Siamo a cento fan. Un primo brindisi si può fare. Mancano dieci giorni alla partenza di questo viaggio e il gruppo di Facebook si inizia a popolare. Era solo un dato simbolico, ma i cento che hanno scelto di guardarci dentro sono davvero carini.
Grazie… da domani arrivano novità.
Il primo danno della mia nuova Gts 300. In verità il danno l’ho procurato a un mini suv. L’asfalto caldissimo, malgrado era un’ora quasi serale e fossimo all’ombra, ha fatto cedere il cavalletto e la Vespa è franata sull’auto parcheggiata a fianco.
E così prima constatazione amichevole.
Scalpita la Vespa e inizio a scalpitare anche io. Mancano dieci giorni alla partenza.
Piccola modifica importantissima. Ho fatto installare un accendisigari per poter ricaricare l’iphone.
Il lavoro è una cosa da niente, ma il risultato davvero super utile. Quell’aggeggio diabolico che fotografa, parla, canta, indica strade, dialoga con questo blog, con facebook, mi fa leggere i giornali e chissà cos’altro, oltre a telefonare, sarà il cuore pulsante del viaggio. Come il motore per la strada, l’iphone per la comunicazione.
Serra aveva bisogno dei gettoni, io di una presa per la ricarica. Sarà meno avventuroso, ma cercare sempre una presa della corrente non era così emozionante.
Se l’è fatta tutta a piedi. Tutte le coste, dall’8 maggio all’8 luglio del 2005. Christian Lorenzati è uno che fa sul serio. Esco a fare 4 passi è il suo diario. Sottotitolo del libro “da Ventimiglia a Trieste 3300 km a piedi in due mesi percorrendo tutto il litorale d’Italia”.
Altro che Vespa o Panda…
Nel suo personale manuale d’uso che apre il libro scrive: “Il contatto con la strada regala libertà, fantasia, creatività e il piacere assoluto della scoperta. Tutto potrà essere il contrario di tutto, ma l’importante è vivere la realtà di un istante con gli occhi del bambino che vede il mondo per la prima volta”.
Ecco questo è un grande stimolo. La penso come Christian, sui sogni e su tanto altro…
Ne riparleremo di lui.
Una giacca, uno zainetto, un porta iphone (che poi in realtà è pensato per altra funzione, ma ben si adatta al telefono) e soprattutto un asciugamano in microfibra per contenere l’ingombro. Ottimo l’assortimento da Longoni di Varese.
Pezzo a pezzo inizio a pensare alle cose indispensabili. Ormai mancano dieci giorni alla partenza…
“Segnalo (grazie ai cugini) questo interessante viaggio, da Ventimiglia a Trieste, passando per Reggio Calabria!! tutto il periplo italico; autore dell’impresa sarà Marco Giovannelli giornalista di Verese News, che racconterà l’esperienza su diversi canali, dal web alla carta stampata”.
Altro forum di discussione: Vesponauta.it
I vespisti sono proprio un mondo incredibile…
Un grazie a Godspeed che ha segnalato il mio viaggio. Mi sono iscritto e seguirò le loro discussioni.
Eccola qui. È lei. Bianca, da lavare, ma da oggi quasi pronta. Uscita fresca fresca dai controlli della Piaggio locale, i mitici della Consolandi di Varese.
Lavori fatti, oltre ai livelli vari, un’installazione di un accendisigari in cui poter ricaricare l’Iphone che sarà il primo prezioso strumento di lavoro e di comunicazione.
“Un giornalista, mio concittadino o quasi, in Vespa (ahimé frull…), per ripercorrere il coast-to-coast da Ventimiglia a Trieste compiuto da Michele Serra nel 1985 (quella volta in Panda)”.
Lorenzo205, al secolo Franchini, ha pubblicato sul forum di Vespa online questo post. Carina la replica di Blueyes… “Non è un coast-to coast… è un coast-coast-coast!”
Inizio a guardare con maggiore attenzione le strade da percorrere. E inizio ad imparare. Ad esempio: e chi lo sapeva che la più lunga è la statale 16 Adriatica che corre da Otranto a Padova con ben 1.000 km tondi?
La seconda è l’Aurelia (SS 1) con 697 km e sarà la prima su cui la vespa sperimenterà il lungo percorso da Ventimiglia a Roma.
Poi la Tirrena inferiore (SS 18) da Napoli a Reggio Calabria per 535 km. E la Jonica (SS 106) da Reggio a Taranto per 491 km.
Ovviamente niente autostrade.
Curioso quando hai nella testa qualcosa. Un po’ come quando compri una macchina poco nota e da quel momento ti sembra che tutti abbiano la stessa.
Così stamattina aggirandomi per il mercato di Tarquinia vedevo oggetti sulla Vespa ovunque.
Appeso a una bancarella non si poteva non notare il popolare scooter: il mito
