Biennale di Venezia : progetto

La “54. Esposizione Internazionale d’Arte” della Biennale di Venezia chiude il 27 novembre 2011.
Quest’anno aveva per titolo “ILLUMInazioni” , e per questo evento è stato chiamato in causa addirittura il TINTORETTO con tre suoi capolavori : “il Pittore della luce e la Biennale delle Illuminazioni”……cioè dalla luce delle opere del Tintoretto siamo arrivati alle illuminazioni artificiali sulla oscura 54. Esposizione Internazionale d’Arte.
E tanto tenebrosa è la situazione, che un paio di dichiarazioni del CURATORE del PADIGLIONE ITALIA Vittorio Sgarbi, sono sufficienti per capire a che livello di pantano ci si stia sprofondando.

Vittorio Sgarbi
“Nel contesto che ci descrivi, come si inserisce il lavoro del curatore d’arte?
Il curatore d’arte generalmente è un deficiente, uno che fa quel mestiere perché non sapeva come campare altrimenti. E’ una categoria abbastanza deprimente….
quale ruolo svolge il mercato nella definizione del valore di un’opera?
Un’artista senza mercato è un imago mortis, è un coglione disperato che si attacca al suo delirio creativo come se questo fosse un alibi per il successo che non gli viene riconosciuto.”

Come potete ben capire siamo nella notte più oscura…. e mi viene alla mente un Progetto che avevo scritto nel 2001 per dare il mio modesto apporto a risollevare le sorti della Biennale e di Venezia.
Lo pubblico adesso per la prima volta.

UGO PERINI

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Fondazione LA BOTTEGA DEL PITTORE

Progetto:
“PITTURA di COLORI di LUCE…
…a Venezia iniziando il sec.XXI”

1- Sintesi del Progetto
2- Premessa
3- Morte e resurrezione del mestiere di dipingere
4- Motivazioni del Progetto
5- Presentazione del Progetto
6- Articolazioni del Progetto
7- Produzione delle opere
8- Il Laboratorio della Bottega del Pittore
9- Accompagnamento
10- Sostenitori
11- Obiettivi finali
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1- Sintesi del Progetto:

Con il Progetto “PITTURA di COLORI di LUCE…. a Venezia iniziando il sec. XXI”, la Fondazione “La Bottega del Pittore” intende presentare propriamente nella cittá di Venezia, nel corso della prossima Biennale di Arti Plastiche 2003, 20 dipinti di grande formato (cm.200×200 ciascuno), realizzati da 10 Pittori che amano il proprio mestiere, la vita ed il senso di appartenenza alla storia contemporanea.

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2- Premessa

Nella attuale situazione di crisi mondiale della Arti Plastiche (ex “Belle Arti” ed ora chiamate ambiguamente “Arti Visive” o “Arte Contemporanea”), dove qualsiasi esperienza ormai é vanificata nella confusine di questa nuova Torre di Babele, é necessario cercare di chiarire il problema, cioé piantare di nuovo i paletti che ci possano indicare lo spazio comune del linguaggio con il quale vogliamo intenderci e possibilmente capirci.

Parliamo di Pittura, cioé forse della prima forma di espressione umana le cui meravigliose testimonianze ancora visibili risalgono al Paleolitico Superiore.
Da 20.000 anni abbiamo esempi di Pittura in tutte le civiltá umane che si sono susseguite, fino a raggiungere i massimi livelli di eccellenza qualitativa nella Venezia Rinascimentale, con Gentile da Fabriano, Giorgione, Bellini, Tiziano, Veronese, Tintoretto ecc. ecc.

La gloriosa Scuola Veneziana fu, nei secoli successivi, punto di riferimento e di studio per tutti i Pittori che misero al centro del proprio mestiere lo studio del Colore e la relazione del Colore con la Luce.

Questa Scuola, rimasta insuperata, é tuttora piú che mai vigente e possiamo affermare che la storia dei “Colori fatti di Luce” é davvero ancora all’inizio: la teoria del Colore, la scienza del Colore, la psicologia del Colore, l’arte del Colore dal francobollo fino alla moda ed alla policromia architettonica e urbana é ancora nella sua fase “preistorica”: quasi tutto ció che si sta facendo oggi con il Colore é piú o meno empirico ed il Colore rimane un mistero ed un terreno quasi completamente da esplorare.

