Dopo Ligabenzo e Bidone, tocca ad un logo mitico farla da padrone 😉 Continue reading
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Esci la divisa ignorante: i Bidone!
Seconda puntata della rubrica “Esci la maglia ignorante”. Dopo la performance del nostro Gigi, tocca ad una delle divise più discusse, amate e odiate della provincia, quella dei Bidone. Ecco un po’ di storia e qualche immagine
Per anni i Bidone sono stati la squadra “muccata”. Il perchè è presto detto. Le maglie dei ragazzi di Morosolo erano coperte di chiazze, come le mucche che si vedono nelle stalle o nelle fattorie.
Un design che non poteva non dare nell’occhio, ideato per caso, grazie all’intervento di un amico che non c’è più, Dante Parietti. Il buon Dante aveva un’azienda agricola nel Lodigiano e una volta trasferitosi a Morosolo ed entrato in contatto con alcuni dei ragazzi che giocavano a pallone lì, propose di fare da sponsor, offrendosi di realizzare prima k-way e cappellini, rigorosamente muccati, poi una muta di maglie, che diede il là ad una serie di esperimenti fantasiosi.
Le maglie muccate hanno accompagnato i Bidone nella cavalcata (o nel pascolo…) che ha portato alla vittoria del campionato provinciale del 2016, ma quella è stata la seconda generazione di magliette a chiazze nere e bianche, sempre e rigorosamente accompagnate dal motto “Buttiamola in vacca”. La prima venne disegnata da Riccardo Zanzi, centrocampista coi piedi buonissimi e grafico, che prima di trasferirsi a Torino ha regalato ai suoi vecchi compagni di squadra la chicca delle divise muccate.
Le divise non sono state indossate solo in campo, ma anche in occasione dei vari matrimoni dei componenti del gruppo: quello di Giacomo Petitti è stato il primo, quello del presidentissimo Matteo Astuti è stato l’apice, con l’arrivo della maglia rosa gessata con la cravatta muccata, indossata al ricevimento del matrimonio di Matteo e Alessandra e arrivata giusto in tempo da una ditta di Parma specializzata in Foot Golf o qualcosa di simile.
Con l’andare del tempo e con l’arrivo in squadra di elementi più “sofisticati” ed eleganti (soprattutto Giorgio Fraschini), ma soprattutto grazie all’incontro con Paolo Grechi della Sartoria Sportiva di Milano, le maglie hanno perso la loro identità muccata. Restano le borse, riconoscibilissime, mentre le divise sono in stile molto più vintage, con loghi che cambiano ed evolvono e disegni sempre più accattivanti: maglie marroni, nere, verdone, bianche con la V bordeaux sono quelle attualmente in uso, ma altre ne arriveranno, senza dimenticare mai da dove veniamo, cioè da una stalla 😉