Svezia Pittura

Era il mese di Ottobre 1992 e sono arrivati improvvisamente dalla Scandinavia, hanno lavorato intensamente un paio di settimane e poi se ne sono andati. Sono i pittori svedesi Rune Andersson, Anders Svensson, Olle Johansson e Göran Willgren, che a quel tempo conformavano la “BRIGADA PINTURA DE SUECIA”. In questi quasi vent’anni non ho saputo più niente di loro, a parte ammirare, ogni tanto, la loro preziosa e mezzo enigmatica pittura murale che hanno lasciato qua in Nicaragua, nel centro esatto del continente americano, su di una parete ancora ben visibile dalla Carretera Panamericana.
Ma l’altro giorno (magia di INTERNET), a sorpresa, mi arriva una comunicazione di Göran Willgren, annunciandomi che Rune Andersson (the Viking) compie i suoi primi 60 anni questo prossimo 27 di Giugno!!! Ed allora, proprio per festeggiare dovutamente e a livello bi-continentale questo rotondo compleanno del “Vichingo”, scriviamo questo articolo in memoria di quella emozione di due settimane dell’OTTOBRE 1992 rimasta sospesa nell’aria, e di quella pittura murale ancora presente e viva nel cuore dell’America….realizzata esattamente 500 anni dopo quel famigerato ottobre del 1492.

LA PITTURA MURALE DELLA “BRIGADA PINTURA DE SUECIA”.
E’ una pittura murale di cm230x600, realizzata con colori acrilici e, pertanto, è fortunata di essere resistita tanto tempo all’esterno affrontando i capricci atmosferici dei tropici. Ed è doppiamente fortunata anche di non essere stata oggetto di interesse da parte di politici e funzionari dello stato che, da queste parti , sono ormai famosi per distruggere pitture murali e opere d’arte in generale. E triplemente fortunata anche di NON essere stata “restaurata”…che da queste parti significa dipingere tutto di nuovo, dicono “più o meno come era prima”.

Insomma, questa fortunata pittura murale vive, come dicevamo, nel cuore dell’America, come un grido muto o, almeno silenzioso, senza l’amore che meriterebbe e le cure di cui avrebbe diritto.
Si, perchè in un certo senso è la testimonianza di una scoperta dell’America anteriore a quella famosa di Cristoforo Colombo, realizzata almeno 5 secoli prima dai Vichinghi, quando sono arrivati a Terranova e che hanno chiamato “VINLANDIA”….e pare che si siano installati lì con uno spirito totalmente pacifico rispetto alle popolazioni native, contrariamente alla brutalità della rapina e al genocidio scatenato dagli spagnoli in tutto il continente a partire da quel famigerato ottobre del 1492.


Questa pittura murale gira attorno alle due ”caravelle” rappresentate nel centro visivo, entrambe sventolando misteriosamente bandiere della Svezia, quella di sinistra ricordando le caravelle classiche e quella di destra enigmatica e che sembra una navicella extraterrestre, o almeno, supertecnologica, con un embrione umano al suo interno.

Il racconto visivo inizia il suo ciclo nella parte superiore destra e si sviluppa verso sinistra. Il primo simbolo (di cui non conosco il significato) è un serpente che contiene un lungo scritto con caratteri runici, e che sarebbe interessante magari riuscire a decifrare.

Segue una nave vichinga che naviga dall’Islanda alla Groenlandia e, successivamente, tra il volo di uccelli/umani, arriva appunto in Vinilandia, l’attuale Terranova.

Nella parte sinistra del murale è rappresentata una vecchia pubblicità cartacea con un translatantico della “American Line” e la bandiera degli Stati Uniti casualmente stracciata sulla sua metà. Questa pubblicità partorisce una folla di emigranti che dall’Europa invadono il nuovo continente, integrando un misterioso simbolo di grande scudo con piume e frecce.

Adesso il racconto visivo si sviluppa nella parte inferiore del murale, da sinistra verso destra. A partire dalla folla stanca, disperata e affamata, il flusso umano si sviluppa parallelamente a un bucolico paesaggio di fondo, popolato da famiglie, bambini giocando e popolazione autoctona….In primo piano gli emigranti con vestiti scuri fanno da cornice “triste” a questa visione di fondo, fino ad esplodere con il ritratto del leggendario sindacalista e cantante martire Joe Hill, che fuoriesce sullo sfondo di una bandiera rossa in cui si legge “C’è una forza che commuove la terra…la solidarietà”.

