Una spedizione polacca è riuscita a salire in vetta al Broad Peak, la dodicesima cima più alta del mondo. Nella discesa, però, due alpinisti sono scomparsi
Storica impresa dei “guerrieri di ghiaccio” Maciej Berbeka, Adam Bielecki, Artur Małek e Tomasz Kowalski che il 5 marzo sono arrivati in vetta al Broad Peak, 8047 metri, in scalata invernale.
I quattro erano partiti il 2 marzo dal campo base dopo giorni di grande indecisione, il 3 erano arrivati a campo 2, il 4 a 7900 metri di quota; il 5, finalmente, in vetta!
La scalata invernale degli Ottomila è ancora una forma d’alpinismo puro e per questo più impegnativo di quello estivo, una grande impresa, quindi, dei polacchi che non hanno avuto
I quattro erano partiti il 2 marzo dal campo base dopo giorni di grande indecisione, il 3 erano arrivati a campo 2, il 4 a 7900 metri di quota; il 5, finalmente, in vetta!
La scalata invernale degli Ottomila è ancora una forma d’alpinismo puro e per questo più impegnativo di quello estivo, una grande impresa, quindi, dei polacchi che non hanno avuto
però il tempo di festeggiare. E durante la discesa, alla felicità è subentrata l’angoscia.
Si può solo immaginare la spossatezza fisica e mentale di questi alpinisti che hanno compiuto una grandissima impresa, rischiando però la vita. Sono infatti stati dichiarati dispersi i due alpinisti, Maciej Berbeka e Tomasz Kowalski, di cui bnon si hanno più notizie dopo un bivacco a quota 7900 metri. Il capo spedizione Krzysztof Wielicki, leggenda dell’alpinismo invernale in Himalaya, ha mandato loro incontro un portatore che non ha però trovato alcuna traccia.
Meno due, quindi, il conto degli Ottomila mancanti da salire d’inverno. Anche se l’esito non lascia spazio, per ora, ai festeggiamenti.