La Scuola Veneziana continua ad essere, e forse lo sará per molti secoli ancora, fonte di studio e di ispirazione per i Pittori del mondo intero (oltre che meta inesauribile di turismo per gli appassionati d’Arte, i giovani, le famiglie ecc. e perció di rendita economica per la cittá di Venezia, per la regione Veneto e per la nazione italiana).

Nonostante ció, proprio a Venezia, per la seconda volta il Curatore Szeemann ha praticamente escluso la Pittura dalla Biennale di Arti Visive!!!
Szeemann non considera piú la Pittura come una forma di espressione artistica, un linguaggio attuale, una necessitá dell’uomo moderno.
E con la Pittura naturalmente vengono eliminate anche tutte le peculiaritá di questo linguaggio espressivo, a partire dal Colore e dall’insegnamento della Scuola Veneziana che pertanto, secondo Szeemann passa nell’archivio della Storia, come una specie ormai estinta, una lingua morta: Giorgione e Tiziano non parlano piú all’uomo contemporaneo che, secondo Szeemann, non ha piú bisogno di questo linguaggio…. e questo suo postulato lo viene ad imporre proprio a Venezia: la Pittura ed il Colore sono morti!

Ma Szeemann non é il solo Curatore nemico della Pittura.
Nessuna forma di espressione umana ha mai subito una aggressione cosí violenta, concentrata e generalizzata come la Pittura a partire dagli anni ’60 ad oggi: é sufficiente visitare uno qualsiasi dei piú grandi musei di Arte Moderna e Contemporanea del mondo per dedurre come questo disegno distruttivo non possa non rispondere ad un preciso piano “sovranazionale” o, per lo meno, ad una preoccupante omologazione ai codici uniformati e livellati di un pensiero unico.
E cosí, dopo circa 20.000 anni di storia gloriosa ed ininterrotta in tutte le diverse civilizzazioni umane……l’Arte Pittorica “é stata terminata” d’autoritá in questi ultimi decenni!

TOGNARELLI GIANFRANCO

3- Morte e resurrezione del mestiere di dipingere

”Dalla gestualitá astratta degli anni del dopoguerra allo spray monocromo della neo-astrazione degli anni settanta, abbiamo assistito ad un deperimento inaudito dell’arte pittorica. La straordinaria summa di conoscenze che nel corso dei secoli l’ ars pingendi aveva pazientemente accumulato si é ridotta, in meno di trent’anni, a non essere nient’altro che una misera abilitá di mestieranti. Ora, l’etnologia ce lo insegna che il grado di perfezione di una cultura si misura anche secondo il grado di complessitá delle tecniche che essa é capace di usare e di dominare. Coscienti di questa perdita, incredibile, quanto l’estinzione sempre crescente di specie animali e vegetali nel mondo della fauna e della flora, numerosi sono i pittori che riapprendono i rudimenti della loro arte”….

Jean Clair, Critica della modernitá, Ed. Umberto Allemandi, Torino 1984

SERGIO MICHILINI

4- Motivazioni del Progetto

Astrologiche, pragmatiche, oggettive e storiche.

a)- Astrologiche:
riflettendo un poco sulla Storia dell’Arte del millennio scorso, pare che ogni secolo sia finito in una grande confusione e decadenza per poi rifiorire, nel successivo, con nuove energie, soprattutto nel cammino della Pittura.
Facciamo una breve carellata dei primi decenni di ciascun secolo e troviamo operanti novitá e genialitá come:
nel 1300 Giotto, Cavallini e Duccio da Boninsegna;
nel 1400 Gentile da Fabriano, Masaccio e Piero della Francesca;
nel 1500 Giorgione, Tiziano e Leonardo da Vinci;
nel 1600 Caravaggio, Velázquez e Rembrandt;
nel 1700 Tiepolo, Canaletto e Chardin;
nel 1800 Goya, Gericault e Corot;
nel 1900 Gauguin, Orozco e Picasso.
Siamo all’inizio del nuovo secolo e millennio e probabilmente gli astri stanno auspicando questo rifiorire del mestiere della Pittura dopo la confusione degli ultimi decenni del secolo scorso.
Probabilmente giá esistono novitá e potenzialitá che devono emergere nonostante il boicottaggio ufficioso e ufficiale della Pittura.

