L’altro sono io: l’esperienza di Marco

Intervista a Marco, un partecipante del progetto "l'altro sono io", proposto del Liceo Candiani

Impronte di mani di bambino

Oggi abbiamo avuto la fortuna di intervistare Marco, un partecipante del progetto “L’altro sono io”.

La prima cosa che gli chiediamo è come gli è venuto in mente il suo progetto.
Marco racconta che la sua idea è nata ascoltando gli altri, le loro storie o problemi, e pensando un po’ a se stesso. Ha riflettuto sul comportamento abituale delle persone e l’ha usato come punto di partenza per criticare la società odierna, definita da lui “ipocrita nella sua essenza”.

Successivamente gli chiediamo cosa rappresenta per lui il suo lavoro:
«Si tratta di una critica sociale,  un modo per rappresentare graficamente il mio dissenso e disprezzo verso alcuni comportamenti. È stato un lavoro liberatorio, ma anche un punto di partenza per migliorarmi».

Vorremmo, quindi, capire se, con il suo progetto, quale messaggio voleva comunicare alle altre persone:
«Comunicare qualcosa agli altri non era nei miei piani, mentre, dopo aver ascoltato le parole degli altri componenti del gruppo che hanno esternato problemi personali ben più gravi, ha cambiato idea».

In fine gli chiediamo cosa pensa della settimana in cui si è svolto il progetto
«È stata una settimana fantastica, ho conosciuto persone stupende e le loro storie che sono sicuramente state uno spunto di riflessione. È stata un’esperienza realmente stimolante sotto tutti i punti di vista. Da apprezzare certamente l’enorme libertà espressiva che ci è stata concessa».

Debora Prandi

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