Questo è un dipinto che ho realizzato nel 1995, ispirandomi al dipinto di Caravaggio CANESTRA DI FRUTTA. Ero appena ritornato dal Brasile, con la valigia piena di frutti di CACAO, che ho messo in un canestro e il tutto collocato sul piano di un davanzale, posizionandomi in modo che che la sua linea frontale corrispondesse a quella dell’orizzonte.
Nel 2003 il caro amico e collega Poretti Erminio ha scritto questa bella presentazione al mio dipinto CANASTA CON CACAO.
Parlare di Sergio per me vuol dire parlare della nostra amicizia, che risale agli anni giovanili, quando ci si ritrovava le domeniche per dipingere i paesaggi intorno ad Albusciago.
La nostra fu chiaramente una scelta vocazionale, dettata dalla consapevolezza che solo seguendo la via della Pittura avremmo trovato noi stessi.
Qualche anno dopo ci incontrammo studenti nella Accademia di Belle Arti di Firenze, dove Sergio fu il catalizzatore di un piccolo cenacolo in cui figuravano anche Gianfranco Tognarelli, Maurizio Governatori ed io.
Questo gruppo si raccolse attorno all’insegnamento del Maestro Goffredo Trovarelli e ben presto si impose all’attenzione degli altri studenti e professori dell’Accademia.
L’insegnamento di Trovarelli fu indispensabile per aiutarci a recuperare il significato profondo e l’importanza della tradizione pittorica italiana, i valori fondamentali di tale espressione e le tecniche che il lavoro pittorico comporta.
Furono due le direttrici di quella nostra ricerca: attingere dalla realtà e dalla vita la poetica, forme e contenuti dei nostri quadri; lo studio dei grandi maestri antichi del Rinascimento, da Masaccio a Piero della Francesca, a Raffaello, fino agli impressionisti, a Cezanne e Morandi.
Da allora ciascuno di noi ha seguito i propri cammini artistici, famigliari e la lotta controcorrente che abbiamo portato avanti, nel grande amore per la pittura ed il mestiere di dipingere, ha rafforzato la nostra amicizia e stima reciproca.
Da molti anni la testimonianza di Sergio e mia contro un modo di vivere sempre più disumanizzato, dove la Pittura parrebbe non essere più un linguaggio dell’uomo contemporaneo, è esplicita. Quella di Sergio sviluppata su due continenti; la mia è nel silenzio e lavoro quotidiano nella terra d’origine.
Tutti e due continuiamo a credere nei valori essenziali della Pittura e continuiamo ad approfondire le nostre principali fonti di ispirazione: la Natura e i Maestri del passato.
In questa bella Natura morta di Sergio, come esempio del suo lavoro recente, incontriamo il cacao, come prezioso frutto tropicale e Caravaggio con il Canestro di frutta dell’Ambrosiana di Milano.
Erminio Poretti
Albusciago, dicembre 2003
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