b)- Pragmatiche e oggettive sono quelle motivazioni che nascono da una serie di semplici considerazioni:
– Venezia é e sará la cittá della Pittura e del Colore perché questo é un patrimonio culturale universalmente riconosciuto ed una fonte di reddito economico praticamente inesauribile (i lavori di Sebastiano del Piombo, Veronese, Tintoretto ecc. continuano dopo 500 anni ad arricchire veneziani e italiani).
– La Biennale di Venezia é la piú antica ed importante manifestazione d’Arte del mondo; é nata fondamentalmente come Biennale di Pittura e, vista la penosa situazione in cui si trova oggi, dovrá prima o poi ritrovare la sua identitá d’origine ricollegandosi con le sue radici storiche e territoriali.
– La Pittura é la madre di tutti i linguaggi visivi e non é credibile qualsiasi ipotesi seria di sviluppo di questi linguaggi senza l’apporto della Pittura. Come nel passato, anche oggi la Pittura puó aiutare gli altri linguaggi espressivi (cinema,video, fotografia, moda,design, e anche architettura,urbanistica, danza, teatro ecc.) arricchendoli di elementi specifici e peculiari quali il colore, la luce dei colori, le campiture tonali, le tessiture, il disegno pittorico, la policromia, le deformazioni ottiche e la poliangolaritá, la psicologia dei colori ecc. ecc.
– Forse mai come oggi sono esistiti tanti pittori (piú o meno dilettanti, piú o meno professionisti) e mai come oggi si é dipinto cosí male: é perció indispensabile rimettere in moto i meccanismi Didattici e Professionali perché si ritorni ad una sana ricerca, concorrenza e selezione della qualitá della Pittura (e la Biennale di Venezia potrebbe ritornare ad essere “IL” meccanismo per eccellenza).
– E quanti sono i Pittori professionisti e dilettanti, gli studenti e gli appassionati d’Arte, le famiglie, i giovani, gli anziani che NON vanno alle Biennali di Venezia perché ormai non viene piú presentata la Pittura?….Abbiamo il sospetto abbastanza fondato che potrebbero essere molti, ma molti di piú degli attuali visitatori…..
– Sappiamo che é estremamente difficile dipingere oggi e dipingere in modo nuovo.Ma sappiamo anche che é indegno della nostra epoca abbandonare l’immensa possibilitá espressiva che ci offre il linguaggio della Pittura.L’Italia e l’Europa non possono non rilanciare con forza la Pittura come programma strategico di civiltá.

c)- motivazioni storiche:
Contrariamente ai postulati e canoni della cosidetta “Arte Contemporanea”, c’é molta piú identificazione con la vita e con la storia nei Pittori che amano il proprio mestiere che negli sterili, ripetitivi e banali “concettualismi” dei loro super-coccolati “artisti”.
A partire dagli anni ’60 molti Pittori e studenti d’Arte in Italia e nel mondo, completamente controcorrente, con grande audacia e assumendosi le pesanti conseguenze delle proprie scelte, ebbero il coraggio di continuare a dipingere, ritornando al mestiere ed alla figura….”rappresentare una mela su un tavolo ridivenne per molti artisti negli anni settanta un’audacia pari a quella che ci era voluta negli anni dieci per introdurre un orinale in un’esposizione”…(Jean Clair).
…”Per molti é stata una testarda coerenza, una polemica ragione di vita, nell’isolamento e nel silenzio; per altri, e sopratutto ora, é una dimostrazione di riscatto”….(Vittorio Sgarbi)

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MAURIZIO GOVERNATORI

5-Presentazione del Progetto:
“PITTURA di COLORI di LUCE…. a Venezia iniziando il sec. XXI”,

Questo Progetto della Fondazione “La Bottega del Pittore” vuole essere un intervento di alto livello nella Biennale di Venezia 2003 con lo scopo di contribuire (senza nessuna pretesa di esclusivitá), a porre di nuovo al centro delle proposte sulle Arti Platiche, o Arti Visive o Arti della contemporaneitá, LA PITTURA.

