È terminato il Festival di Sanremo. La Mannoia era la favorita, ma anche Ron avrebbe potuto vincerlo un’altra volta, come anche l’onnipresente Al Bano.
Siamo anche a carnevale e, ovviamente, quanto scritto qui sopra è uno scherzo: ho solamente riutilizzato, modificandolo quanto basta, l’articolo sanremese dell’anno scorso. In fondo se l’hanno fatto Ermal Meta e Fabrizio Moro perché non posso farlo anch’io? L’argomento, comunque, è sempre quello, perché Sanremo è Sanremo. Faccio outing e ammetto di aver guardato il Festival quest’anno, più di una volta, più di una serata. E mi è piaciuto.
Sarà perché è stato il Festival dei record d’ascolti, sarà per la conduzione di Michelle Hunziker, bravissima nel gestire l’ingombrante palco dell’Ariston e splendida quarantenne, sarà per la valletta Pierfrancesco Favino, che poi tanto valletta non è stato, mostrando a tanti che non lo conoscevano perché è attore stimato da numerosi registi, sarà per la direzione artistica di Claudio Baglioni, discreto e non ingombrante padrone di casa, sarà per le canzoni, che poi sono quelle che contano veramente. Ma non siamo qui per parlare di canzonette, e quel che volete è il calcio, quindi procediamo con la classifica e i risultati della C1.
1. Casport (Non mi avete fatto niente – Ermal Meta e Fabrizio Moro). La notizia della settimana è la sconfitta della capolista Casport, che sul sintetico di Catelveccana perde 5 a 4 con il Besozzo-Bogno-Brebbia, ma può comunque cantare “Non mi avete fatto niente” visto che per ora rimane in testa alla classifica con un buon distacco dalle seconde.
2. Besozzo-Bogno-Brebbia (Adesso – Diodato e Roy Paci). “Dici che torneremo a guardare il cielo?”. Dopo la terza giornata d’andata sembravano una squadra in crisi, e invece si sono rialzati, e, procedendo a piccoli passi, “adesso” sono loro la squadra da temere. Forse per qualcuno una sorpresa, ma il sottoscritto, che i ragazzi di Bogno li conosce da anni, già ad inizio campionato lo aveva detto che questa sarebbe stata una squadra da tenere sottocchio.
3. Or. Malgesso (Una vita in vacanza – Lo Stato Sociale). Un momento difficile per i malgessesi, che, pur vincendo, soffrono anche contro la PV Virtus Dumenza, ultima in classifica. Vanno sotto di un gol, recuperano, ma rischiano il tracollo quando ai dumentini viene assegnato un calcio di rigore, per loro fortuna sbagliato. Nel secondo tempo sprecano molto, e riescono a portare a casa i tre punti solo grazie a due gol segnati nei minuti finali. Giovani e bravi i ragazzi di Malgesso, però, dopo la pausa invernale, sono ripartiti col piede sbagliato. A loro consiglio una “… vacanza, una vecchia che balla, niente nuovo che avanza, ma tutta la banda che suona e che canta, per un mondo diverso, libertà e tempo perso, e nessuno che rompe i coglioni” (soprattutto consiglio quest’ultima).
4. Or. Laveno Mombello (Almeno pensami – Ron). Altra squadra che è ripartita male dopo la pausa invernale. La sconfitta in quel di Maccagno con l’Or. Pino Tronzano è netta (5 a 0, per la cronaca) e i lavenesi potrebbero subirne il contraccolpo. Per loro fortuna arriva la pausa di carnevale, ma in queste due settimane pare necessaria una pausa di riflessione per non perdere il treno della promozione, e quindi “almeno pensami, senza pensarci pensami”.
5. Hellas Cunardo/B (Lettera dal Duca – Decibel). “Supero i miei limiti più di quanto immagini”. Una squadra che cade e si rialza. Ad inizio campionato sembrava destinata a lottare per la salvezza, poi, un risultato dopo l’altro, ha scalato la classifica, e adesso, grazie anche alla vittoria per 4 a 2 sul Torre di Velate, adesso è quinta.
6. Torre di Velate (Passame er pane – Luca Barbarossa). Il Velate è una squadra che rispecchia il proprio allenatore, Mister Tonin, persona onesta e genuina. Un uomo d’altri tempi, che mi piace immaginare mentre in dialetto (quasi sicuramente non quello romano) spiega le cose ai suoi giocatori, e je dice Passa er pallone, “Passame i sogni je metto le gambe”.
7. PV United (La leggenda di Cristalda e Pizzomuno – Max Gazzè). La mia squadra, e quella che per me è la canzone più bella del Festival. Questa volta sarò un po’ fazioso, concedetemelo. Il PV United gioca bene, ma, come la canzone di Gazzè, non vincerà niente. Fa nulla, a me va bene anche così. La gente prima o poi capirà, e “io ti aspetterò, fosse anche per cent’anni aspetterò”.
8. Or. Pino Tronzano (Frida (mai, mai, mai) – The Kolors). In questo momento l’Or. Pino Tronzano è un puro concentrato di energia. Settimana scorsa vittoria per 3 a 0 in quel di Gemonio, questa settimana 5 a 0 al Laveno, fino a quel momento secondo in classifica. Per loro nessuna citazione dalla canzone, ma il ritmo martellante delle percussioni, un suono che “spacca”, proprio come i pinesi.
9. Spes Or. Gemonio (Il coraggio di ogni giorno – Enzo Avitabile e Peppe Servillo). “Così lontano” dall’ultimo posto e così “vicino” al penultimo. Il pareggio per 1 a 1 con il PV United è un buon risultato dopo le due sconfitte consecutive con Brinzio e Pino, ma adesso ci vuole “il coraggio di ogni giorno” per cercare di risalire la classifica.
10. CSI Brinzio il Borgo (Senza appartenere – Nina Zilli). Giornata di riposo per il Brinzio, e giocatori a scaldarsi davanti ai camini dopo gli allenamenti su un campo ancora innevato. A loro dedico proprio la Zilli in tutta la sua bellezza, e so che i fratelli Vaccaro, Luca e Emanuele, apprezzeranno la scelta, e queste parole della sua canzone “calda come il Sole di domenica d’estate, però non è domenica e qui fa un freddo cane”.
11. PV Virtus Dumenza (Arrivedorci – Elio e le Storie Tese). Non è una sentenza, e nemmeno un addio. Spero che gli amici della Virtus prendano questa battuta per quello che è: uno scherzo. Tra l’altro, domenica, contro l’Or. Malgesso, hanno disputato un’ottima partita. Ma adesso contano i punti. E se non verranno temo che prima o poi dovremo dirci “arrivedorci”.