Asini e capre sulla via dell’esodo

Troppe insufficienze nelle scuole di Milano. Stamane Nebbia sente la primavera, ha voglia di scherzare: «Nel 1848 Dracula si sfamava soltanto con donne vergini, nel 2009 è morto di fame. Per sopravvivere gli sarebbe bastato accontentarsi degli asini». In fondo alla via che conduce alla Certosa, la famiglia Soldini esce di casa, mamma Concetta strattona il piccolo Kevin verso la scuola: «E che ti credi di diventare come a un tronista? Asbricate». Ma nel frattempo scatta una musichetta proveniente dalla borsetta, “Se mi lasci non vale” di Julio Iglesias, esclusiva suoneria per il cellulare last generation, degno accessorio per Concetta, di professione stiratrice: «A sei tu, Silvà?» Pausa. «Ma l’hai sentita a quella? A Veronica adesso fa la gelosa e già sapeva che aveva sposato a un presidente… Kevin asbricate che facciamo tardi a scuola». Altra pausa. «E come va la tua Sheila? Sempre sotto in matematica? Sempre quella stronza dalla Cangini, quella se la tira e fa le preferenze, e la chiamano professoressa. A quella! Il mio Kevin? Matematica sì è un po’ giù e anche con l’inglese non si sente a suo agio. Forse per lui era meglio il francese. Comunque lo sto facendo fare alle ripetizioni, così recupera. A giugno mio marito ha prenotato». Ennesima pausa. «Sì guarda, la Sardegna è meglio andarci a giugno, a luglio è come a Rimini». All’estremità opposta del viale, suona la campanella. Kevin corre dentro, non saluta e sputa un chewing gum sul marciapiede. Seduto al tavolino del bar, Nebbia fuma e osserva: «Istruitevi, perché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza; organizzatevi, perché abbiamo bisogno di tutta la vostra forza. Teoria e pratica per le partenze alternative, nulla più».

Un pensiero su “Asini e capre sulla via dell’esodo

  1. Scorcio vero di relatà quotidiana… secondo te Kevin lo sa che nel Parco del Ticino non ci sono i leoni? Ha mai provato ad arrampicarsi su un albero? Giocherà mai con qualcosa di diverso da un computer o un telefono? Penso che Kevin non sappia in che mondo vive, perchè lo vede con le lenti deformanti della televisione. Magari qualche insegnate illuminato un giorno lo farà salire all’ultimo piano del grattacielo Pirelli e Kevin vedrà almeno Milano, almeno quello, da una prospettiva diversa.

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