Don Claudio ad Haiti per proseguire il lavoro di don Noli

Si chiama Don Claudio Mainini ed è il nuovo prete che andrà ad Haiti, nella parrocchia di Mare Rouge, a supportare il lavoro di Don Mauro Brescianini e Don Giuseppe Noli. È stato nominato dalla curia e sarà il sostituto di Don Giuseppe, a cui, nei prossimi mesi scadono i 12 anni massimi di mandato concessi a un missionario, in un singolo posto.
Don Claudio, 51 anni originario di Magenta, è alla sua prima vera opera missionaria, dopo aver operato prima a Ferno (Varese), a Milano e a Vigano, dove ha svolto il ruolo di parroco. È già stato per due settimane ad Haiti, per conoscere la situazione, e vi tornerà il prossimo 22 maggio, per fermarsi altri tre mesi.

«Poi dovrò tornare per fare un corso a Verona e infine ci sarà il trasferimento definitivo – racconta ancora emozionato e non nascondo i timori -. La prima volta che sono andato da Don Giuseppe e Don Mauro sono rimasto un po’ scioccato, è stato molto difficile il primo impatto. Nonostante la paura, sono contento di andare e di provare a fare questa esperienza. Non nascondo vi sia un po’ di ansia, perché tutto è nuovo. Un conto è andare in un’altra parrocchia, qui si tratta di saper entrare in una nuova cultura, lasciare un po’ delle nostre idee e dialogare con loro, cercare di aiutare a vivere anche con la nostra fede. Adesso andrò lì a vedere, a conoscere, a incontrare le persone, a capire il lavoro che è stato fatto per continuare sulla stessa strada».

Nei giorni scorsi la comunità milanese ha già organizzato una prima cena per Don Claudio e per la sua prima missione. Incontro a cui hanno partecipato anche alcuni volontari che da Abbiate Guazzone hanno raggiunto spesso Don Giuseppe: «Hanno raccontato la loro esperienza, come la loro comunità ha affiancato il lavoro dei loro preti – racconta don Claudio -. Credo sia fondamentale avere una comunità alle spalle. Ed è successo anche a me: sento l’appoggio di tanta gente per questa avventura; certo, sono dispiaciuti che me vada via, ma sono anche contenuti della scelta. La cena di venerdì scorso è stata la dimostrazione di una partecipazione che mi ha dato tanta forza. Al di là del discorso economico c’è un discorso affettivo e di sostengo morale, si è consapevoli di non essere soli. È anche questo un concetto di comunità».