Il mio capo mi ha detto: “Guarda che cominciano i Mondiali, dobbiamo parlarne anche noi!” Dopo dieci minuti ho capito a cosa si stesse riferendo… (no, dai, scherzo: da due mesi non si parla d’altro, manco giocasse Berlusconi. Certo, l’ultima volta che ho visto una partita intera tutti urlavano “Pablito! Pablito!”, ma le palle ovunque, fuor di metafora, le vedo anch’io).
In compenso, ho capito cosa voleva il mio capo: un’opinione autorevole. A chi chiederla sennò? Trascurando il fatto che per me la maglia rosa è quella della mia amica Silvia alle presentazioni del suo libro e che l’unico Valentino è quello del rosso (non certo Ferrari), beh, io di sport so un sacco di cose. Ad esempio, so che David e Victoria stanno ancora insieme, so chi è Balotelli (perchè era sull’ultima copertina di Vanity fair, mica per altro) e sono molto documentata sulle wags (scommetto una pizza che due su tre tra voi, stanno digitando su google…).
“Cosa farai durante le partite?” mi chiede il capo. Non ho dubbi, boss! Non penserai mica che mi metta lì a fissare degli omini che corrono dietro ad un pallone (voglio dire: fossero almeno a torso nudo, ma quelle orribili magliette…). Io faccio così: aspetto il fischio d’inizio (perchè, lo confesso, ascoltare l’inno mi piace un casino) per fiondarmi in macchina e partire per il mare. Perchè? Ma voi l’avete mai vista l’autostrada durante una finale dei mondiali????
p.s.: il piano b, è ovviamente un altro. se qualche ragazzo carino mi invitasse a casa sua a vedere le partite potrei sicuramente fingere di essere interessata. Ma in questo caso dev’essere carino parecchio!
p.s.2: Questo post lo dedico a Matteo, che s’è fatto la fila per i biglietti della Champions – neanche fossero i saldi da Gucci – ed era anche fiero di raccontarlo in giro, e a Mimmo che, quella sera, ha addirittura sparato i fuochi d’artificio. Poi quelle sconnesse siamo noi!
p.s.3: anche questa è un’idea: Donne trascurate per il pallone