Ovvero, la continuazione del minestrone con altri mezzi

Prendi il minestrone: acqua verdure e noia, si direbbe. Dunque abbracciati ad una idea transavanguardistica della cucina, proviamo a togliere l’acqua e la noia e vediamo cosa accade.

Sperimento il Sesto Senso , con un misto di timore reverenziale, curiosità felina e furore produttivo: taglio le verdure con cura chirurgica, soprattutto il porro: per il lungo, come fanno in Thailandia. Poi carote, sedano, cipolline piccole, patate, cavolo verza. Tutto finisce nella vaporiera tel quel, temporizzatore sui 15 minuti. Sono anche troppi, 10 basterebbero per avere verdure al dente.

Tra le altre anche una campionatura di funghi freschi: piopparelli, finferli, un’idea di porcino.

Nel frattempo l’olio si insaporisce in padella, con alloro, aglio a fette, pancetta, da perdere.
La verdura già cotta gettata nell’olio bollente fa subito doratura: attende la pasta lessata a parte, assieme ad una nutrita schiera di croticine di P.Reggiano residuati di grattugia. Tirata con un cucchiaio di Condimento Balsamico e sale grosso (quello di Cervia è speciale) fa colore e sapore.

Il risultato è un minestrone quasi sofisticato, ebbro di profumi. Lontano da fagiuoli e pomidoro, quindi fondamentalmente eretico: ma ricco.

Da bere con Lambrusco, Va senza dire.

Informazioni su Stefano Caffarri

Stefano Caffarri di "Appunti di gola" (www.appuntidigola.it) : 49 anni, dirigente di una Casa Editrice per cui si occupa di Internet e Servizi Digitali, e per questo gira l'Italia in lungo e largo. Appunti Digòla esiste dal 2007, ma raccoglie scritti anche precedenti. AdG è stato scelto come miglior blog nella categoria [vino] nel 2010 da Squisito Blog Cafè. Occasionalmente scrive di ristoranti, vino e cibo anche per altre testate on line.
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