E poi, dopo una breve pausa, il simbolo/firma della “BRIGADA PINTURA DE SUECIA”, con le firme degli artisti che il tempo sta sfumando……

IL PROGETTO “CEMOAR 500 ANNI”
Nel 1987, dopo aver terminato: 1)-La mia opera nella “Chiesa Santa Maria de los Angeles” nel Barrio Riguero in Managua, primo esempio in Nicaragua di Integrazione Plastica di Pittura, Scultura, Ceramica e Decorazione in uno spazio architettonico interno pre-esistente; 2)- Il Progetto della “Scuola Nazionale di Arte Pubblico-Monumentale David Alfaro Siqueiros” sempre a Managua, primo esempio nel continente americano, di scuola “NAZIONALE” di Arte Pubblica, cioè di re-integrazione, a livello didattico di Architettura, Pittura e Scultura per “umanizzare” lo spazio pubblico architettonico e urbano…….il Padre Uriel Molina Oliù, (un francescano nicaraguense con cui avevo realizzato le opere della Chiesa nel Riguero), mi propone di realizzare delle opere nel CEMOAR (Centro di Spiritualità Monsignor Oscar Arnulfo Romero), che è un complesso di edifici (auditorium, dormitori, uffici e sale di riunioni) a 15 chilometri da Managua, nella Carretera Sur (che è la strada Panamericana che conduce al Costa Rica e Panama).

Io introvedo immediatamente la possibilità di realizzare un grande Progetto di INTEGRAZIONE PLASTICA TOTALE all’interno ed esterno degli edifici, progettando la realizzazione di circa 60 interventi di scultura, pittura, ceramica ecc. e invitando artisti d’Europa e d’America Latina per la realizzazione libera, sia tecnicamente che tematicamente (su di spazi e aree predeterminate in un percorso storico), con l’obiettivo di inaugurare il tutto nel 1992, a 500 anni della cosidetta “Scoperta dell’America”.


Nello stesso 1987 mi raggiunge dall’Italia, per collaborare in questo Progetto, il Maestro Aurelio C., e la ONG italiana ACRA di Milano mi finanzia un paio di “microprogetti” per un totale di circa 15 mila euro attuali. La indicazione amministrativa è di finanziare agli artisti latinoamericani il viaggio, alimentazione e alloggio, materiali e strumenti di lavoro e un piccolo aiuto economico di circa 200 euro ciascuno. Mentre per gli artisti Europei si stabilisce che debbono autofinanziarsi il viaggio, mentre il Progetto metteva a disposizione solamente vitto, alloggio, materiali e strumenti.


Non siamo poi riusciti ad ottenere altri aiuti economici, ma con questo poco che avevamo a disposizione, nel 1992, nel quadro delle manifestazioni della cosidetta “Scoperta dell’America”, che in Nicaragua si chiamarono “500 ANNI DI RESISTENZA INDIGENA, NEGRA E POPOLARE” riuscimmo ad inaugurare questo nostro Progetto con 32 opere di Arte Monumentale (fondamentalmente sculture e pitture) di 30 artisti d’America Latina (Nicaragua, Mexico, El Salvador, Colombia, Cuba, Panama, Chile, Honduras) e d’Europa (Italia, Svizzera, Francia, Germania, Svezia): una grande dimostrazione della possibilità di creare un insieme di opere monumentali totalmente libere stilisticamente e concettualmente, con una stessa base storico/tematica e con un unico obiettivo, in uno stesso spazio architettonico predeterminato.

Cioè, la dimostrazione pratica della possibilità di creare una opera collettiva nel rispetto assoluto delle creatività e linguaggi individuali.


Il CEMOAR oggi potrebbe essere un MUSEO dell’ARTE PUBBLICA e della memoria storica degli ultimi 500 anni dell’America Latina, se ci fosse una situazione socialmente e culturalmente più umana in questo piccolo angolo della nostra Madre Terra.

(Le fotografie che illustrano questo articolo sono state realizzate il mercoledì 22 di Giugno del 2011, e quindi rappresentano anche lo stato attuale di conservazione dell’opera)



Caratteri runici http://it.wikipedia.org/wiki/Alfabeto_runico
Poco prima dell’anno mille i Vichinghi Vinland http://it.wikipedia.org/wiki/Vinland
Il leggendario sindacalista e cantante martire Joe Hill http://ita.anarchopedia.org/Joe_Hill
Joe Hill, un héroe de la clase trabajadora http://keikai.blogspot.com/2005/05/joe-hill.html
A 500 anni: DE-COLONIZZARE e DE-EVANGELIZZARE Intervista a Pedro Casaldaliga http://www.giovaniemissione.it/spiritualita/casaldaliga2.htm

——————————————————————————————————-

1 pensiero su “Svezia Pittura

  1. Sergio!
    Il tuo blog è stato letto da molti dei nostri amici. E vi ringrazio per le belle parole! Le due navi al centro del dipinto simboleggia la tratta degli schiavi in Svezia 16-1700 – quarti. E grazie ancora – Rune era molto felice! (Non è tanto per internet:)) Sulla re-udito.
    Tanti saluti da Göran!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *