Panificatori all’opra.

Era tantissimo tempo che non scrivevo qui sopra principalmente per due motivi:
– sono stata pochissimo in casa.
– durante il pochissimo in casa come dire, le mie scorte di cibo erano qualcosa di infimo. Davvero, non so come dirlo: sono finite anche le scatolette di tonno (e non diciamo tali scatolette con pasta o riso a che orari poco da cristiani normali sono state consumate. Basta già come attentato alla autostima vero?)

Quindi complice una cosa che chiameremo incidentalmente “oh, è domenica! e non ho il pane, vabbè… c’è il ris… no, non c’è il riso. Oh! la farina!” diciamo che mi sono avventurata nel provare anche Jet Chef per un’altra cosa che già facevo col forno normale: il pane.

Diciamo che i principali problemi tra me e il pane sono due: odio il pane salato. E’ più forte di me e scontro con migliaia di amici non toscani. Non so, non posso farci nulla, sento il sale ovunque e mi da fastidissimo, e per di più per motivi di salute è da bandire (non solo dalla mia tavola, ma sarebbe da limitare ovunque). Fatto per cui io uso sempre molte spezie ovunque e ne ho abbastanza un culto che dovrei però ancora approfondire: ho trovato supermercati ungheresi dove c’era un vero e proprio paradiso per gli speziomani, ancora nulla di equivalente purtroppo qui in Italia.

[e sì, l’unica cosa salata-salata che mi concedo sono gli insaccati. Colpevoli dei miei cinque chili presi il mio primo anno a Parma. Dicono che capiti così a chiunque si trasferisca in Emilia…]

Quindi cerco sempre farine nordiche o non raffinate per fare il pane: o segale e simili, o qualcosa che non sia zero-doppio zero. Non so, probabilmente anche questo per compensazione. Che purtroppo però sono più difficili da cuocere, normalmente, rispetto alla pagnottella normale.

Quindi dopo impasto e lievitazione: tadaaaah. Imposto il mio Jet Chef (con cui poi riscalderò anche tre wurstel che stazionavano solitari nel frigo e mi facevano molta pena) (questi sono venuti cucinati buonissimi, ma non è proprio alta cucina direi!) in assisted e aspetto come viene fuori il tutto.

Risultato ehm, mah.

Da riprovare. Non so quale sia il problema principale dell’assisted chef: il pane è venuto poco asciutto. Impostando peso e lasciando fare il programma la mollica interna è venuta molto meno asciutta e morbida di quanto non facessi nel forno “normale”. Idee?

(poi il fatto che avessi una fame cieca e se anche fosse stato pongo… ehm, l’ho mangiato uguale, ehm, dove si diceva della vergogna?)

Informazioni su Francesca Fran Fiorini

Francesca Fran Fiorini di "Uccidi un grissino: salverai un tonno..." (http://fran.splinder.com/ ):Rivelazione del 2008, blog di cazzeggio nel 2009, blog per un forno nel 2010. Lo scrive una che non ha ancora capito cosa scrive ma lo fa benino, suvvia. Studia medicina nel tempo libero, lavora per mantenersi il tempo libero. Dirige, scrive e conduce su RadioNation, storica webradio del panorama italiano.
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