Come precedentemente detto, le immagini virtuali a schermo sono formate da una miriade di pixel ammucchiati uno a fianco all’altro. Un pixel ha una forma quadrata e per rappresentare una linea obliqua è inevitabile che si vada a formare una serie di gradini, appunto aliasing. Per rendere meglio l’idea, immaginatevi la spalla di un personaggio nel vostro videogioco preferito che crea un’effetto a “gradini” dal collo fino al braccio: poco realistico, vero?
Il sistema di Anti Aliasing non fa altro che “ammorbidire” quel dislivello e farvi vedere una spalla liscia e continua come fosse una vera spalla umana. Il meccaniscmo alla base è molto semplice: si prende il colore più vicino al pixel da ammorbidire, e si aggiungono una serie di altri pixel, in modo sa riempire il più possibile i gradini e togliere l’effetto scalino. Oggi esistono numerosi tipi di Anti Aliasing, progettati dalle varie case hardware, ma di norma il meccanismo è sempre molto simile.
Per migliorare sempre più l’effetto e ridurre così le visualizzazioni gradinate, vengono messi a disposizione Anti Aliasing sempre più profondi, a 2x, a 4x, 8x e 16x che riducono drasticamente i frame al secondo erogati dalle schede video, ma garantiscono un’immagine dettagliata e realistica.
Luca “Loco” Locorotondo
Consulente Informatico Locotek
Speaker Radiofonico (Loco) Fanbit