“Chissene” se Microsoft ha pagato Machinima

machinima-logoMicrosoft ha (e forse sta) pagato Machinima per parlare bene della sua ultima console in commercio, Xbox One: apriti cielo, non si fa così, schifosi, ciarlatani, bla bla bla….

Concetti antichi, rinnovati in chiave digitale.

Quello che forse sfugge ai più, è che il web “gratuito” come lo si vede, non esiste: ogni servizio ha sempre un giro di soldi perchè, per erogare quel determinato servizio bisogna spenderne. Non stiamo a insultarci a vicenda su quale console sia migliore, perchè chi ne giova di queste litigate non è il fanboy che crede di aver acquistato la “meglioconsoleincircolazione“, ma il mercato videoludico e il produttore del gioiellino tecnologico.

News che sta rimbalzando su tutti i siti di settore, parla di un accordo commerciale fra Microsoft e Machinima, per la pubblicità a Xbox One da parte dei suoi partner creatori di video. Andiamo con ordine: cos’è Machinima?

xboxone-consoleMachinima è un network (ma forse IL network) del mondo videoludico, grazie ai suoi incredibili video su youtube (attualmente conta 10 milioni di iscritti), ha un forte peso e una grandissima visibilità. Microsoft quindi ha contattato il suo staff e gli ha proposto un contratto di collaborazione: nei video pubblicati con il tag “XB1M13” in cui viene pronunciato il termine “xbox one”, senza parlare male della console, Microsoft elargisce 3$ ogni 1000 visualizzazioni agli youtubers del network di Machinima. Per inciso, vista la mole di visualizzazioni che macina quel canale, è un contratto con i fiocchi.

Questa si chiama “marchetta”.

In questo video, la stessa Machinima a fronte del mormorio creatosi, si espone spiegando il contratto stipulato con Microsoft.

A te che leggi, e sei incazzato nero con questo contratto ti dirò una cosa: è tutto normale. Come scrivevo all’inizio di questo testo, avere sponsorizzazioni delle case che producono la categoria di prodotti di cui uno youtuber parla è la NORMALITA’. Un progetto (se fatto a certi livelli con obiettivi ben precisi) necessita di denaro per stare in piedi e lo stesso discorso lo si può applicare anche alla televisione, alla radio e qualsiasi altro canale di comunicazione.

Il semplice fatto che non vi chiedano soldi, non significa che si tratti di una Onlus.

Non scandalizzatevi se escono fuori certi altarini, perchè la rete come la conosciamo oggi la abbiamo creata NOI, volendo tutto, subito e sopratutto gratis. Fisicamente non sborsiamo alcuna moneta per i servizi che tutti i giorni utilizziamo… ma a che prezzo?

Google credete che sia gratuito? Facebook? Le infinite caselle di posta gratuite? Youtube, Twitter, Instagram, Bing… Pensate a un sito con un servizio avviato da anni che sia disponibile gratuitamente e ci sarà un Business Plan per trovare il modo di pagare l’affitto dei server e lo stipendio dei programmatori.

Unti e bisunti, un programma televisivo culinario su Dmax: in ogni puntata cè un punto in cui ci si beve una birra e indovinate: è sempre la Peroni che è lo sponsor del format.

E’ vera una cosa, che va detta: in televisione un comportamento simile viene indicato con la scritta “programma con inserimento prodotti a scopi commerciali” mentre online questo non accade…
…ma in ogni caso svegliatevi gente: nessuno ci ha mai regalato nulla nella vita di tutti i giorni, figuratevi online.

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Loco

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