Era nell’aria e, forse, era davvero l’unica soluzione possibile. Siamo bloccati in casa da un mese, lo sport a tutti i livelli è fermo ed è inutile pensare che presto si possa riprendere a fare attività.
Bisognerà aspettare che la situazioni migliori davvero, che la vita riprenda senza problemi e solo allora si potrà tornare a pensare al campo o agli allenamenti.
Nelle prossime settimane al Csi Varese toccherà altre decisioni non semplice: promozioni, retrocessioni, cosa succederà? Come verranno gestiti i soldi dati dalle società per l’iscrizione al campionato che, a tutti gli effetti, non verrà concluso?
Tempo al tempo. Per il momento continuiamo a stare in casa e a proteggere noi e i nostri cari.
Questo il comunicato del Csi Varese:
Abbiamo voluto rinviare questa decisione il più possibile, nella speranza di una fine più rapida dell’epidemia.
Ma il contagio non dipende della nostra volontà e, quindi, siamo arrivati al blocco di tutta l’attività sportiva.Le misure di contenimento stanno dando i loro frutti, ma è probabile un ulteriore rinvio delle stesse, anche oltre il limite del 13 aprile.
Non ci sono ancora date ufficiali ma alcune dichiarazioni ce lo fanno ben capire.
Come quella del Capo della Protezione Civile Borrelli, che ha azzardato un prolungamento al 02/05.Il mondo dello sport non farà eccezioni. Il Ministro Spadafora ha già ipotizzato un blocco totale fino almeno il 30 aprile. Persino la ripresa del campionato di Serie A è slittata, provvisoriamente, al 20 maggio.
Insomma, la riconquista della nostra quotidianità è ancora lunga e avverrà per gradi, favorendo come ovvio attività produttive e commerciali.
Senza date certe e con uno stop che si allunga, CSI Varese deve mettere al primo posto la salute dei tesserati.Con un ulteriore rinvio i campionati slitterebbero troppo in avanti, considerando che servirebbe lasciare un congruo periodo di ripresa degli allenamenti dopo la lunga pausa.
Così occorre fermare tutti gli eventi pianificati in precedenza al contagio, ad oggi solo sospesi.
Stiamo parlando di tutta l’attività sportiva, sia individuale che di squadra.
L’attività formativa rimarrà in funzione con la sola modalità online, così come la segreteria rimarrà chiusa, contattabile solo via mail.“E’ una decisione senza precedenti” ha commentato il Presidente Colletto inviando una lettera alle società sportive “ma non avremmo potuto fare altrimenti, anche dopo le decisioni prese a livello regionale. Cercheremo di trovare il modo di stare a fianco delle società e di cogliere qualsiasi occasione possa presentarsi nei mesi futuri.”
Nei prossimi giorni un consiglio provinciale online si confronterà sulle tante conseguenze di questa sofferta decisione: da come chiudere i campionati a come gestire il rinvio delle tantissime manifestazioni in programma.
Non sarà un processo decisionale semplice, ne immediato, che terrà conto delle variabili e delle esigenze di oltre 200 società del territorio.
Bisognerà al contempo pensare alla ripresa delle attività, nella speranza che settembre ci veda ai blocchi di partenza senza limitazioni.
Non chiuderà la parte associativa: continueremo il supporto in questa fase travagliata, anche grazie alle importanti consulenze messe a disposizione dal nazionale.
Da recuperare anche l’assemblea, rinviata a data da destinarsi: allo studio anche l’ipotesi online.Speriamo di poter tornare presto a gioire sui campi e nelle palestre, magari a partire dai tanti tornei estivi, ormai parte integrante della tradizione sportiva varesina.
Cercheremo di tenervi sempre informati, come abbiamo fatto finora, per potervi garantire un ritorno sicuro allo sport.Per domande o ulteriori dubbi potete contattarci, come detto, tramite mail istituzionali o sui nostri social di comitato.
Qui di seguito la lettera inviata dal presidente provinciale Redento Colletto a tutte le società CSI Varese.