Friedrich e il senso dell’infinito

Ricordo una bellissima lezione di Michelangelo Masciotta, professore di Storia dell’Arte nell’Accademia di Belle Arti di Firenze negli anni ’70 su Caspar David Friedrich….una emozione totale…che poi è rimasta nascosta negli sviluppi successivi della mia attività professionale come Pittore.

Adesso ritorna alla mente, quando mi scrive l’amico e collega pittore toscano Tognarelli Gianfranco di ritorno dalla Germania, proprio sul pittore Caspar David Friedrich (Greifswald 1774 – Dresda 1840).

 

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CASPAR DAVID FRIEDRICH (1774 –1840)

CASPAR DAVID FRIEDRICH (1774 –1840)

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Scrive Gianfranco Tognarelli: ”

“L’ottocento tedesco non mi ha entusiasmato. Non ho trovato forse artisti che in questo momento sapessero darmi qualcosa di più…..(ma) ecco Friedrich, un pittore del primo 800. Ho sentito l’autenticità dell’artista. Incarna veramente lo spirito romantico, che è caratteristica propriamente Tedesca. Non sono quadri belli, sono veri, espressione del sentimento autentico.( Io non sono in grado di fare valutazioni ma penso che siamo al livello di un Goethe), é l’incarnazione del sentimento romantico nordico. E’ un pittore che dipinge un albero foglia per foglia, un terreno pietra per pietra, quindi lontano dalla mia sensibilità, ma non è per fare più bello l’albero o il paesaggio, è per esprimere il suo interiore sentire, il suo senso dell’infinito della natura, direi un senso panico del mondo intorno. Altri pittori sono più bravi, più “belli”, ma …. si tratta di un bello convenzionale, che è espressione senza autenticità interiore”.

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CASPAR DAVID FRIEDRICH (1774 –1840)

CASPAR DAVID FRIEDRICH (1774 –1840)

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Concordo, caro Gianfranco, su tutto quello che scrivi, meno che su Gaudí che, come sai, è per me uno dei capisaldi della mia ricerca e attività nel campo dell’Arte Pubblica.

Aggiungo alcuni appunti tratti da libri e da siti web:
“L’amico medico Gotthilf Heinrich von Schubert ha lasciato un ritratto della sua abitazione e della sua personalità: « Friedrich abitava fuori città, nel sobborgo di Pirna, in una casa posta vicino all’Elba, che come la maggior parte delle case vicine apparteneva a persone di scarsi mezzi. L’arredamento della sua stanza s’intonava assai bene con tali vicini. Non si vedeva altro che una sedia di legno e un tavolo, su cui stavano gli attrezzi del suo lavoro. Se veniva a trovarlo qualcuno, egli portava dalla camera da letto un’altra vecchia sedia di legno e se ne venivano due, allora portava una panca di legno dal vestibolo […]. In un primo tempo non mi saziavo di guardare quell’uomo straordinario; un viso come il suo, a quell’epoca non l’avevo ancora visto e anche dopo mi capitò di vederne raramente. Non era assolutamente quel che si dice un bell’uomo – pallido e magro com’era – ma ogni suo muscolo dava al volto un tratto energico tipico che, per il suo stato d’animo sempre imperturbabile, vi aveva lasciato come un’impronta fissa. La serietà malinconica, che si mostrava soprattutto nella fronte, era addolcita dallo sguardo dei suoi occhi azzurri, ingenuo come quello di un bambino e sulle sue labbra aleggiava un che di scherzoso. Era in lui una mescolanza curiosa di profonda serietà e di gaiezza scherzosa, come a volte si trova tanto nei più grandi spiriti malinconici quanto nei maggiori comici. »

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CASPAR DAVID FRIEDRICH (1774 –1840)

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“Questi paesaggi di Friedrich sono lo spettacolo della natura ma servono anche a misurare la piccolezza dell’uomo nel confronto con tale vastità di orizzonti. E la categoria che più sfrutta questa pittura è proprio il sublime, così come lo aveva definito Kant: quel sentimento misto di sgomento e di piacere che è determinato dall’assolutamente grande e incommensurabile”.

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CASPAR DAVID FRIEDRICH (1774 –1840)

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“Il sentimento panico della natura, sede dell’infinito che ci riporta a Dio, è la maggiore caratteristica di Friederich. Ed è ciò che lo distingue da altre tendenze romantiche anche tedesche e di ispirazione religiosa, quali i Nazareni, che invece perseguirono una immagine della religione e della fede più aderente ai modelli letterari e medievali. Friedrich, nel cercare Dio solo nella sua creazione, è sicuramente più originale ponendosi come il maggior pittore romantico tedesco”.

“Insignificanti rispetto al tutto infinito”

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CASPAR DAVID FRIEDRICH (1774 –1840)

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http://it.wikipedia.org/wiki/Caspar_David_Friedrich

http://www.viaggio-in-germania.de/caspar-david-friedrich.html

http://www.youtube.com/watch?v=eKV1ezBEEsw

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CASPAR DAVID FRIEDRICH (1774 –1840)

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3 pensieri su “Friedrich e il senso dell’infinito

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