Il curioso caso di Axel Gembe ( Prima Parte )

Era il 7 maggio 2004 ed un ragazzo di un ridente paesino in Germania, a Schönau im Schwarzwald si vede piombare in casa da una squadra d’ assalto armati di MP5, lo svegliano nella notte e gli dicono in tono intimidatorio: ” Sei accusato di esserti introdotto nella rete di Valve Corporation, di aver rubato il videogioco Half-Life 2 e averlo diffuso in rete, causando danni stimabili per 250 milioni di dollari. Ora vestiti. “. Il 2 ottobre 2003, Gabe Newell, co-fondatore e direttore di Valve Corporation, allora si accorse che il codice sorgente del gioco di Half-Life 2 che ormai aveva già 5 anni di programmazione, fu sottratto e diffuso nella rete. Bella rogna, eh?!? 😀 L’ uscita del videogioco sarebbe scaduto nel giro di un paio di settimane ed il team era indietro sui tempi di consegna, almeno di un anno. Quasi alla fine del progetto, Gabe si trova senza videogioco pronto e senza codice sorgente e questo voleva dire danno finanziario, rovinata la sua immagine e di tutti i suoi collaboratori. Le domande fioccavano e si pensava subito ad una talpa nella Valve che avrebbe compromesso la carriera di Newell a vita. Poteva trattarsi anche di una persona che si era infiltrata dalla rete fin dentro ai Server di Valve… Chi poteva mai essere stato? Gembe dichiarò così dopo l’ accaduto: ” Ho iniziato con l’hackeraggio dopo esserne stato colpito io stesso. Scaricai un programma che dichiarava di essere un generatore di codici seriali per Warcraft III, e fui abbastanza stupido da lanciarlo. Si rivelò un sdbot, un malware abbastanza famoso a quei tempi. “. Molti di noi avrebbero preso un antivirus e fatto una pulizia completa, ma Alex si mise a studiarlo e capire come si comportava questo virus. Capì che il programma era collegato ad un server di IRC e infine trovò l’ artefice del malware e gli fece un po’ di domande a riguardo. Alex oggi spiega così l’ accaduto: ” Anche se oggi ho un account Steam con più di €2000 di software sopra, all’ epoca non potevo permettermi di comprare i videgiochi. Quindi creai un programma che rubava le CD key, così da poter sbloccare i titoli che volevo giocare. In poco tempo diventò uno dei malware più diffusi del periodo, soprattutto perché cominciai ad aggiungere dei metodi per sfruttare alcune falle di Windows che non erano state corrette. ” . Newell intanto si fece qualche idea e andò dalla polizia a denunciare il furto e si rivolse anche verso noi giocatori con un thread sul forum della Valve alla comunita con questa frase: ” I need the assistance of the community “. Erano le 11 di sera del 2 ottobre 2003 e scrisse proprio così gamers: ” Sì, il codice sorgente diffuso è quello di HL2. “. Il furbetto era semplicemente entrato nell’ account di posta elettronica di Newell tre settimane prima ed aveva installato un software in grado di memorizzare i tasti premuti nei computer della Valve e quindi neanche il più potente antivirus l’ avrebbe mai trovato. Quale fu il vero movente del fatto incriminante? Axel aveva la voglia matta di poter giocare al nuovo Half-Life, niente scopi proficui ne diffamatori, solo giocare. 🙂 Dopo aver giocato al primo Half-Life era sempre speranzoso del seguito ed aspettava come tanti nel 2002, ma la voglia era troppa ed avrebbe fatto carte false per averlo prima degli altri. Magari intrufolandosi qualche volta nei PC di Valve avrebbe avuto quello che voleva tanto e stare sereno per un po’… Diventare l’ icona dell’ informazione pirata di un videogioco culto sarebbe stata la sua più grande aspirazione. Axel dichiarò così dopo l’ accaduto: ” Sinceramente non pensavo che ce l’avrei fatta, ma il primo accesso fu facile. A voler essere onesti, successe tutto per caso. Stavo analizzando la rete di Valve in cerca di un web server accessibile, uno che avrebbe potuto contenere le informazioni che cercavo. La rete era ovviamente a prova di intrusioni esterne ma aveva una debolezza: consentiva le AXFR anonime, un dettaglio non da poco che mi diete molte informazioni sull’infrastruttura di rete “. Una volta non si usava google per i propri affari loschi ma si usala l’ AFTZ, ovvero Asynchronous Full Transfer Zone che è capace di sincronizzare i server di backup coi DNS e quindi un hacker abile è capace di sbirciare con questi dati in proprio possesso. ” Nel rapporto delle scansioni delle porte, trovai un server esterno molto interessante, che era connesso alla rete di Valve attraverso una compagina chiamata Tangis, specializzata nella creazione di computer portatili. In questo server era possibile caricare degli script eseguibili in remoto, e Valve non aveva messo alcun firewall tra il server e la sua rete interna. Il server principale di Valve aveva come username ” build ” ed era senza password e questo mi permise di scaricare tutte le password dal loro sistema. All’epoca il Politecnico di Zurigo offriva uno strumento di cracking online, così sbloccai tutte le password della rete di Valve in un attimo. Fatto questo, beh praticamente avevo le chiavi di ogni porta del castello “. Si sentiva sicuro di poter agire indisturbato nella rete di Valve e non si prese la briga di nascondere i suoi passaggi. ” Tutto ciò di cui mi preoccupai fu di non essere sbattuto fuori ma avevo accesso a un numero praticamente infinito di server proxy, quindi non me ne curai più di tanto. Il mio primo obiettivo fu trovarmi un host dove poter creare una sorta di nascondiglio “. Tombola! Alex trovò i primi disegni e appunti su HL2 e lo fece per parecchi tempo fino a che decise di voler osare ancora di più e si intrufolò nei progetti della campagna e da li salì di livello fino ad arrivare al codice sorgente che bramava da anni ed il 19 settembre del 2003 lo frego da sotto il naso a Gabe Newell. Alex l’ episodio lo spiega così: ” A essere sinceri, all’inizio non funzionava neppure sul mio computer. Feci qualche cambiamento al codice così da farlo girare senza shader o altro, ma non era così divertente. Avevo soltanto il troncone principale del gioco e c’erano così tante parti in più che non mi misi neppure a controllarle.” .A tutt’ oggi Gambe si dichiara innocente per il fatto della diffusione del codice nella rete, ma non esclude che a chi lo può aver dato non sia proprio lui. ” Sinceramente l’idea non mi aveva sfiorato. Ovviamente l’ho fatto anche per potermene vantare in giro e dimostrare le mie capacità, ma la persona con cui ho condiviso il codice mi assicurò che l’avrebbe tenuto solo per sé. Purtroppo non lo fece. “. Metti in condivisione un torrent che si chiama chiave di Half-Life 2 e il mondo connesso ad internet diventa famelico.

Forty ha installato sul suo PC lo Steam e comprato l’ Orange-Box perchè ha saputo aspettare, ma a quanto pare altri no. 😀

EnJoy ^_^

Fabio “Forty” Fortina

Speaker Radiofonico (Forty) Fanbit

Informazioni su Forty

Yo Gamers ^_^ Ossessionato dai videogiochi difficili dall' età di 3 anni, sperimento sempre tecniche divertenti nelle situazioni più sfavorevoli perchè è troppo facile senò usare il meglio per vincere XD Ricordatevi: Play Today, not Tomorrow :D Sempre Hardcore, Sempre VG-Factor ;-)
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2 risposte a Il curioso caso di Axel Gembe ( Prima Parte )

  1. Flauro scrive:

    hahahaha Fregati da un Keylogger… basta staccare la rete da internet… è l’unico modo sicuro… E comunque sarebbe bello che le software house dopo un pò rilasciassero i sorgenti per la comunità… dopo aver lucrato abbastanza ovviamente… Sarebbe gentile da parte degli sviluppatori per i sviluppatori neofiti…

  2. Forty scrive:

    Esiste già una legge che prevede la fruibilità gratuita dei motori grafici dei videogiochi a decorrere da 10 anni ( mi sembra ) dalla data di uscita sul mercato. Infatti i videogiochi ” vecchi ” sono tutti gratuiti. Io giocavo ad un gioco di Alien qualche anno fa che usava il motore grafico di Quake III e non era malaccio per passare 10 minuti a fraggare on-line. 🙂 Se vuoi dargli un’ occhiata clicca qui.

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