La bacchetta magica di Activision

Mentre Electronic Arts annuncia con un comunicato tagli di personale per 1500 unità e l’aumento delle perdite rispetto all’anno precedente, c’è chi si appresta invece ad inondare il mercato del Regno Unito con la bellezza di 3.000.000 di copie di un gioco. Tremilionidicopie, solo a scriverlo mi vengono le vertigini.
Il protagonista di questo inusuale tsunami videoludico è Activision, che grazie a Call of Duty Modern Warfare 2, uscito ieri 10 novembre 2009 su PlayStation 3, Xbox 360 e PC, si appresta a mettere a segno un gran colpo.

Come riportato dal sito MCVuk.com il publisher ha infatti dovuto fare le cose davvero in grande per soddisfare l’enorme domanda generata dal mercato per l’attesissimo sparatutto realizzato da Infinity Ward: 3.000.000 di pezzi (seppur suddivisi tra le varie piattaforme) distribuiti ai rivenditori del Regno Unito per il day-one, sono effettivamente un’enormità. Tanto per fare un esempio, a suo tempo Grand Theft Auto IV (mica pizza e fichi) festeggiò il suo day-one con 900.000 copie vendute ai sudditi di Sua Maestà…Call of Duty Modern Warfare 2 sembra destinato a polverizzare questo record.

Un successo annunciato, dunque? Sembrerebbe proprio di si, anche a giudicare dalle prime – ottime – recensioni che stanno spuntando come funghi sulla rete.
Possibile sia bastato il solo nome Call of Duty Modern Warfare 2 a spalancare (neanche avessi detto “apriti Sesamo”!) i portafogli di milioni di videogiocatori? Per quale motivo, nei mesi scorsi, si sono moltiplicate le voci di giochi la cui uscita era stata addirittura rinviata proprio per evitare un confronto diretto con un power-seller come Call of Duty Modern Warfare 2?

Quale è la “bacchetta magica” di Activision?

Sempavor
Fanbit

Informazioni su Sempavor

Gerardo Sempavor, personaggio leggendario della storia del Portogallo. Di proibite origini nobili, Sempavor decise ben presto di abbandonare agi e ricchezze, e si mise in viaggio verso il sud del paese, allora occupato, alla ricerca di avventure e...bottino. Resta impressa nella memoria collettiva la riconquista della città di Evora (1165). Oggi si occupa di videogiochi e buon cibo.
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