Lettera aperta alla Ministra Carrozza

Egr. signora Ministra Carrozza,

in questi giorni circola una notizia che, secondo me, va approfondita, analizzata e discussa: in alcuni Istituti Scolastici Privati (sottolineo, Privati) si sta procedendo ad una sperimentazione, autorizzata da Lei, Ministra della Pubblica Istruzione, che prevede l’accorciamento di un anno delle scuole secondarie di 2° grado. In pratica si tratta di ridurre il corso di studi a 2 bienni abolendo il 5° anno.

I tre Istituti in cui si sta portando avanti il progetto sono il Collegio S. Carlo di Milano, il Guido Carli di Brescia e l’Olga Fiorini di Busto Arsizio. Lombardia docet.

Lei, Ministra Carrozza, si è dichiarata immediatamente favorevole.

Occorre però riconoscere che l’idea era stata concepita dalla Ministra Moratti, partorita dalla Ministra Gelmini e svezzata dal Ministro Profumo; la crescita si interruppe a causa della caduta del governo Monti. Ricapitolo: Moratti, Gelmini, Profumo, Carrozza; se si trattasse di agroalimentare sarebbe una bella filiera! Cambiano i Ministri, cambiano i Governi (ma poi, cambiano davvero i Governi?) ma non cambiamo mai i Direttori Generali del Ministero della Pubblica Istruzione! Gli stessi che non hanno mai fatto un’ora di lezione? Quelli che ogni tanto prendono cantonate quando preparano le tracce di maturità? Quando ne ho parlato oggi in classe, la prima affermazione fatta dai miei alunni dopo lo stupore iniziale è stata: “Ci vogliono più ignoranti!” I miei alunni sono svegli, hanno il dono della sintesi.

Si parte con l’idea di una “riforma” epocale della Scuola ma ci si guarda bene, Lei come chi l’ha preceduta, dal sentire il parere degli insegnanti,  tanto quando mai hanno contato qualcosa? Una riforma del genere dovrebbe essere, in una società appena normale, l’approdo di un agire molto più profondo a cominciare dal riordino e dalla razionalizzazione dei cicli scolastici. Invece no! Come al solito quando si tratta di scuola per costruire l’edificio si parte dal tetto. Inutile tirarla per le lunghe: trattasi di una pura e semplice OPERAZIONE DI CASSA: circa 40.000 cattedre in meno con un risparmio di 1.300.000.000 di euro: la Scuola Pubblica è uno spreco che va eliminato;  peggio per i miei alunni che la credono una risorsa! Tutto il resto sono chiacchiere. Attendo “fior di pedagoghi” pronti (o proni) a difendere “la creatura”, a sostenere le Sue tesi.

Già che ci siamo,  quando la proposta di ripristinare il vecchio “Avviamento”?

Devo farLe l’elenco degli sprechi veri da tagliare? Dagli F35 agli stipendi e alle pensioni d’oro (anche doppie o triple?) dei boiardi di Stato, dalle liquidazioni milionarie a manager fallimentari agli sperperi della politica.. e come la mettiamo con l’evasione fiscale mai veramente combattuta?

A Lei non vengono i brividi quando legge sul Corriere le dichiarazioni di don Aldo Geranzani, rettore del Collegio milanese quando afferma che: “L’innovazione non ha impatto sull’organico né sulle risorse. Nessun taglio, nessuna riduzione, piuttosto un nuovo modo di  fare scuola che ci allinea all’Europa”. Evidentemente viviamo ed operiamo in due  universi diversi e, se devo essere franco, percepisco il richiamo all’Europa come una beffa. Mi sembra di risentire la Fornero quando  gridava: “E’ l’Europa che ce lo chiede!” Almeno Lei, ci risparmi le bacchettate.

Come mai l’Europa viene usata sempre strumentalmente come una fisarmonica il cui mantice, quando deve chiedere ai lavoratori italiani, è sempre aperto, ma, resta serrato quando si tratta di adeguare gli stipendi alla media degli altri Paesi europei?

Mi indigna profondamente è il fatto che Lei, Ministra Carrozza, usi come punto di riferimento una scuola la cui retta di frequenza per studente è di 9.000 euro all’anno, dove ci sono SOLO 20 alunni per classe, dove  sono DISPONIBILI i mezzi più sofisticati: dalle lavagne luminose agli i-Pad, alle conferenze in video-chat.

Venga ogni tanto, Signora Ministra, senza essere annunciata, a fare un giro nelle Scuole Pubbliche, dove manca anche la carta per le fotocopie, dove i bagni sono cessi (chiaramente senza carta igienica!) dove i riscaldamenti non funzionano e dove le classi sono di 30 e più alunni. Abbia un po’ di rispetto ed un po’ di considerazione in più per il Personale della Scuola Pubblica che in condizioni ambientali disagiate e con scarsissime gratificazioni sociali ed economiche manda avanti “la baracca” giorno dopo giorno.

Mi auguro che gli insegnanti e tutto il personale della scuola dimostrino, in modo civile ma fermissimo, la loro opposizione.

Rispettosamente

Gianni Barba

3 pensieri su “Lettera aperta alla Ministra Carrozza

  1. mah.. che dire. Concordo sulla reperibilità delle risorse e sull’attacco alla scuola ma siamo sicuri che, in Italia, a maggiori investimenti di risorse umane ed economiche corrispondano a miglioramenti? Le scuole europee (che non vanno “scimmiottate” ma almeno osservate) ci dicono che ad un aumento di anni scolastici o di ore di insegnamento (l’Italia è ai primi posti!!) non necessariamente corrisponde una migliore qualità della preparazione. Conosciamo le scuole finlandesi e Polacche che sono ai vertici? Sarà che per tanti anni noi docenti, paventando diritti degli studenti al sapere, abbiamo fatto solo i nostri interessi! Promozioni e bocciature fatte per “mantenere l’organico e non perdere classi” sulla pelle dei nostri ragazzi… avrei ancora tanto da raccontare da docente “in classe” solo che non ho spazi “pubblici”…

  2. E’ vero che la Scuola Italiana non è il meglio che ci possa essere, ma non dimentichiamo che da anni c’è un strategia politica di denigrazione per renderla incapace di incidere nell’educazione civile dei cittadini di domani, tanto secondo “alcuni” le classi dirigenti si formano altrove. Non sono un lobbista, so bene che alcuni “colleghi” sono inadeguati e imbelli( nella forma e nella sostanza): che vengano buttati fuori! Ma, parlare di scuola solo quando devono essere fatti dei tagli( perchè alla fine di questo si tratta: tagli di organico ovvero posti di lavoro)mi disturba non poco.Mai a valorizzare le tante cose belle, l’impegno, la professionalità, la passione o la dedizione che la maggioranza dei docenti, giorno dopo giorno,profonde. No. Gli esempi “positivi” si vanno a ricercare nelle scuole private a 9000 euro di retta! Una visione culturale e strategica che dire miope e strabica è dire ancora poco. Ripeto: riorganizziamo i cicli e poi ne riparliamo. Saluti G. Barba

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