Gamers love Zombies

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Deambulano lentamente, sono irrequieti e incazzati neri. No, non sto parlando degli anziani in coda alla posta il giorno del ritiro della pensione ma bensì degli Zombie. Dopo essere diventati delle vere e proprie star del cinema, i non morti hanno “infettato” anche il mondo dei videogames.

zombie-resident-evilTutto ebbe inizio nel lontano 1996 con Resident Evil (come dimenticare la scena del primo incontro tra Chris Redfield e il morto vivente intento a banchettare con un cadavere fresco di giornata) quando gli zombie fecero breccia nel cuore dei videogiocatori di tutto il mondo dando vita al nuovo genere: il Survival Horror.

Colpire dritto alla testa e non farsi mordere per nessuna ragione, queste sono leresacchetto regole fondamentali per affrontare i morti viventi affamati di carne umana; la vostra!!  Negli anni  il genere del Survival Horror si è evoluto portando sugli scaffali dei negozi un numero considerevole di titoli.  La sola saga di Resident Evil conta ben 12 giochi per diverse piattaforme (passando per 3 generazioni di console) . La serie horror targata Capcom ha fatto sobbalzare dalla sedia  milioni di videogiocatori trovando l’apice del successo nel suo quarto capitolo (l’uomo con il sacchetto in testa e la sega elettrica fa ancora parte dei miei migliori incubi).

thewalkingdeadAltri giochi hanno seguito le orme di “Resident Evil” apportando variazioni al gameplay, all’ambientazione o mescolando generi differenti. Valve con il suo “Left 4 dead” ha modificato la visuale di gioco (e con essa il gameplay) portandola dalla terza alla prima persona e introducendo per la prima volta la modalità cooperativa per sopravvivere all’orda di zombie famelici avvalendosi dell’aiuto di altri giocatori. In “Dead Island” le atmosfere dark lasciano il posto alle soleggiate spiagge di un isola tropicale (location insolita ma altrettanto terrificante) e le armi da fuoco vengono sostituite da oggetti di fortuna assemblati come avrebbe fatto il buon vecchio Mc Giver. Nell’acclamatissimo “The Walking Dead”(da molti considerato come il gioco dell’anno 2012) i non morti vengono affrontati a colpi di quick time event grazie ai quali il giocatore è in grado di  interviene all’interno di una storia profonda e narrata in modo  eccellente tanto da far rimanere incollati allo schermo capitolo dopo capitolo. Infine Rockstar, con “Rdr :undead nightmare” ha avuto la brillante idea di portare i morti viventi nel selvaggio west  mescolando due generi di successo che non erano mai stati avvicinati prima d’ora (almeno nel mondo videoludico).

Ah, dimenticavo, il tutto da giocarsi rigorosamente di notte, a luci spente e con il volume a manetta (astenersi deboli di cuore).

Morfeus

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