Bianco e nero

Tutto comincia in un villaggio dell’Africa centrale nel quale la povertà e lo sfruttamento sono all’ordine del giorno per le povere famiglie di neri, così chiamate dai padroni, che vi abitano e che sono al servizio di un’unica famiglia benestante, che potremmo chiamare famiglia di bianchi.Queste povere famiglie sono costrette a lavorare tutto il giorno sotto il sole e con orari assurdi, anche i bambini, appena sono un pò più grandicelli, vengono subito impiegati nei lavori più semplici.

C’è poi una famiglia di neri, che lavora all’interno della casa del padrone, che viene trattata quasi peggio delle altre famiglie e punita, dal padrone, per ogni sbaglio commesso nella cura della casa e dei figli. La padrona invece che nn vede di buon occhio il comportamento del marito cerca di essere gentile senza ovviamente farsi vedere da quest’ultimo.In modo particolare si lega alla donna nera, parlano per ore di qualsiasi cosa e la padrona cerca di insegnare alla donna a leggere e a scrive in modo che poi lei lo possa insegnare a sua volta ai propri figli. Il giorno in cui entrambe scoprono di essere incinta di qualche mese si legano ancora di più, a quel punto però il padrone si accorge del legame esistente fra le due donne e decide di porre fine a questa relazione considerando i neri non all’altezza di parlare e relazionarsi con loro bianchi.Le due donne così non si parleranno più fino alla nascita dei bambini.Il padrone contento della nascita del figlio, ma un pò meno per quella del bambino nero decide di nn far mai incontrare i due bambini in modo che nn socializzino nei primi anni di vita. Un giorno però, dopo più di un anno dalla nascita dei bambini, accade una cosa inaspettata. Sono in corso, alla casa del padrone, dei lavori per sistemarne il tetto su un lato della casa e viene chiusa la zona sottostante per paura che cadano delle tegole. Quel giorno però il bambino bianco si allontana dalla madre e gattona proprio verso il cantiere. Nel momento stesso in cui si avvicina alla zona dei lavori cadono accidentalmente delle tegole, ma il nero incaricato dei lavori e padre del bambino nato nello stesso periodo di quello del padrone, si butta sul bambino riparandolo col suo corpo dalla caduta delle tegole. In questo modo il bambino è salvo e lui riporta delle ferite sulla schiena non molto gravi. Il padrone assiste alla scena allibito e dopo essersi accertato che il bambino non si sia fatto niente ringrazia l’uomo sorprendendosi di tanta bontà nonostante tutti i soprusi e lo sfruttamento applicati dal padrone nei loro confronti. Da quel giorno il padrone si rende conto che non solo perchè hanno la pelle nera e sono più poveri quelle persone sono meno degne di vivere e quindi devono essere trattati come animali. Riconosce così di aver sbagliato per molti anni e decide di rimediare alleviando il lavoro dei neri al suo servizio e permettendo alla moglie di parlare nuovamente con l’altra donna e ai due bambini di incontrarsi per la prima volta per cominciare a conoscersi.

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