Roy Strong, ex direttore del Victoria & Albert Museum in “The Times”
( in Graffiti, Il Giornale dell’Arte, N.198, aprile 2001):
…”Trovo gli esorbitanti prezzi raggiunti dall’arte contemporanea assolutamente mistificanti….
Certo mai prima d’ora, nella storia della creatività artistica, si sarebbe potuta erigere una tale torre di Babele estetica.Mi ricorda una sorta di Inferno dantesco, nei cui baratri si aggirino torme urlanti di artisti, promotori, uomini marketing, agenti pubblicitari, critici, mercanti, direttori di musei insieme ai vari parassiti di questo carrozzone, tutti stretti in un perpetuo abbraccio di autopromozione e auto-compiacimento. Il loro vocabolario comune é interamente basato sulla novità, lo shock, la polemica e l’oltraggio. Un tocco di bacchetta magica dei grandi elettori di questo inattaccabile milieu e oplà, ecco nata una nuova stella, e moltiplicati gli zeri del prezzo delle sue opere. I media sono cruciali per il supporto di questa nuova mitologia: premi artistici in diretta televisiva, celebrità la cui presenza é richiesta ad ogni festa degna di questo nome…
Questo mondo é anche sostenuto da un altro fenomeno della fine del XX secolo: il museo d’arte moderna. Non passa anno senza che non nasca in giro per il mondo un nuovo museo. Non ho niente contro queste istituzioni, ma mi rattrista il pensiero che non ci saró piú quando, presto o tardi, avranno anche loro ció che si meritano”…