Pier Francesco Mazzucchelli, detto “Il Morazzone”, nacque a Morazzone, in provincia di Varese nel 1573. Turbolento apprendistato nelle botteghe del Cavalier D’Arpino e di V. Salimbeni a Roma (dov’era presente, in quegli anni, anche il Caravaggio). Nel 1598 ritorna precipitosamente in terra lombarda (“non accompagnato da gran fama“) e lavora agli affreschi della Cappella del Santo Rosario (1598-99 e 1615-16) nella basilica di S. Vittore in Varese e a una tela con la Maddalena trasportata in cielo.
1602 Rho, Santuario, Cappella di S.Giorgio
1602-06 Varallo,Sacro Monte, affreschi nella Cappella XXXVI, Andata al Calvario
1602-06 Milano,Duomo, quadri della vita di S. Carlo Borromeo
1608-09 Varese,Sacro Monte, affreschi della VII Cappella, Flagellazione
1608 Como, Duomo, gonfalone di S.Abbondio
1608-10 Como, Chiesa monache agostiniane della Santissima Trinità, pala Altare Maggiore
1608-10 Como,Duomo, sacrestia dei Mansionari, affresco: L’incoronazione della Vergine
1608-10 Como, S.Agostino,cappella Sacra Cintola, tele
1608-10 Como, S. Giovanni Pedemonte, cappella Gallio, Caduta degli angeli ribelli
1609-12 Varallo, Sacro Monte, affreschi nella XXXIII Cappella, Ecce Homo
1610-15 Varallo,Sacro Monte, affreschi nella Cappella XXXV, Cattura di Cristo
1612 Como, S.Agostino, Storie della Vergine,
1616 ca. Orta, Sacro Monte,Cappella della Porziuncola, stupenda serie delle storie francescane.
1619 ca. Arona, Collegiata, sei tele del “ciclo della vita e dei misteri dellaVergine Maria” (Battistero, Cappelle della Madonna Addolorata e del Rosario)
1622 Ricoli, castello, affreschi perduti.
Negli ultimi anni della sua vita, dimorò a Milano, più volte chiamato da Federigo Borromeo.Tra il 1622 e il 1623, invitato alla Corte di Mantova, rifiutò gli incarichi perchè malato.
Morì probabilmente nel 1626 lasciando incompiuti gli affreschi nel Duomo di Piacenza che furono terminati poi dal Guercino.
Si ritiene che sia sepolto a Morazzone.
…”Sul piano dello stile, il Morazzone perviene a una sintesi che non ha riscontri altrove, fra il tardo Manierismo di matrice barroccesca e la tradizione lombarda che prende l’avvio dalla lezione di Gaudenzio Ferrari, dal quale il Morazzone assorbe la straordinaria sensibilità scenografica, interpretandola con accenti di forza nuovi“…
…”Fra i Sacri Monti e il soggiorno comasco si pone la Santa Maria Maddalena scortata dagli angeli nella cappella di San Vittore a Varese, opera di innegabile ardimento, sin troppo sensuale rispetto alla destinazione e sfuggita per secoli alla censura del pubblico per chi sa quali filtri purificatori“…
…”La figura di questa Maddalena, che nei suoi languori ambigui e nella sua intensità cromatica tradisce una derivazione veneta“…
…”E’ sintomatico osservare come la lezione del Morazzone venga accolta in zone decentrate piú che a Milano. Ció forse é imputabile al fatto che la supremazia incondizionata del Cerano non lasciava gran spazio ad altri; ma forse anche al carattere sottilmente profano del Morazzone che poteva venire accolto con qualche riserva, per non dire con una punta di sospetto, negli ambienti ideologicamente rigidi della committenza milanese“… Marco Bona Castellotti, “L’ambiente del Sacro Monte, il Morazzone e la pittura a Varese nel primo seicento” in Pittura tra Ticino e Olona, Cariplo 1992, Milano.
ottima pagina!