Devozione e inculturazione in Israele

In India i cristiani costituiscono l’1% della popolazione, ma in Israele i cristiani indiani rappresentano il 90% dei loro connazionali e sono quasi tutti cattolici. Hanno scelto di emigrare qui esattamente per il fatto che questa è la Terra di Gesù, la Terra Santa. E così la Custodia di Terra Santa (che è la provincia ecclesiastica internazionale dei Frati Minori fin dal 1200) gli ha messo a disposizione come cappellani dei frati indiani. Gli indiani sono un esempio di fede e di devozione per tutti. Sabato 10 settembre hanno organizzato a Tel Aviv-Giaffa una processione dalla Chiesa di San Pietro (quella che domina tutta la città) alla chiesa di S.Antonio in occasione della festa della Natività di Maria. Erano più di duemila: considerando che in totale sono 5000, ha partecipato quasi la metà della loro popolazione. Per maggiori informazioni rimando all’articolo e al video sul sito della Custodia . Qui attraggo la vostra attenzione sull’opera di inculturazione effettuata: la stella che vedete dietro la Madonna non è la stella cometa ma la cosiddetta “stella di Davide” (in realtà in ebraico sarebbe “scudo di Davide”), che è il simbolo dello stato di Israele; hanno dimenticato una punta, ma fa niente.
http://it.custodia.org/default.asp?id=4&id_n=15373&Pagina=1
http://it.custodia.org/default.asp?id=4&id_n=15408

Il colmo calcistico di Israele

Sai qual è il colmo (calcistico) per Isreale?

Il 23 agosto sono stati giocati i preliminari di Champions tra Maccabi Haifa (Israele) contro Gent (Belgio). Finisce ai rigori. I tiri degli israeliani vanno a sbattere contro il muro innalzato dal secondo portiere dei Belgi, László Köteles (pronuncia Kotel), che ne para due e fa vincere la sua squadra.

Ironia della sorte: Kotel è il nome ebraico del Muro del Pianto.

Come avrebbero potuto perforarlo? Con quale spirito i giocatori israeliani si saranno recati sul dischetto? Non a caso l’unica loro realizzazione dagli 11 metri è stata merito di un negretto riccioluto, tale Talb Twatha, nato in Israele nel 92, ma di sicuro non da famiglia Ahskenazita.