I Fratelli Trasfertisti

Proseguiamo le nostre interviste a bordo campo, con altri consorziati di Varese nel Cuore. Nuove interviste, ma una continua conferma: tutti i protagonisti che abbiamo sentito – rappresentanti del mondo dell’impresa e dell’economia locale, seppure in settori diversi e di diversissima età – ci hanno ripetuto, senza saperlo, la stessa cosa: l’adesione al Consorzio non è una scelta di marketing ma di Cuore. A testimoniarcelo anche Fabio Pirazzi che, con il fratello Antonio, guida la Cipir, azienda nota nel campo della produzione di vernici e pitture. Ci racconti: lei e suo fratello siete sportivi, non solo tifosi…Giochiamo a basket in Prima Divisione, ci alleniamo una volta a settimana. Altri sport? la bicicletta in pausa pranzo 🙂 “

Mi scusi ma non so se vale, sa un po’ di pensionati (ride). E come tifosi? So che lo siete da sempre? Mi raccontano di voi come “I Fratelli Trasfertisti”. “Siamo sempre stati tifosi del Varese, anche se per qualche anno abbiamo seguito meno la squadra per ragioni di famiglia. Nelle stagioni dal ’96 al 2000 non credo che abbiamo perso una partita fuori casa. Andavamo in 10, 15. Bellissima esperienza. Divertente. Soprattutto l’Eurolega.”

E oggi? “Ci siamo riavvicinati per l’idea del Consorzio, ma anche per il ritorno di Charlie. L’idea del Consorzio è azzeccatissima, ma credo che si possa aderire solo se si è tifosi. Se non c’è passione è veramente difficile.”

E le partite? Non ce ne perdiamo una! Qualche volta andiamo anche fuori casa”.

Vista l’esperienza, qual è stata la vostra partita più bella? “La Semifinale di Coppa Italia del ’99 contro la Fortitudo. Se vuoi ti dico anche i dettagli 🙂 “

Un’altra volta 🙂 … Qual è, invece, il giocatore preferito?Nikola Loncar, numero 8 nella stagione ’97-98.” (E qui rido tra me: è il primo intervistato che non mi nomina Pozzecco o Aldo Ossola…ndr)

E un giudizio sulla squadra oggi? “Se consideriamo com’è partita – per non retrocedere – stiamo andando bene! Tranne ieri, ovviamente! Ma quando si hanno basse aspettative è tutto guadagnato. E, poi… abbiamo un grande allenatore!”.

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