“Ti piace vincere facile?“: da qualche tempo a questa parte, un noto spot pubblicitario ha trasformato questa domanda in un tormentone, mentre in ambito calcistico una certa squadra ne ha fatto il proprio motto ormai da diverse stagioni (perlomeno in Italia!).
Ma qui non voglio parlare né di pubblicità, né della Beneamata: qui, come al solito, si parla di videogiochi.
La possibilità di affrontare un videogioco scegliendo un livello di difficoltà adeguato alle proprie capacità è un fondamento del nostro hobby preferito: a nessuno piace perdere giornate intere nel (vano) tentativo di sconfiggere quel maledetto boss di fine livello, o andando a cozzare continuamente contro un problema particolarmente ostico. Per questo motivo noi videogiocatori, a volte, mettiamo in un cassetto il nostro orgoglio, clicchiamo sulle “opzioni di gioco”, e abbassiamo il suddetto livello di difficoltà. Avere a che fare con nemici meno coriacei, o con un’intelligenza artificiale più…sonnolenta aiuta sicuramente ad avere successo nelle nostre sfide videoludiche quotidiane. Però…
Un mio amico mi ha confessato di aver giocato a The Witcher (PEGI 18+) al livello di difficoltà più basso: ciò significa, per quanto riguarda il capolavoro di CD Project Red, evitarsi tutti i problemi di gestione degli effetti (negativi) causati dall’assuzione delle pozioni magiche; naturale conseguenza di questa scelta è non solo l’abbassamento della difficoltà del gioco, ma anche l’impoverimento del suo gameplay: si viene infatti a perdere un importante elemento tattico che dovrebbe caratterizzare il sistema di combattimento del gioco.
Un altro mio amico, dal canto suo, si sta godendo Dragon Age: Origins (PEGI 18+) al livello di difficoltà più semplice tra quelli previsti dagli sviluppatori; l’ultimo gioco di ruolo di Bioware, a livello facile, oltre a presentare nemici generalmente più semplice da abbattere elimina però anche il concetto di “fuoco amico”: in pratica il vostro bel mago potrà scagliare una palla di fuoco nel bel mezzo della mischia, senza doversi preoccupare di danneggiare – oltre ai nemici – anche i propri alleati. Anche in questo caso, il gameplay ne esce decisamente impoverito.
A questo mio amico, però, non piace vincere facile. Anzi.
Il fatto, cari miei, è che fin troppo spesso il tempo dedicabile ai videogiochi è quello che è: sempre troppo poco, e passa troppo in fretta. Tra scegliere se finire un gioco sfruttando le agevolazioni del giocarlo a livello facile, e rischiare di non finirlo giocandolo però ad una difficoltà superiore, questo mio amico ha scelto la prima soluzione…con tanti saluti al lavoro di fino degli sviluppatori in materia di bilanciamento del gioco. E voi? Preferite sputare sangue sui vostri videogiochi preferiti, anche a costo di non riuscire a scoprire “come va a finire“, o anche a voi piace vincere facile?
Ti interessa l’argomento? Ascoltaci venerdì 4 dicembre dalle 21:30 sulle frequenze di RMF.
Sempavor
Fanbit
È davvero un peccato non poter appezzare la vera essenza dei videogiochi perché si è schiavi del tempo sempre meno concesso. :-p
Finire un gioco solo x vedere la scritta “the end” o x vedere i ringraziamenti è davvero triste…nn so se può definirsi giocare a un videogioco!?!? O_o
X fortuna la maggiorparte degli sparatutto hanno il multiplayer online in cui la difficoltà varia sempre…visto k ti puoi beccare il niubbo k spara a caso o quello k ti oneshootta in mezzo agli occhi *+*…
xò anke qui è triste k cmq c’è gente k vuole vincere facile…infatti basta vedere come su molti forum c’è sempre ki, appena esce un nuovo titolo, si mette alla ricerca di cheat come aim-bot o wallhack.. -.-
Io di solito mi imbatto sempre in qualcuno che mi oneshotta in mezzo agli occhi…trucchi o non trucchi, la verità è che negli FPS online il vero niubbo sono io. 🙂
Secondo me, però, chi bara nei giochi online non lo fa per vincere facile: lo fa semplicemente perchè è un giocatore disonesto che gode solo nel rovinare il divertimento agli altri.
Il “vincere facile” di chi è costretto dalla mancanza di tempo ad affrontare i propri giochi preferiti al livello di difficoltà minimo è un triste compromesso che, come giustamente scrive Andrew, in qualche modo sminuisce il concetto di videogioco. A volte, però, è necessario sapersi accontentare…