Intendiamo perció presentare un blocco di 20 opere pittoriche di grande formato appositamente realizzate, dove il linguaggio specifico della Pittura possa emergere indipendentemente dal tema o dal contenuto o dallo stile che il Pittore voglia liberamente esprimere:
Pittura come Colore prima di tutto, poi come Composizione, come Struttura, come Tecnica, come qualitá dei Materiali … come Mestiere … come ricerca di nuovi e piú profondi cammini della Pittura appassionatamante legati alla voglia di vivere…. come vibrazione delle sensazioni ottiche ed arricchimento della intelligenza, esperienza e memoria visiva …. come emozione di vita e di partecipazione alla storia contemporanea.

Simultaneamente alla esposizione delle 20 opere e nell’ambito della presentazione pubblica della Fondazione “La Bottega del Pittore” saranno allestiti spazi sulle Tecniche e sui Materiali della grande pittura del passato e di oggi, perché il visitatore possa conoscere il fascino di alcuni pigmenti di rara bellezza, dei tempi dell’Affresco come tecnica che si trasforma in filosofia di vita, dei profumi delle resine naturali, della magia delle carte e tele preparate a mano, della forza vellutata di alcune tessere musive ecc.

Questi spazi saranno allestiti anche con l’aiuto e la collaborazione di Istituzioni didattiche, Imprese industriali e commerciali, artigiani, tecnici e ricercatori, in una integrazione delle forze produttive, didattiche e creative di questa Italia che fortunatamente non ha ancora distrutto e dimenticato totalmente le sue origini e la sua storia.

Insomma il Progetto propone una “immersione totale” del visitante nelle sensazioni ed emozioni della Pittura, nelle opere, nelle tecniche, nei materiali, nella storia e nella attualitá del Mestiere del Pittore.

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PORETTI ERMINIO

6 – Articolazioni del Progetto

Questo Progetto Artistico/Culturale che si pretende presentare al grande pubblico con l’obiettivo di sviluppare interesse, curiosità, necessitá di approfondimento e passione per la Pittura contemporanea, deve essere posto in una condizioni di massima visibilitá fin dall’inizio perché, pur navigando nel grande fiume della Storia della Pittura Italiana e Universale, é totalmente nuovo e totalmente controcorrente rispetto alle attuali mode e tendenze della cosidetta “Arte Contemporanea“.

…” Non tutti condividono la parola d’ordine dettata da New York (“basta con la Pittura”) e anzi, a condividerla é solo una ristretta minoranza, che non puó ambire alla qualifica di élite, ma merita semmai quella di fazione.”…(Maurizio Calvesi)

E’ necessario rompere questo muro di ostilitá verso la Pittura.
Sappiamo benissimo che il migliore argomento per vincere in questo settore é propriamente puntando sulla qualitá del blocco di opere che presenteremo con questo Progetto, ma forse é anche necessario promuovere una strategia di visibilitá massima del Progetto fin dal suo nascere, poi in tutte le sue fasi nodali di sviluppo e nella presentazione ufficiale del prodotto artistico portato a compimento, in modo che possa crescere e maturare una coscienza pubblica libera dai condizionamenti esistenti.

E’ per questi motivi che si propone la seguente articolazione del Progetto:

– Visibilitá della creazione delle opere e attivitá collaterali,
– Idonea localizzazione ed accessibilitá fisica del Laboratorio,
– Accompagnamento di un critico o storico dell’Arte di chiara fama,
– Sostenitori di alto profilo,
– Obiettivo finale di sicuro impatto internazionale.

DANIEL PULIDO

7 – Produzione
(Visibilitá della creazione delle opere e attivitá collaterali)

Questo Progetto di “semplificazione” del problema, di ritorno al linguaggio fondamentale della Pittura per capirci e riprendere insieme il cammino interrotto, va inteso come uno sforzo reciproco del Pittore, del Critico d’Arte e del Pubblico per ritrovare le lettere dell’alfabeto pittorico, le note musicali del colore, i ritmi e i suoni delle linee, le formule aritmetiche delle composizioni, le geometrie delle campiture e le sensazioni delle tessiture che compongono questo linguaggio millenario.

