Al liceo artistico Candiani il bilancio è partecipato

Cosa chiedono gli studenti di Busto Arsizio?

Il bilancio partecipativo scolastico è un progetto culturale che permette ai giovani di sperimentare le connessioni sociali. Un’applicazione dei meccanismi politici e delle sue implicazioni sulla vita di ogni giorno tramite un processo deliberativo e di decision making.

In Italia una delle prime scuole ad aderire al progetto è stato l’IIS di Cremona e da due anni anche il liceo Artistico Paolo Candiani e Coreutico Musicale Pina Bausch di Busto Arsizio ha aderito all’iniziativa.

Mercoledì 27 marzo è stato chiesto a ciascun studente di votare quale fosse la migliore idea tra le proposte fatte in precedenza dall’intero istituto.

Le idee avanzate erano molto diverse, variavano dalla ristrutturazione dell’istituto, a corsi extra scolastici fino ad arrivare alle idee più innovative e green .

 

La 4G2 ha proposto il progetto “verde scuola” nel quale è previsto un distributore di acqua potabile per limitare l’utilizzo della plastica e rendere più green l’istituto, piantare alberi da frutto per rendere gli snack degli studenti sani e mettere in cortile panchine e tavolini per invogliare a passare l’intervallo all’aria aperta.

Per quanto riguarda i corsi extra scolastici sono stati proposti quelli di fotografia, lingue, job management, dibattito a tema politico e diritto/cittadinanza (argomento quasi mai trattato dato che non è compreso come materia nel piano di studi).

Nonostante tutto, la maggioranza delle proposte purtroppo riguarda la ristrutturazione e il miglioramento del materiale scolastico.

Si chiede: una rete Wi-Fi  funzionante sempre e in tutte le aule, pulizia dei muri, rendere usufruibili tutti i bagni dell’istituto, l’acquisto di tende  (la luce non fa leggere gli studenti alla lavagna che è bianca e non fa vedere i monitor dei computer ), sostituzione degli sgabelli con sedie (gli studenti devono stare seduti fino a sei ore e questi sono scomodi e provocano dolori alla schiena), sostituzione dei pc vecchi non aggiornati e mal funzionanti, riparazione dei tavoli luminosi rotti, acquisto di stufe e ventilatori (dato che il riscaldamento non è ancora stato aggiustato del tutto), riparazione dei lavandini (da alcuni non esce acqua mentre da altri ne esce interrottamente creando sprechi sia economici che ecologici), creazione di uno spazio adibito alle bidelle (esse occupano con il loro materiale un intero bagno composto da più servizi e lavandini che se aggiustati potrebbero essere sfruttati dagli studenti).

Ancora si sta aspettando il responso delle votazioni e non si sa che proposta abbia ottenuto la maggioranza, ma alcuni studenti sperano che siano le idee più innovative e originali ad avere la meglio.

Alcuni ragazzi credono che sia compito della Provincia occuparsi de i problemi strutturali dell’edificio come il riscaldamento e le tubature idrauliche e che questa sia la possibilità di utilizzare il denaro per delle nuove, interessanti e culturali attività.

Giorgia Mamone

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