Un mese con una sola illusione; la vincita ultramilionaria intergalattica. Insomma la soluzione di tutto, in un biglietto della lotteria o in pochi numeri estratti… illusione da spiaggia, cullata col pensiero, a metà tra il sonno e la veglia, sotto un ombrellone. Voglia di provare una sensazione liberatoria: che farò con una montagna di denaro? Il gioco consiste nel fare decine di ipotesi, tutte meravigliose, per alimentare un sollievo virtuale, mentre il sole riscalda le ultime giornate di fannullismo.
Illusione finita anche quest’anno nella rincorsa al treno, al primo treno di settembre, quello del ritorno al lavoro: la sveglia che s’inceppa, le gambe imballate, gli occhi che sembrano non aprirsi. Insomma, niente gira per il verso giusto, al primo giorno: è come se il corpo si rifiutasse di tornare al solito, alienante, viaggio. Colazione saltata, lanciato a digiuno verso un binario che sembra decretare la sconfitta: fuori tempo massimo, ha vinto il treno. Il localaccio puzzolente e polveroso, quello della 6 e 43, se ne va, scorre e scricchiola mentre al volante entro in parcheggio come un pilota di rally.
A quel paese tutti quanti, la lotteria e il primo giorno di lavoro. Ma ora c’è il tempo per prendere fiato e guardarsi attorno: e là, in fondo al parcheggio, c’è un auto con le portiere aperte e un tizio dal volto noto. Charly, il consulente finanziario che lavora giù a Lambrate, prova a farsi la barba alla fontanella della stazione: «Ecco il mio nuovo domicilio» ci scherza su. Fuori di casa per una storia finita, cacciato dalla moglie, ma senza il coraggio di tornare dalla madre: «Sistemazione temporanea, servizio di bed & breakfast incluso». Breakfast al bar della stazione, caffè e brioche: bed con vista cielo stellato su quattro lati, anzi quattro ruote e sedili ergonomici. Charly non corre più per prendere il treno, ce l’ha fuori casa, ora. E anch’egli culla il suo sogno virtuale, per prendere sonno: in fondo si resta bambini, a ognuno la sua favola.