Per facilitare questi obiettivi e per una lettura piú agevole delle opere abbiamo deciso di realizzare un totale di 20 dipinti di cm.200×200 ciascuno, che sono superfici pittoriche quadrate di grande formato, tutte della stessa dimensione.

I dipinti dovrebbero poi essere esposti preferibilmente in una grande sala anch’essa quadrata (5 su ciascuna parete), o in alternativa, su due pareti contrapposte con 10 opere su ciascuna superficie espositiva in modo di facilitare al massimo la unitá di lettura, valutazione e comparazione dei caratteri linguistici di ciascun dipinto.

Per una migliore comprensione dei caratteri specifici delle tecniche pittoriche ciascun dipinto dovrebbe essere realizzato con una tecnica “pura” ( cioé evitando le “tecniche miste”): affresco, silicato, olio, acquerello, tempera, acrilico ecc., naturalmente utilizzando il supporto più idoneo alla tecnica prescelta: tela, legno, intonaco, carta, materiale sintetico, metallo ecc.

Mentre rimarrá totalmente libero il Tema, il Contenuto e lo Stile delle opere, che manterranno comunque, come elemento fondamentale di focalizzazione unificante LA PITTURA nella accezione piú profonda e pregnante del termine.

Dieci dipinti verranno realizzati, nei 20 mesi previsti, dal Maestro della Bottega (che assumerá anche la Direzione del Laboratorio e del Progetto nel suo insieme), mentre gli altri dieci saranno realizzati da vari Maestri (di cui alcune opere e biografie possono essere visualizzate attualmente nella rubrica Arte Segreta/Presente del sito web www.labottegadelpittore.it ), sempre in un tempo massimo previsto di 20 mesi.
I Maestri ospiti del Progetto potranno elaborare la loro opera preferibilmente nel Laboratorio, o in alternativa nel proprio Atelier, peró impegnandosi a partecipare ai vari incontri periodici organizzati per la divulgazione del Progetto.

In questi 20 mesi di attivitá il Laboratorio della Bottega del Pittore sará aperto al pubblico (in orari da stabilirsi) e saranno promossi incontri, tavole rotonde, conferenze sulle opere in fase di realizzazione, sulle tecniche, sui materiali e metodologie, sulla Storia della Pittura e sulla attuale situazione di boicottaggio ed emarginazione, sulle cause e motivazioni ecc. sulle proposte della Fondazione ecc.

Il tutto potrá avere caratteri alternativamente Didattici (per le scuole, universitá, centri culturali ecc.), e Professionali (interscambi di esperienze con artisti, incontri con critici e storici dell’arte, giornalisti ecc.).
Questi Programmi Didattici e Professionali potranno produrre, collateralmente, materiali di documentazione scritta, stampata, registrata, video ecc. ecc. che contribuirá a sua volta alla diffusione e visibilitá di ogni fase del Progetto per creare coscienza e cognizioni specifiche sulle caratteristiche peculiari del linguaggio pittorico ad un pubblico il più ampio possibile.

MOMO' CALASCIBETTA

8 – Il Laboratorio della Bottega del Pittore
(Idonea localizzazione ed accessibilitá fisica)

Gran parte dell’esito positivo del Progetto dovrá essere costruito nei 20 mesi dedicati alla creazione delle opere ed alle attivitá collaterali, intorno alle quali é naturalmente necessario un intenso lavoro di Promozione e di Relazioni Pubbliche.

Diventa quindi indispensabile la individuazione di un luogo idoneo per la installazione del Laboratorio, che deve essere raggiungibile con facilitá e con frequenza dal pubblico e soprattutto dagli attori principali del Progetto: Pittori, Critici d’Arte, Collezionisti, Sponsors ecc.: un luogo piuttosto “centrale” e preferibilmente il meno “anonimo” possibile e che possa trasformarsi nel punto di riferimento principale del Progetto e della Fondazione.

E’ necessario perció affittare un Laboratorio (grande appartamento o fondo o capannone di circa 400 mq.) per i 20 mesi necessari alla realizzazione dei dipinti in un luogo “centrale”.

Il che può significare una cittá “centrale” relativamente alle origini ed alla logistica della Fondazione come Lugano o altra cittá Svizzera.

