Eccolo il giorno fatidico: niente botti e la crema al mascarpone è finita da un pezzo (la mia lo era ancora prima di servirla, a dire il vero). I buoni propositi della mezzanotte sono lontani: magari avete fatto anche la corsetta riparatrice (e avete perso due etti, che sottratti dai 3 kg presi nelle feste, fanno comunque la loro (s)porca figura). Avete portato i bimbi a scuola con gli occhiali da sole stile mamma diva per nascondere i lacrimoni grondanti di mascara (dai che lo so: prima delle vacanze avete insultato la Pubblica Istruzione – in generale, però, perchè prima ve la prendevate con la Gelmini, ma ora? – perchè dovevate smazzarvi i marmocchi a casa per le feste e ora, al pensiero di lasciarli a scuola, vi sembra che stian partendo per il fronte). Vi siete messe qualcosa di nuovo regalato a Natale, che rallegra l’atmosfera…
E’ oggi il giorno fatidico. Oggi comincia l’anno. Con il sorriso o con la lacrima elegantemente trattenuta. A chi comincia un lavoro nuovo; a chi ha un sogno in tasca, ma non riesce a tirarlo fuori perchè è incastrato in mezzo al casino di altre cose; a chi è da solo e a chi è mal accompagnato, per questo nuovo inizio, regalo la frase di un libro che ho ricevuto a Natale (da parte del Capo Supremo della Blogosfera, se proprio volete saperlo, che regala a ciascuno un libro su misura. E qualcuno è ancora lì a chiedersi perchè abbia ricevuto un kamasutra usato…).
“Non so dove mi porterà la vita, se mi darà narcisi o tulipani, quello che so è che voglio essere viva da viva… Mi sembra che l’educazione delle fanciulle sia tutta qui. Impegnarsi ad essere vive da vive. Come se tutto fosse di nuovo da inaugurare. E gli occhi ti si riempiono di bougainville fiorite.”
No, non è un trattato di botanica, e – sisalvichipuò – niente filosofia contemporanea. E’ la saggezza di Luciana Littizzetto (L’educazione delle fanciulle, con Franca Valeri, Einaudi 2011). Che sia tutto un fiorire di bougainville amici e amiche. Fucsia, ovviamente!