I buchi neri

La scienza sta galoppando verso le conclusioni sulle origini dell’Universo, e quindi anche sulle nostre origini….cosa che magari non è che sia così indispensabile da sapersi, ma forse queste conclusioni ci portano a scoprire che cosa ci facciamo qui e il perchè delle tante e troppe sofferenze, privazioni, ingiustizie, tragedie e miserie per la stragrande maggioranza della umanità…..

e magari poter concludere definitivamente e scientificamente che tutto questo non risponde a nessun misterioso piano divino nè “disegno” soprannaturale nè “status quo” inevitabile, ma è tutto un marchingegno artificialmente e brutalmente umano.

Stephen William Hawking

Il matematico, fisico e cosmologo britannico Stephen William Hawking, esperto di Buchi Neri scrive sulla sua esperienza in Vaticano, dove partecipo’ a un congresso di cosmologia nel 1981: «Alla fine del congresso ai partecipanti venne concessa una udienza con il Papa, il quale ci disse che stava molto bene studiare la evoluzione dell’universo dopo il Big Bang, pero’ che avremmo dovuto investigare sul Big Bang in quanto tale, perchè quello fu il momento della Creazione e pertanto opera di Dio. Mi sono rallegrato che non conoscesse il tema della conferenza che io avevo appena terminato di dare: la possibilità che lo spazio-tempo fossero finiti pero’ senza nessun tipo di limite, cio’ significa che non ci fu un principio, e che non ci fu il momento della creazione. Non avevo voglia di compartire la stessa fine di Galileo”.

Viene in mente Cristoforo Colombo che alla fine scopre che la rotta verso ovest arriva a un Big Bang che è l’inizio del Nuovo Mondo (pieno di oro e di culture diverse e sconosciute) ma non la fine della superficie terrestre…..cioè la superficie terrestre è finita e perfettamente misurabile ma non ha un limite, se non per esempio a livello convenzionale come per i fusi orari il cui meridiano primo è quello che passa da Greenwich.

Leggo su di Hawking per trovare il lato poetico delle sue ricerche e mi intoppo con una parte davvero bella:“Secondo la seconda legge della termodinamica, la quantità di disordine di un sistema chiuso aumenta necessariamente con il tempo”….questo principio è straordinario e molto significativo per uno come me che soffre di claustrofobia…..“Studiando i BUCHI NERI con le prospettive della meccanica quantistica e del principio della incertezza, secondo le quali lo spazio non è mai del tutto vuoto, bensì popolato da coppie vagabonde di particelle ‘virtuali’ -gemelle di materia e antimateria- che oscillano tra esistenza e annichilazione, tutto in una frazione di frazione di nanosecondo, Hawking ha proposto che se tale coppia apparisse vicino all’orizzonte degli eventi, la particella antimateria potrebbe essere assorbita dai BUCHI NERI, mentre l’altra, pochissimo più lontana, potrebbe passare più in la del mostro e cadere nell’universo quotidiano…….la particella di antimateria avvoltolandosi per l’eternità per non uscire mai più dal BUCO NERO, lascia la sua compagna nell’universo quotidiano che, in assenza della gemella, non potrebbe fare altro che convertirsi in materia”
Va beh, in poche parole, io sono Sergio, che senza anti-Sergio (assorbito dal BUCO NERO) non posso fare altro che essere Sergio in carne e ossa e per davvero (e godermi del privilegio di navigare felicemente nell’”universo quotidiano”). Ma se per caso (cosa impossibile) l’anti-Sergio avesse la possibilità di uscire dal BUCO NERO, tra tutti e due “oscilleremmo tra esistenza e annichilazione” con molte probailità per la seconda, cioè diventeremmo zero…. il NULLA, NESSUNO.
Condizione comunque per niente spiacevole, perchè forse potrebbe conformare un equilibrio per esempio tra due situazioni estreme, una umana e l’altra divina, come le seguenti: quella di ULISSE (in carne e ossa) che si salvo’ dicendo a Polifemo: “Nessuno è il mio nome, Nessuno mi chiamano mia madre e mio padre e tutti gli altri compagni” (OMERO – ODISSEA IX); e l’altra, quella di Dio che disse a Mosè: «Io sono Colui che sono!….Dirai agli israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi>.” (Libro dell’Esodo, Es 3,14-15) dove Dio immanente afferma la sua esistenza con un’astrazione categorica.

