“Perchè l’Arte moderna non si capisce” è un libro inedito di Alessandro Querci. Non ho capito perchè sia rimasto inedito e nessun editore lo abbia finora pubblicato. Per quanto mi riguarda l’ho trovato interessante e utile, scritto con semplicità e pertanto accessibile a tutti. Sono riflessioni oneste, basate su di una consolidata esperienza e su di un vasto panorama di conoscenze, di un professionista che ha operato a Firenze e in Toscana, cioè nei territori privilegiati delle Belle Arti.
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Forse Jeff Koons ci sta perfettamente in piazza della Signoria a Firenze
Tra l’altro dice l’articolo di artribune: “…..Le città che non generano curiosità…sono città morte. E Firenze, che morta lo è stata a lungo, ha forse intrapreso una delle poche strade per tentare la resurrezione”. (…. Beh, di fronte a tanta emozione credo che ci stia perfettamente un rinnovato Renato Carosone )
Gabriel José de la Concordia García Márquez, conosciuto come Gabo, è partito per sempre
Se n’è andato anche Gabo “escritor, novelista, cuentista, guionista, editor y periodista colombiano y en 1982 Premio Nobel de Literatura”. Per me, per noi, Gabo ha sempre avuto quarant’anni, e se ne è andato con 100 anni di solitudine, a quarant’anni….non ne poteva avere nè di più nè di meno: ha vissuto e noi lo abbiamo letto e pensato sempre di quarant’anni, festeggiandoli di anno in anno.
Dal mostrificio italiano, due boccate d’ossigeno: Paolo Uccello e Annigoni
Ricevo dal caro amico e collega toscano GIANFRANCO TOGNARELLI alcune preziose riflessioni su due eventi…….dalla grande fabbrica italiana di mostre e di mostri.
Alessandro Querci “sull’affresco di Piazza della Calza a Firenze”
Piazza di Porta Romana a Firenze non è solo uno snodo cittadino assai trafficato, ma ha un suo fascino particolare grazie alla stratificazione di varie opere e alla ricchezza di sbocchi e aperture tutte da scoprire.
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Santissima Annunziata a Firenze: forti emozioni
Alessandro Querci “La fine dell’arte4: Firenze ARTE/POTERE e status quo”
“Questo non è un nuovo post” di Alessandro Querci, ma una “condivisione di riflessioni puramente personale” tra di noi. Pero’ mi è parsa talmente interessante questa testimonianza che non ho resistito a renderla pubblica, naturalmente con il consenso dell’autore…permettendomi inserirla come riflessione N.4 de “La fine dell’arte”. Gradiremmo ovviamente commenti rispetto a un tema come questo, davvero attualissimo.
AGNOLO BRONZINO: sorpresa rivoluzionaria!!!!!!!
Agnolo di Cosimo, detto il BRONZINO mi ha sempre dato la impressione del bronzo, del metallo, del freddo, ghiacciato, preciso, tagliente, lontano, chiuso, arrogante….insomma impossibile, non solo nel senso pittorico, ma anche umano, politico, sociale, culturale….insomma TUTTO per non appassionare dei giovani pittori come noi, che stavamo a Firenze frequentando l’Accademia di Belle Arti.
Poi la vita è andata avanti, tra alti e bassi, e il BRONZINO non ci ha più sfiorati, a noi, che pensavamo che sul tema del “colore” (tra l’altro) non era stato detto tutto, che c’era ancora cammino da fare o che, addirittura, stavamo ancora nella “preistoria”del colore nella pittura.
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SPAGHETTI CRUDI, CHE DELIZIA!
Pare che sia meglio visitare i musei con la pancia leggermente vuota, piuttosto che leggermente piena, perché il corpo si trascina anche lo spirito nella ricerca di alimenti, ed entrambi sono più sensibili alle stimolazioni dei cinque o più sensi.
Io, comunque, spesso e volentieri mi sono ritrovato a visitare musei con la pancia totalmente vuota.
Ai miei tempi potevo entrare gratis nei musei, dove a volte ti davano gratis anche il depliant. Mentre oggi uno, le visite ai musei, se le deve pagare…….e i biglietti sono carissimi, e per dipingere è indispensabile aggiornarsi continuamente visitando i musei. Continua a leggere
DON GIUSSANI, MAO TSE TUNG E GIOTTO
All’inizio del 1969 ero arrivato a Firenze dove dall’autunno iniziai a frequentare l’Accademia di Belle Arti come studente modello, nel senso che l’Accademia mi dava la felicità, totale, come non ricordo nella mia vita, oltre che , naturalmente, tutto il resto della didattica.
Le poche mezze giornate libere erano dedicate ai musei, alle copie dal vero di Rembrandt e Botticelli agli Uffizi, di Tiziano e Pissarro a Pitti, di Masaccio al Carmine ecc. e di studio degli originali nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe ecc. Continua a leggere
PIETRO ANNIGONI:100° della nascita
Ho conosciuto il maestro Annigoni nel 1970, nel suo laboratorio, dove ci consigliò una ricetta di tempera grassa che usammo spesso durante quegli anni di studio nella Accademia di Belle Arti di Firenze.
Era un uomo semplice, alla mano, lavoratore instancabile e, al termine della giornata, scendeva dal vinaio per la consuetudinaria partita a carte con i suoi amici artigiani e negozianti di San Frediano. Era amato dalla gente semplice, dal popolo, e odiato dagli intellettuali e artisti alla moda, e questi erano sentimenti reciproci.
In quel tempo, gli anni caldi del ’68, era considerato un artista “di destra” perché dipingeva i ritratti delle regine e perché dipingeva con le tecniche tradizionali e in forme strettamente figurative…e tutto ciò era criminalizzato. Continua a leggere
Da GIOTTO siamo partiti e si può ripartire. Sempre.
Così ragionavamo negli anni ’60 studiando nella Accademia di Belle Arti di Firenze, a proposito del “linguaggio” della Pittura Italiana. E Giotto non finisce mai di stupire: adesso si scopre che gli affreschi della Cappella Peruzzi di Santa Croce a Firenze non sono “AFFRESCHI”, ma è “PITTURA A SECCO”, cioè dipinti realizzati su muro secco, con qualche tipo di tempera (cioè pigmenti colorati in polvere “incollati” al muro con dei leganti o collanti naturali, come tuorlo d’uovo, caseina, latte di fico, colla di coniglio ecc.)
E, nell’articolo seguente di Silvia Bosi, si analizza come, con i raggi ultravioletti ogg si possa “SVELARE IL VERO GIOTTO”. Continua a leggere
GOFFREDO TROVARELLI: un grande Maestro dell’altra Italia.
GOFFREDO TROVARELLI è stato un Maestro Pittore dell’Italia che avrebbe potuto essere: una nazione seria, dignitosa, orgogliosa, autentica, solidaria, dove le qualità della vita e del territorio avrebbero dovuto essere priorità; dove il lavoro, la genialità e la creatività individuali avrebbero dovuto essere premiate….e non c’era da aspettarsi di meno, vista la Storia dell’Italia e la ricchezza del suo Patrimonio Artistico e Culturale. Continua a leggere