Si rincomincia!

Finalmente, era ora! Una giornata graziate dall’acqua e dal brutto tempo, una partita diFoto0875 calcio provvidenzialmente rinviata e tanta voglia di tornare ad arrampicare sono riuscite a mettersi d’accordo, a trovarsi tutti ancora insieme come vecchi amici ad un bar, e a concederci un’ottima giornata per ritornare a “passeggiare in verticale”.

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“Se provi lo scialpinismo abbandoni la discesa”

Era da un po’ di tempo che volevo provare lo scialpinismo ma per un motivo o per l’altro non ne avevo mai avuto l’occasione. Foto0837 In queste vacanze di Pasqua sono però, finalmente, riuscito a “mettere le pelli” e a salire con gli sci, non solo scendere. In realtà il programma era quello di fare la Nord del Pasquale con l’amico guida alpina Marco Confortola, ma il tempo, non troppo bello ci ha fatto ripiegare su una più “tranquilla” gita scialpinistica. L’unico problema che mi si poneva era di non aver mai provato la salita con le pelli, così, per non sfigurare troppo e iniziare ad abituarmi, affittati gli sci, la mattina mi sono alzato di buon grado e, con il mio vicino di casa Federico, siamo scesi in macchina fino a Bormio, per partire da qui e arrivare, o almeno era l’idea, a Bormio 3000.

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Marco Confortola, una vita a quota 8000

Nato a Valfurva nel 1971, Marco Confortola è sempre stato circondato da cime innevate e pareti scoscese; portando da piccolo le pecore dello zio al pascolo ha scoperto la libertà che trasmette la montagna, il silenzio, la pace interiore.
La calamita della passione che lo attrae verso il ripido è troppo forte, a 19 anni ne fa il suo lavorodiventando la più giovane Guida Alpina d’Italiae, tre anni dopo, la più giovane d’Europa. Tra le sue più importanti salite, oltre a grandi pareti nord della sua valle, si contano sette cime oltre gli 8.000metri, nonostante la sventura capitatagli al K2, dalla quale ha saputo però rialzarsi da bravo “crapon” qual è.
Guida Alpina, maestro di sci, tecnico all’elisoccorso, Marco trova anche il tempo per raccontarsi in conferenze dedicate ai “bocia” e al valore della vita.

Un “ottomila” in pieno inverno. Ma metà spedizione è dispersa

Una spedizione polacca è riuscita a salire in vetta al Broad Peak, la dodicesima cima più alta del mondo. Nella discesa, però, due alpinisti sono scomparsi

Broad peakStorica impresa dei “guerrieri di ghiaccio” Maciej Berbeka, Adam Bielecki, Artur Małek e Tomasz Kowalski che il 5 marzo sono arrivati in vetta al Broad Peak, 8047 metri, in scalata invernale.
I quattro erano partiti il 2 marzo dal campo base dopo giorni di grande indecisione, il 3 erano arrivati a campo 2, il 4 a 7900 metri di quota; il 5, finalmente, in vetta!
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