Questo “NESSUNO”, quindi, riafferma la possibilità di una esistenza terrena finita e non limitata dalla fisicità, e quindi “infinita”….e qui forse mi sono perso, ma mi pare molto bello a livello poetico e di espressività artistica.

Tibaldi Pellegrino, Storie di Ulisse (c. 1550-1551) affresco Palazzo Poggi, Bologna, Emilia-Romagna

Continuando su Hawking (traduco dallo spagnolo): “La relatività generale, certamente, esige l’esistenza di singolarità; pero’ nel punto della singolarità, dove si comprime la materia fino ad una densità infinita, la relatività generale si rompe. Forse la meccanica quantistica, che opera con la incertezza, puo’ sostenere che la singolarità del Big Bang è qualcosa che qualche volta è esistita”….” Hawking ha deciso che la sua anteriore idea che l’universo inizio’ con una singolarità era sbagliata. Forse l’universo spazio-temporale non è iniziato in nessun modo. L’argomento diventa qualcosa di questo tipo: se ci avviciniamo molto all’inizio dell’universo, il tempo non esiste; se il tempo non esiste, non c’è un momento di creazione, non c’è il momento della genesi, non c’è momento di nessun tipo. Senza tempo non c’è tempo”. “In qualsiasi caso l’universo sembrerebbe iniziare e finire in una singolarità…..pero’ in un altro senso – un senso sommamente concettuale che implica molti possibili universi, e nello stesso tempo con un concetto matematico chiamato ‘tempo immaginario’ – il tempo è una specie di circolo che non ha principo nè fine…….in questa proposta ‘senza limiti’ Hawking compara, in forma caratteristica, l’universo con la Terra. Si parte da dove si parta, non finisce mai. Non inizia mai. Di modo che chiedersi cosa è successo Prima del Big Bang è come chiedersi di un punto situato a un chilometro al nord del Polo Nord……La grandezza che misuriamo come tempo ha avuto un inizio, pero’ questo non significa che lo spazio-tempo abbia un limite, ugualmente come la superficie della Terra.…”ecc. ecc.

La idea di una situazione rotonda, dove uno puo’ iniziare dove vuole, e la “storicità” di quell’inizio non sta in un punto spazio-temporale preciso, quanto nella importanza di quello che è successo in quel momento….E’ AFFASCINANTE.

Come dire: il pianeta Terra è iniziato ad esistere il giorno…mese…anno a.C.; Adamo è nato da una costola di Eva il giorno….mese…anno… a.C.; Cristoforo Colombo ha messo piede nel Big Bang dell’America Latina il giorno 12 del mese di ottobre del 1492 d.C.; Michelangelo inizia a dipingere la Cappella Sistina con i soldi dell’oro rubato in America Latina il 10 del mese di maggio del 1508 d.C.; il Pittore esiliato Sergio Michilini sta scrivendo queste elucubrazioni il 29 di marzo del 2012 d.C, ecc. ecc.

Nella pratica è esattamente il ritratto della Città di MANAGUA-NICARAGUA, dove il Centro non esiste, perchè è stato distrutto dal terremoto, e tutti i suoi abitanti sono convinti che il Centro della Città è dove uno vive.

Non ci sono dubbi che i chiarimenti scientifici sull’universo o sugli universi ci aiuterà a conoscere il ruolo reale di ciascuno di noi in questo rebus che è la umanità.

Hawking scrive queste conclusioni:”Arriverà il momento che si troverà la teoría unificata che combina i principi della relatività con la meccanica quantistica, e allora i grandi principi saranno comprensibili a tutti, e non solo a pochi scienziati. Allora tutti, i filosofi, gli scienziati e la gente normale e comune potrà prendere parte alla discussione sul tema del perchè esistiamo noi e l’universo, Se troviamo la risposta a questa domanda, sarà il definitivo trionfo della ragione umana: perchè allora conosceremo il pensiero di Dio”.

Quel giorno, finalmente, sarà anche l’inizio delle nuove leggende e mitologie per la umanità (basate sulla conoscenza e non sulla paura), e di ispirazione travolgente per i pittori e scultori che potranno lavorare liberi dalle imposizioni autoritarie, dai dogmi e dalle mode.

E si risolverà finalmente il grosso problema della INGIUSTIZIA sociale, e tutti gli esseri umani potranno vivere come fratelli e sorelle, nella grande famiglia che il tempo circolare ci ha riservato.

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