Nell’immaginario collettivo è tipico associare le scuole superiori americane alle suddivisioni “gerarchiche” che si creano tra i vari studenti.
La cinematografia illustra spesso come il gruppetto di cheerleader prenda di mira gli alunni più introversi e meno popolari.
Ma il rapporto tra coetanei nelle scuole americane è davvero come ci fanno credere?
Michaela Murphy, alunna delle scuole superiori Trumansburg High nello stato di New York, ci racconta la sua esperienza con gli alunni che frequentano il suo stesso liceo.
Che rapporto hai con i tuoi compagni?
Conosco i miei compagni di scuola da circa dieci anni. Abbiamo condiviso gli anni delle elementari, delle medie e del liceo, ormai siamo un po’ come fratelli, litighiamo a volte, ma non ci siamo mai allontanati l’uno dall’altro.
Passate tutti insieme l’intervallo oppure vi dividete in vari gruppi di amici?
Per la maggior parte delle volte si creano dei gruppetti, tuttavia non si distinguono così nettamente come si vede nei film.
Non è detto che ognuno trascorra i momenti di svago sempre i compagni. Io ad esempio non passo il mio intervallo sempre con lo stesso gruppo di amici.
Il bullismo descritto da opere letterarie e cinematografiche è presente nella tua scuola?
All’interno della mia scuola non si sono mai verificati atti di bullismo, ma purtroppo sui social capita che alcuni ragazzi infastidiscano i più deboli. I professori, appena ne vengono a conoscenza, discutono con le persone interessate e cercano di limitare il verificarsi di questi eventi.
In conclusione, ritieni veritieri i vari stereotipi degli studenti nelle scuole americane?
Sicuramente ha dei fondamenti, ma capita spesso che si esageri nell’immaginario collettivo.
Penso che in tutte le scuole ci siano dei gruppi di persone con interessi in comune che passano del tempo insieme, ma non per questo siamo gli uni contro gli altri.
Se comunque ti dovessi identificare in uno di questi stereotipi, quale sceglieresti?
Beh, quella popolare ovviamente!
Veronica Santilli
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