dignità mondane, ed anche accedere con una gloria meravigliosa a legittimi sponsali con l’illustre Imperatore, – unione che, del resto, sarebbe stata conveniente alla vostra e sua eccelsa condizione -, tutte queste cose voi avete invece respinte, e avete preferito con tutta l’anima e con tutto il trasporto del cuore abbracciare la santissima povertà e le privazioni del corpo…………………………………….

…Certamente voi sapete, – ne sono sicurissima – che il regno dei cieli il Signore lo promette e dona solo ai poveri, perché quando si amano le cose temporali, si perde il frutto della carità; e che non è possibile servire a Dio e a Mammona, perché o si ama l’uno e si ha in odio l’altro, o si serve il secondo e si disprezza il primo. E l’uomo coperto di vestiti non può pretendere di lottare con uno ignudo, perché è più presto gettato a terra chi offre una presa all’avversario; e neppure è possibile ambire la gloria in questo mondo e regnare poi lassù con Cristo; ed è più facile che un cammello passi per una cruna di un ago, che un ricco salga ai reami celesti. Perciò voi avete gettato le vesti superflue, cioè le ricchezze terrene, a fine di non soccombere neppure in un punto nella lotta………………………….

…Come si ingannano, molte volte, al riguardo, re e regine di questo mondo! Quand’anche elevassero la loro superbia fino al cielo e toccassero quasi col capo le nubi, alla fine saranno dissolti nel nulla, come spazzatura……………..

 Siccome però, non abbiamo un corpo di bronzo, né la nostra è la robustezza del granito, anzi siamo piuttosto fragili e inclini ad ogni debolezza corporale,  ti prego e ti supplico nel Signore, o carissima, di moderarti con saggia discrezione nell’austerità, quasi esagerata e impossibile, nella quale ho saputo che ti sei avviata, affinché, vivendo, la tua vita sia lode al Signore, e tu renda al Signore, un culto spirituale  ed il tuo sacrificio sia sempre condito col sale della prudenza .

Non ti abbaglino gli splendori del mondo, che passa come ombra . Non ti sorprendano le vuote immagini di questo mondo ingannatore; chiudi le tue orecchie ai sibili dell’inferno e spezza da forte le sue tentazioni. Sostieni di buona voglia le avversità, e la superbia non gonfi il tuo cuore nelle cose prospere; queste ti richiamano alla tua fede, quelle la richiedono.

PIERO DELLA FRANCESCA (1460-1470 circa), SANTA CHIARA, particolare del POLITTICO DI SANT'ANTONIO, GALLERIA NAZIONALE DELL'UMBRIA, PERUGIA

 

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NOTE tratte da:

http://www.fisicamente.net/SCI_FED_1/index-1878.htm

….”Una opportunità per tacitare questi movimenti venne offerta proprio ad Innocenzo III (1198-1216) da Francesco di Assisi che nel 1209, avendo intorno a sé 12 compagni, si recò dal Papa per ottenere il riconoscimento della sua regola di vita nella povertà. Il Papa era molto guardingo su queste cose perché parlare di povertà nella Chiesa sarebbe stato dirompente ed equivalente alla sua distruzione. Ma dopo poco tempo Innocenzo riconobbe la regola di Francesco ed il suo Ordine di Frati Minori, Ordo fratum minorum. E perché questo riconoscimento andò a questi predicatori della povertà ? Perché questa povertà era solo per Francesco ed il suo ordine, perché egli non contestava nulla della struttura ecclesiastica e del suo potere, anzi la Chiesa per Francesco era Madre alla quale occorre dare sincera obbedienza. Era evidente il successo di tale riconoscimento soprattutto per il Papa che da ora poteva dire di ammettere nel seno della Chiesa ogni istanza di povertà, i ceti più umili e lontani. Ogni altro che avesse discusso il potere della Chiesa entrava direttamente nell’eresia (tanta fu la fiducia dei Papi nell’ordine francescano che, poco oltre, ad esso fu dato il privilegio dell’Inquisizione che condivise con i Domenicani). Ma Innocenzo non capì nulla delle nuove eresie e le confuse con quelle dei primi secolo. Qui non si discutevano i dogmi come la Trinità e la natura di Cristo come secoli addietro ma solo le liturgie e le vergogne che discendevano dal Papato criminale. E mentre il Papa riconosceva l’ordine del Giullare di Dio, Francesco, metteva in moto la più feroce e cruenta delle Crociate, quella in Europa non contro infedeli ma contro cristiani”….

