…”17 opere di arte contemporanea sono state acquistate per 5 miliardi di lire dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, allo scopo di destinarle al Castello di Rivoli e alla Galleria Civica d’arte moderna e contemporanea. Si tratta di uno straordinario nucleo datato agli anni caldi dell’Arte Povera (…) L’acquisizione è stata effettuata nell’ambito del progetto per l’arte moderna e contemporanea a Torino, varato lo scorso anno dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino con un finanziamento record di 9 miliardi (…)
Il Giornale dell’Arte, N.192, ottobre 2000.
Domande per una ricerca “in progress”:
– L’ ‘Arte Povera’ è “neoavanguardia”, “arte ufficiale”, “arte accademica” o “povera arte”?
– Si tratta di una operazione “culturale”, “speculativa” o “politica”?
– Che tipo di legami (e/o interessi ) esistono tra le Banche, i Direttori di Musei, le Gallerie Private ed i Politici per queste dubbiose operazioni?
– I 5 miliardi spesi chi beneficeranno: il pubblico, l’arte italiana, gli “artisti”, qualche gallerista, qualche banca, qualche direttore di museo o qualche politico?
Le opere, alcune delle quali sono qui riprodotte in bianco e nero,
possono essere contemplate in tutto il loro splendore contemporaneo nel Castello di Rivoli.
http://www.castellodirivoli.org/
- “Artista” Jannis Kounellis, “Senza titolo”, 1969, rete metallica, cotone, 33x190x90cm
- “Artista” Gilberto Zorio, “Macchia II”, 1968, gomma, funi, dimensioni determinate dall’ambiente.
- “Artista” Jannis Kounellis, “Senza titolo”, 1969, struttura in ferro, metaldeide accesa, bilancine, 180x210cm
- “Artista” Giovanni Anselmo, “Neon nel cemento”, 1967-69, neon e cemento, 400x10x10cm
- “Artista” Giulio Paolini, “Apoteosi di Omero”, 1970-71, 32 fotografie, leggii da musica, sonoro, 30x24cm ciascuna
- “Artista” Giulio Paolini, “Senza titolo”, 1964, compensato, filo di nylon, due elementi, 200×150 cm, 50×37,5cm
Nota: Si dice che il tempo definisce alla fine chi è o non è artista: la “decantazione” dell’opera, il distacco dalle storie quotidiane, dalle implicazioni politiche, dalle contingenze temporali ecc.
Noi preferiamo parlare di pittori, scultori, architetti, ceramisti, mosaicisti ecc.
Queste definizioni peró, sono legate ad una professionalità che spesso non si ritrova negli operatori della cosiddetta “arte” contemporanea, che si autodefiniscono artisti.
Nel dubbio e nel rispetto dell’Arte, noi aggiungiamo, in questa rubrica, le virgolette: “Artisti”.