Oppure “centrale” nella Storia della Pittura e luogo di grande risonanza mondiale (Biennale) come Venezia.

Oppure “centrale” a livello del potere economico/culturale attuale come Londra o Parigi o Berlino…

Oppure “centrale” a livello di colore esotico, sociale, culturale e tropicale come La Habana-Cuba…

O, infine, “centrale” a livello naturalistico-ambientale come il Parco Serra da Bocaina e Paraty in Brasile, o il Parco Storico-Naturalistico delle Isole di Solentiname in Nicaragua…

(Sarebbe forse necessario anche definire il tipo di “centralitá” che si pretende priorizzare in riferimento alla Comunicazione: efficacia e risonanza del messaggio pubblico…)

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AURELIO C.

9 –Accompagnamento di un Critico o Storico dell’Arte di chiara fama

Tutto il processo produttivo delle opere ed il Programma di incontri Didattici e Professionali deve essere seguito e “accompagnato” da un Critico o Storico dell’Arte all’altezza della situazione, cioé un professionista riconosciuto e chiaramente un difensore della Pittura, un innamorato e militante della Pittura.

Ormai nel mondo dell’Arte purtroppo non si muove niente senza l’azione contundente di una figura leader riconosciuta, influente e di grande prestigio , per cui é indispensabile individuare con cura il personaggio che sappia “condurre la nave in porto”.

Questo critico deve conoscere, condividere e difendere l’operato della Fondazione “La Bottega del Pittore” e deve soprattutto essere disposto a capire e interpretare l’opera dei Maestri della Bottega senza intralciarne in alcun modo la operatività, creativitá e libertá.

Tutte le sue attivitá devono essere orientate alla promozione del Progetto nel suo insieme ed all’articolazione di un lavoro che dia come risultato finale la partecipazione delle 20 opere e dei 10 Pittori alla Biennale di Arti Plastiche 2003 di Venezia ed alla pubblicazione del relativo catalogo ragionato di presentazione.

Alla figura del Critico d’Arte bisognerá affiancare anche alcuni giovani qualificati in Amministrazione, Relazioni Pubbliche e Programmi di Comunicazione ed Informazione per concretizzare tutte le iniziative di carattere organizzativo, come gli incontri, tavole rotonde, comunicati stampa, documentazione, registrazione ed archiviazione dati, stampa e diffusione documenti, creazione del sito web e creazione della rete di comunicazione interattiva.

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LEONEL CERRATO

10 – Sostenitori di alto profilo.

Gli Sponsor del Progetto dovranno essere, come indicato nella Bozza di Statuto della Fondazione “La Bottega del Pittore”, persone o istituzioni direttamente interessate ad “un rilancio su scala mondiale del Prodotto Italiano di qualitá, stile, eleganza, gusto e professionalitá“.

Persone ed Istituzioni di alto profilo e di altrettanto alto coraggio imprenditoriale e forte indipendenza culturale in grado di “adottare” un Progetto come il nostro, chiaramente controcorrente, professionale e proiettato verso il futuro.

Sarebbe comunque auspicabile che si creasse, tra tutti gli attori del Progetto (Pittori, Critici, Sponsor, Partners, Sostenitori ecc.), oltre che un intendimento finalizzato giustamente ad un “ritorno” economico o di immagine, anche una tensione ideale basata sulla convinzione piú sottile ed articolata che nasca in ciscuno dalla riflessione critica dello stato attuale delle cose.

Vittorio Sgarbi ci apre, spesso, delle improvvise e profetiche visioni su questo panorama:…
…”Mi sono cosí fatto l’idea che esista una strada segreta, un sentiero, che ci puó condurre fuori dal labirinto, dalla confusione e dalla babele delle lingue, che rendono indecifrabile l’arte contemporanea, una strada misteriosa ma aperta su panorami bellissimi, con scorci e inedite vedute. E penso a episodi inconsueti, ma non rari, perché il sentiero sempre piú si ingrossa e le vedute suggestive si moltiplicano”…

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SPLENDIANI GIANCARLO

11 -Obiettivi finali

Le 20 opere pittoriche dovranno essere presentate ufficialmente in un’evento al massimo livello all’interno della Biennale di Venezia 2003.