 

…”La Chiesa organizzò in ogni parrocchia una commissione costituita da un prete e da due o tre laici che doveva scoprire gli eretici. Nel Sinodo si stabilì che la casa abitata dall’eretico doveva essere rasa al suolo; che il padrone di quella casa doveva essere espropriato di ogni bene e sottoposto a pene corporali; che l’eretico pentito doveva avere due croci cucite sull’abito senza potere assumere nessun incarico pubblico e senza aver diritto di ricorrere alla giustizia. Infine vi è il seguente straordinario divieto: I laici non possono possedere i libri del Vecchio e del Nuovo Testamento; possono avere solo il Salterio ed il breviario o anche i calendari mariani, e nemmeno questi libri, per altro, devono essere tradotti nella lingua nazionale. Quindi la Bibbia non si poteva avere né in latino né nelle lingue nazionali. In pratica questa procedura risultò complessa e non produsse ciò che si voleva, anche perché serviva un minimo di preparazione teologica che né preti né laici, nella loro generalità, avevano”…

 

Papa Gregorio IX (1227-1241) …..è dovuta la nascita ufficiale dell’Inquisizione Medioevale………….Il 20 aprile del 1233 Gregorio IX emanò una Bolla che affidava ai domenicani lo sradicamento dell’eresia. Era la fondazione del Tribunale dell’Inquisizione.

Pochissimo tempo dopo, lo stesso Papa associò  ai domenicani i frati Minori (gli utili francescani di Francesco) e queste missioni erano estese a tutta la cristianità.

Sulla politica di sterminio degli eretici, iniziata da Innocenzo III e proseguita con metodo da Gregorio IX, scrive Gregorovius:

Le guerre sterminatrici di Innocenzo III contro gli eretici, l’annientamento dei quali era stato ordinato in tutte le città, sembravano non aver avuto altro effetto che quello di alimentare l’eresia. Migliaia di uomini si cinsero i fianchi col cordone di S. Francesco, ma più numerosi furono quelli che abbandonarono la fede.

Guardiamo con orrore a un’epoca espressa da quegli editti di Gregorio IX che facevano della caccia agli eretici il supremo dovere del cittadino e punivano con l’anatema, come fosse un delitto, ogni colloquio pubblico e privato su argomenti di fede.

 

Papa Alessandro IV (1254-1261)

Papa Innocenzo IV, con la sua bolla Ad extirpanda del 15 maggio 1252, fece notevoli passi criminali in avanti ufficializzando l’uso della tortura, una pratica in uso fin dal 1234. Erano esonerati da questa pratica solo coloro che rischiavano di morire o che fosse loro causata una qualche amputazione. La tortura fu confermata il 27 aprile 1260 da Papa Alessandro IV, che tolse la limitazione di Innocenzo IV, e riaffermata prima da Papa Urbano IV (Papa con il quale collaborò Tommaso d’Aquino tra il 1259 ed il 1264) il 4 agosto 1262 e poi da Papa Clemente IV nel 1265.

Fu subito eletto Papa un nipote di Gregorio IX, con il nome di Alessandro IV (1254-1261) del quale Gregorovius scrive: “Un papa che non si curava di guerre, un signore corpacciuto e bonario, giusto e timoroso di Dio e però amante del denaro e debole”

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