Asciano di Siena e il “Maestro dell’Osservanza”

A pochi chilometri da Siena, percorrendo quel magico pezzo d’Italia che sono le Crete Senesi, ci si sente come sospesi, leggeri, su di una terra luminosa, leggermente ondulata e infinita che ”in autunno, dopo l’aratura ha un aspetto lunare, con colori dal bianco ghiaccio al bruno profondo, poi in inverno il grano appena spuntato la ricopre di una sfumatura verde, che diventa verde smagliante in primavera e dorato per le spighe mature in estate”.
Nel cuore delle Crete Senesi si trova la bella cittadina medioevale di Asciano dove, prima di degustare della meravigliosa arte culinaria del territorio, suggeriamo di visitare uno tra i migliori piccoli musei d’Italia: il Museo Diocesano di Palazzo Corboli (a stomaco strapieno è sconsigliata qualsiasi visita che abbia a che vedere con Arte e Pittura, perchè l’alimento spirituale ha bisogno di un corpo ed una mente ricettivi).
Lì, tra le altre cose, c’è un gioiello pittorico che giustifica, da solo, la visita di questi luoghi: la NATIVITA’ DELLA VERGINE del cosidetto “Maestro dell’Osservanza”.
E’ un polittico databile intorno al 1430, dipinto a tempera su tavola da un artista di ancora incerta attribuzione.

Maestro dell’Osservanza, Natività della Vergine, 1430-1433 circa, tempera su tavola, cm 220×162, Museo diocesano, Asciano

Maestro dell’Osservanza”  è il nome convenzionale scelto da Alberto Graziani (allievo di Roberto Longhi) per definire questo ”artista nobilissimo, d’una cultura parallela a quella del Sassetta ma piú insistentemente arcaica”. Anche l’Angelini sostiene che si tratta di ”un artista affine al Sassetta, ma piú intimamente nutrito dei succhi della tradizione” (Pittura senese-Federico Motta Editore). E nell’Enciclopedia dell’Arte Garzanti leggiamo: ”Il Maestro dell’Osservanza arricchisce la tradizione gotica senese di notazioni naturalistiche minuziose e vivaci scandite in un’atmosfera dorata
Anche se la identificazione esatta dell’artista non ha ancora raggiunto un sostanziale accorto tra gli studiosi, sappiamo per certo che il“Maestro dell’Osservanza” fu uno dei protagonisti della pittura quattrocentesca a Siena.

In questo polittico della “Natività della Vergine” è rappresentato un ambiente domestico della Siena di allora, con una buona dose di fantasia che rende la realtà quotidiana ancora più fiabesca. Una sorta di “Buon Governo” della famiglia, dove tutto è documentato dettagliatamente e sta esattamente al suo posto: ricchi, poveri, servi, infanti e visitanti.

A differenza di oggi, in quel tempo i governanti e potenti ragionava molto di Città e Governi “ideali”, e in questa ottica probabilmente questa potrebbe essere considerata una vita domestica “ideale” di quei tempi.

Ricordo quando si discuteva di questa opera con l’amico e collega Erminio Poretti, nel suo studio una dozzina di anni fa, e si ragionava sul “silenzio”…. dipingere il silenzio, non quello della morte, come spesso usano i pittori figurativi di oggi, ma della vita, della “realtà” e della speranza…..(si dissentiva un pochetto solamente nella interpretazione della “realtà” della Fede o delle cose).

Pero’, che ventata di ossigeno e di poesia, in questa pittura luminosa , chiara, distesa, piena di tenerezza, di amore e di pace!

Maestro dell’Osservanza, Natività della Vergine, 1430-1433 circa, tempera su tavola, cm 220×162, Museo diocesano, Asciano

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