Le opere realizzate dai Maestri della Bottega del Pittore saranno peró il fulcro, il nocciolo di una “totalitá pittorica” che si intende presentare in uno spazio idoneo all’interno della Biennale, i cui “fuochi” di interesse possono essere cosí suddivisi:

a)- una zona della Fondazione “La Bottega del Pittore” con documentazioni, pubblicazioni, presentazioni dei siti web e Centro Stampa e Relazioni Pubbliche.

b)- una zona del “mestiere di dipingere” che fornirá documentazioni fotografiche, bibliografiche e dimostrazioni pratiche di tecniche come l’Affresco, la Tempera, il Mosaico ecc. ( che potrá essere gestita da qualche Istituto d’Arte o Laboratorio artistico o artigianale privato).

c)- una zona dei “materiali e strumenti” con una esposizione dei pigmenti, resine e curiositá strumentali ecc. ( che potrá essere gestita da qualche impresa Industriale o Commerciale di prodotti per Belle Arti).

d)- una zona delle relazioni e influenze tra la Storia della Pittura Italiana ed il “Prodotto Italiano” nel mondo a livello industriale o commerciale ( che potrá essere gestita da qualche Universitá o Centro Studi specifico).

e)- una zona della “Integrazione Plastica” tra la Pittura, Scultura e Architettura e dell’Arte Pubblica a livello architettonico e urbano nella Storia e soprattutto nella attualitá (che potra essere gestita ugualmente da qualche Universitá o Centro Srtudi specifico).

Tutto questo “pacchetto”, questo “spazio integrato” della sensualitá pittorica italiana, potrá trasformarsi poi in un grande Programma promozionale del “Prodotto italiano di qualitá, stile, eleganza, gusto e professionalitá”, con una mostra itinerante a livello mondiale, a partire dai centri delle Comunitá Italiane all’Estero (USA, Canada, Argentina, Brasile, Australia ecc.), dagli 80 Istituti Italiani di Cultura, fino ai grandi Musei di Arte Moderna e Contemporanea, dove la Pittura puó ritornare ad essere il centro delle Arti Visive, e la Pittura Italiana puó di nuovo ambire ad essere un centro importante e prestigioso di originalitá e creativitá nel mondo…….
…..”per ritornare al primato di un gesto fondatore, che in questo senso non é piú nuovo di quanto non lo fosse cinquanta, cento o mille anni fa. (…) La rinascita (…) é l’autentico ritorno alla vita. Essa é la linfa che sale nel tempo allorché il tempo invecchia. E’ il momento della plenitudine interiore, della riunione dell’essere alla totalitá, quando la circostanza suggerisce quanto vi é in essa di eterno, quando il presente immediato si fonda con il passato piú remoto, lo nutre e lo affascina, nel chiarore di un nuovo mattino”…… (Jean Clair)

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Sergio Michilini
Managua – Nicaragua – Agosto 2001

N.B. Francamente mi vergogno del Vittorio Sgarbi di oggi…lascio le sue citazioni in questo Progetto per onestà intellettuale: le cose che ha detto e scritto all’inizio della sua carriera non riflettono sicuramente le sue pagliacciate di oggi…..

2 pensieri su “Biennale di Venezia : progetto

  1. La pittura è una delle forme dell’arte contemporanea, la più autentica e la più difficile e non un mestiere, quando si mettono in scena cattivi pittori (o coloro che intendono questo linguaggio come mestiere)si giustificano le scelte di Szeman . Carlo Fusca

  2. Gentile Carlo,lei ha ragione quando si parla del “Mestiere del Pittore” a mero scopo di lucro, senza coinvolgimento emotivo e motivazioni ideali.
    Ma il “Mestiere di Pittore” esercitato con particolari esperienze e abilità, apprese anche con la pratica…e per ricavarne il necessario guadagno… è quello che hanno fatto sempre e tutti i grandi maestri della Storia dell’Arte. Nella catastrofe della Pittura italiana di oggi la definizione “Mestiere” non ha colpe. Mentre si ne ha, e parecchie, la definizione “Arte Contemporanea” e i vari Signori Szeemann. Grazie del suo commento.Sergio Michilini

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