Quando ci si trova davanti ad un bivio, bisogna necessariamente scegliere la propria strada. A volte è difficile, altre molto più semplice, soprattutto quando si parla di sport.
La via che ha scelto Silvio Gamberoni, volto noto del calcio targato Csi Varese, è di quelle che possono far discutere: per questo il mister ex Pro Boschese ha voluto raccontare e raccontarsi, in vista del suo passaggio nella prossima stagione ai rivali storici del Grantola.
I RICORDI – «Nel 2011 sono arrivato alla Boschese, in serie C, con un gruppo e compagni di mille battaglie con la Csi Cugliate – dice Gamberoni -. Una squadra mitica, di cui ricordo su tutti Alessandro Zandegù e il presidente/giocatore Andrea Biraghi, amici fraterni e perni in 4 fantastici anni conditi da 3 promozioni di fila, con tanto di accesso alle fasi regionali al primo anno di Eccellenza. La vittoria del torneo nazionale “Seven cup” a Cesenatico è stata sicuramente la vittoria più bella ed emozionante in assoluto, una finale contro ragazzi che militavano nelle giovanili del Livorno e del Viareggio, che ha permesso di chiudere alla grandissima una serie di stagioni emozionanti. Il miglior attacco e la miglior difesa nel 2012 in serie B con 111 gol fatti sono stati il biglietto da visita di una squadra che stava iniziando un cammino vincente».
«Un grosso rammarico? Forse quello di essere arrivati a giocarci le fasi regionali senza il bomber più prolifico degli ultimi anni del Csi di Varese, Diego Nasti, infortunato: una vera macchina da gol, destro e sinistro e quella cattiveria agonistica che non ho mai visto da nessuno. I ricordi più belli degli anni a Bosco? Le nostre chiamate e i nostri messaggi nelle serate prima delle partite decisive, con bomber Nasti che mi parlava di una strana “ansia” pensando alla partita del giorno successivo e mi toccava quasi “coccolarlo” con il fare di un fratello maggiore. Mi porterò sempre dentro un grande senso di unione e amicizia che c’era e che con tanti ancora oggi c’è».
IL FUTURO – «Poi è arrivata la decisione di lasciare nel maggio 2016, ero stanco e per la stagione successiva si dovevano trovare 7/8 nuovi giocatori per poter continuare: ci ha pensato il nuovo mister, Como, lui che aveva un passato nella Boschese e conosceva l’ambiente. Io me ne sono andato tra lo stupore di tanti, a partire dal capitano, Caretti, che sento ancora spesso. Ho scelto di andare dal rivale di sempre Pietro Muraca a Ponte Tresa alla Real Tresiana, con Zandegù insieme a me, ma purtroppo questa esperienza non è durata molto. Ora è arrivata una chiamata inaspettata della società Grantola, con le telefonate del leggendario bomber Castorino e dal mitico portiere ed ora dirigente Valmori. Non nego che ci ho pensato molto, dopo una stagione lontano dai campi, ma parlando con loro mi è tornata la voglia di rimettermi in gioco e provare una nuova esperienza con una squadra che da molti anni milita nel Csi, una bella società con un belllissimo centro sportivo. La mia amata Boschese mi resta nel cuore, ma oggi fa parte del passato, un passato che mi ha segnato nel calcio ma soprattutto nella vita…Non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura, con la consapevolezza di trovare una rosa all’altezza e un gruppo fantastico».
In bocca al lupo mister Gamberoni!