Ieri (Festa della mamma: auguri alla mia che mi legge! ciao mamma, guarda come mi diverto 🙂 ), tornando da Torino verso Milano in autostrada, mi sono messa a contare le auto, i pullman, i camper, i camion, chi più ne ha più ne metta, che tornavano dal raduno degli Alpini.
Come immaginerete io non sono Alpina, ma mi sono messa a pensare a quanto quest’adunata sia stata eccezionale, al forte senso di appartenenza ad un gruppo, che va oltre la cantata alcoolica Supeimonti.
Vi è mai capitato qualcosa di simile? che ne so, di trovarvi ad un concerto e sentire nella vostra voce, magari stonata, ma parte di un coro unanime, qualcosa di speciale? O, magari, partecipare ad una processione e sentirvi parte di una preghiera? parte di una squadra di pallacanestro, di un gruppo di scout, di un gruppo politico o solo di amici?
A me è capitato, e ringrazio il Cielo ogni giorno per questa occasione. (Chi può capire, capisca: in fondo, ieri era anche San Vittore 😉 )
Benedetta figliuola, le tue parole aprono il cuore alla speranza.
Quanto alla “voce, magari stonata, ma parte di un coro unanime” prego Iddio che la tua voce, senz’altro stonata, non abbia più ad unirsi a coro alcuno, onde evitare cacofonie e dissonanze.
Sempre Sia Lodato…
reverendissimo, stavo per segnalarle il mio post, ma vedo con piacere che lei mi segue, nonostante i suoi impegni. la ringrazio.
terrò presente i suoi consigli sinfonici. tenga presente che a discordare non sono solo le voci, ma anche strumenti moderni e modaioli, affidati a mani inesperte (!) che pretendono di sostituire perfezioni classiche
Credo che il sentirsi parte di qualcosa… sia una cosa grande, come dici tu è un senso di appartenenza… che ti fa sentire vivo. E il corpo dei nostri amatissimi alpini riescono sempre con entusiasmo a far sentire a casa chiunque voglia aggregarsi alle loro feste. pensa, che finché non avevo i bimbi .. i miei ferragosti li trascorrevo su a sacro monte VA a magiare salamelle in mezzo a loro. Viva gli alpini… Viva vichy E al suo coinvolgente entusiasmo in queste pagine spensierate!
Grazie, che bel pensiero!
Amata Pecorella,
concordo perfettamente con la sua analisi.
Per questo sono decisamente contrario all’uso della chitarra “gratafurmacc” nelle Sante Celebrazioni. Tale strumento di tortura lasciamolo per le occasioni conviviali, quali, per restare in tema, le gite dell’Oratorio con il torpedone, le canzoni di Lucio Battisti da Poggiobustone e del satanico gruppo degli OttocentoOttantaTre, inviso, invero, a tutta la Cristianità.
Pace, Bene e Canto Gregoriano.