Uno ha fatto valanghe di gol in tutte le categorie, sia a 11 che a 7, ma ha deciso di ascoltare il suo fisico e dire basta col calcio giocato. L’altro è ancora giovane ed è il classico difensore col vizio del gol: ha scelto di lasciare i campioni provinciali dell’Hellas Cunardo e scendere di varie categorie per giocare con gli amici di sempre.
Tutti e due si chiamano Cannito di cognome: il bomber è Davide, classe ’80, di Malnate, scuro di capelli e di carnagione; il difensore è Mattia, classe ’92, di Masciago Primo, rosso di capelli e chiarissimo di pelle.
Davide ha detto basta, non senza averci pensato tanto: “Ma non ha più senso soffrire ogni volta che devo scendere in campo. Ho mal di schiena, di bacino, si infiamma tutto ogni volta che gioco. Ai regionali è stata durissima anche solo finire il primo tempo”. Una vita nel calcio a 11 spesa tra Malnate, la sua prima e ultima squadra, Castiglione e tante altre formazioni in giro per la provincia, fino all’avventura col Dream Team: 5 stagioni, 220 gol di cui una cinquantina in Eccellenza, coronata con il secondo posto in campionato e l’approdo ai Regionali: “Lascio nel modo migliore possibile, dopo una stagione ricca di gol e soddisfazioni. Abbiamo battuto la squadra che poi ha vinto il titolo lombardo, anche se è una magra soddisfazione. Al Dream Team ho trovato qualcosa che è molto più di una squadra, è un gruppo di amici veri, uniti. Mister Smania è il miglior allenatore che ho mai avuto (il primo fu Bottini, ma ricordo con piacere anche Brogliato e Della Rossa). Lasciare mi pesa, rimpiangerò il campo, il gusto di andare agli allenamenti e poi a mangiare tutti insieme, la partita, l’agonismo. E poi c’è una persona che è più di un amico, è un fratello: Paolo “Pol” Castelluzzo (nella foto sotto: in coppia hanno segnato qualcosa come 400/420 gol in 5/6 stagioni nel Dream Team, ndr). L’amicizia resta, va oltre il gioco, è un qualcosa in più. Dalla prossima stagione avrò più tempo per stare con mia moglie e i miei due bimbi: Ginevra che ha 16 mesi e Nicoló che ne ha 3 e mezzo e che tra poco spero di portare a giocare a pallone. Passerò dall’altra parte, ma lo farò con la passione di sempre: andremo a vedere il Dream Team, che resta fortissimo anche senza Cannito, perché la nostra forza è il gruppo”.
Mattia ha fatto una scelta diversa, per molti versi particolare, sicuramente coraggiosa: lascia la squadra con cui ha vinto il titolo provinciale 2016/2017 e il campionato di serie A 2015/2016 (50 presenze e 15 gol, 13 dei quali nell’ultima stagione), per scendere di categoria e provare a creare qualcosa di nuovo, con l’amicizia e il gruppo come valori fondamentali: “Riparto da Rancio, dove sono cresciuto e dove ho tanti amici. Con Mattia Bressan, uno dei miei migliori amici, abbiamo avuto l’idea di provare a ricreare il gruppo con cui giocavamo anni fa. Ci stiamo lavorando, per ripartire dalla serie D del Csi: obiettivo unico il divertimento e lo stare insieme, senza stress o ansia da prestazione”. Mattia fa l’operaio in Svizzera e abita con Yoshi, un incrocio tra un Dogo argentino e un Pitbull, un cane parecchio impegnativo (nella foto). Ha giocato a Rancio, ma anche a Leggiuno e Malnate (dove ha incrociato l’altro Cannito) dopo le giovanili tra Verbano e Luino. Dopo lo stop col calcio a 11, ha militato nel Real Birretta (campionato Italia League Soccer) nel calcio a 7, prima dell’avventura con l’Hellas Cunardo: “Col Real Birretta ho trovato un ambiente unico, con loro è solo un arrivederci. Con l’Hellas Cunardo sono state due stagioni ricche di soddisfazioni, sportive e non, anche se resta un po’ di amarezza per come sono andati i Regionali: potevamo fare di più, ne sono convinto. Io ho sempre privilegiato il gruppo, che per me viene prima di tutto, per questo ho scelto di ricominciare dal basso, con un nucleo che nascerà da zero, fatto di amici prima ancora che da calciatori, veri o presunti: giocheremo, ci alleneremo e poi faremo un sano terzo tempo a fine partita, per cementare ancora di più l’unione nella squadra”.