Com’è fatto il mondo

C’era un uomo vecchio che aveva un figlio ancora ragazzo, intelligente e vivace come pochi altri. Peccato solo che fosse un ingenuo e non riuscisse mai a decidersi: il primo che parlava, lui gli dava retta.

Un giorno, mentre il vecchio stava seduto davanti alla porta di casa, il ragazzo tornò dai campi, tirando l’asino per la cavezza. Suo padre lo guardò a lungo, pensieroso, e poi chiese:
– Figlio mio, lo sai com’è fatto il mondo?
Il ragazzo lo guardò, ma rimase in silenzio: era evidente che non sapeva cosa rispondere.
Allora il padre ripeté: – Su, dimmi: sai com’è fatto il mondo?  Ma il figlio non poté fare altro che scuotere la testa: – Spiegamelo tu, padre, perché io non lo so davvero.

Allora il vecchio si alzò e disse: – Farò di più che spiegartelo, te lo farò vedere; io, tu e l’asino ce ne andremo in giro finché non avrai davvero capito com’è fatto il mondo. Così si incamminarono verso il villaggio più vicino, e quando la gente che ci abitava li vide passare, ci fu un vecchio che osservò: Ma guarda! Quei due hanno un bell’asino robusto e se ne vanno a piedi: è incredibile! Il figlio, che aveva sentito, disse: – Non ha tutti i torti, padre. Perché non sali sull’asino e ti riposi un pò? Il padre sorrise e montò in groppa all’animale, mentre il ragazzo continuava a camminare accanto a lui, e dopo un po’ arrivarono in un altro villaggio.

Là incontrarono un gruppo di giovani che si fermarono a guardarli ed esclamarono: – Che vecchio perfido! Lui sull’asino e il ragazzino a piedi! Perché non gli fa un po’ di posto accanto a lui? Quella bestia è così robusta che potrebbe portare tre persone. – Non è un’idea del tutto sbagliata, però. Che ne dici? – chiese il figlio, e il vecchio rispose: – Se la pensi cosi, sali in groppa davanti a me. Io non ho niente in contrario.

Cosi proseguirono, tutti e due sull’asino, finché non capitarono in un terzo villaggio e passarono davanti a due graziose ragazze che stavano attingendo l’acqua al pozzo. – Povero asinello! – disse la prima – Così piccolo e delicato, deve portare due uomini in groppa. Quel vecchio dev’essere terribilmente avaro: avrebbe dovuto prendere un asino per sé e uno per il ragazzo.- Ma visto che ce n’è uno solo, dovrebbe cavalcarlo il ragazzino, che sicuramente è più leggero – disse la seconda. Il vecchio, vedendo che suo figlio si agitava, imbarazzato, sospirò e fece: – Scommetto che hai cambiato opinione un’altra volta. E va bene, io scenderò e tu resterai in groppa, se questo può farti contento.

Camminarono un altro pò, il figlio sull’asino e il padre a piedi, ed ecco un quarto villaggio all’orizzonte. Quando vi entrarono, una vecchia che stava sulla porta di casa quasi strillò:    – Che scandalo! Non avrei mai creduto di vedere una cosa simile! Quel ragazzino non ha il minimo rispetto per la vecchiaia: guarda come se ne sta in groppa all’asino, mentre il suo povero padre va a piedi! Ai miei tempi queste cose non succedevano.

A questo punto padre e figlio si guardarono e scoppiarono a ridere, poi si fermarono e si sedettero sul ciglio della strada. E il vecchio disse al ragazzo: – Ora hai visto con i tuoi occhi e sentito con le tue orecchie. Così è fatto il imondo: bisogna prendere o lasciare.

E aveva proprio ragione: o si fa una cosa, o se ne fa un’altra, e chi cerca di soddisfare tutti finirà per scontentare il mondo intero, perché non esistono e non sono mai esistite due persone che la pensino esattamente allo stesso modo.

(Fiaba Africana)

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Una risposta a Com’è fatto il mondo

  1. Jasna scrive:

    Bella l’avevo già letta da qualche parte… certo che farsi la morale non è facile. per farsi un’opinione propria bisogna cresce, vivere e fare esperienze personali… solo così potrai avere la maturità giusta per farti un opinione personale da difende , con cui confrontarti.

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