Ho realizzato questo dipinto pensando ai miei cari amici della banda musicale più famosa del varesotto, cioè di quella Provincia di Varese che fa da cuscinetto tra la grande Milano e la grande Svizzera, territorio anche chiamato “Insubria”, dove si parla il dialetto lombardo. “The Famousa Balcon Band” è un cocktail propriamente di lombardo e inglese, “per stare alla moda”.
Tra gli amici il gruppo si chiama semplicemente BALCON BAND, ed è stato fondato dall’indimenticabile GIGI BASSANI (il leader maximo) sull’onda lunga del ’68, con una connotazione insieme godereccia, solidaria, tradizionale e popolare. Alla sua prematura e tristissima scomparsa, il gruppo è stato rilanciato e sta tuttora sulla cresta dell’onda grazie al nuovo leader TONINO NERI e alle nuove leve di musicanti che hanno continuato il cammino insieme a vari “maestri storici”, rappresentando i quali ho dipinto ROMANO RONCORONI, poeta, compositore e jolly della banda.
La composizione del dipinto “The Famousa Balcon Band” è stata ispirata da due celeberrime opera d’arte: un affresco rinascimentale e una fotografia moderna.
L’affresco è “Il Sollevamento del legno della Croce” di PIERO DELLA FRANCESCA, che fa parte delle “Storie della Vera Croce” nella cappella maggiore della basilica di San Francesco ad Arezzo, opere databili intorno al al 1452-1458.
Questo ciclo di affreschi di Piero della Francesca sono uno dei principali capolavori della pittura rinascimentale italiana, pieni di luminosità, di sintesi compositive e di “surrealismo o metafisica ante litteram”.
La fotografia famosissima è del fotografo statunitense JOE ROSENTHAL , scattata sul luogo della battaglia di “Iwo Jima” nel 1945, e rappresenta un gruppo di marines che alzano una bandiera americana sull’isola. Questa foto poi divenne una icona del “patriottismo” statunitense e ricevette il Premio Pulitzer.
Nel dipinto i tre amici della Balcon Band (da destra verso sinistra Tonino, Gigi e Romano) alzano la bandiera della PACE insieme ad uno dei marines di Rosenthal….un fatto impossibile ma auspicabile per un paese come gli Stati Uniti d’America, che da “Iwo Jima” od oggi non ha mai smesso di fare guerre a tutti e dappertutto.
Sul fondo del dipinto il MONTE ROSA, che campeggia maestoso sulla Provincia di Varese. E la BANDIERA DELLA PACE che sventola sul varesotto, sull’Italia, sull’Europa, sul Mondo e sull’Universo (con l’auspicio e il suggerimento di assegnare il NOBEL DELLA PACE a coloro che se lo meritano davvero e non ai guerrafondai e a coloro che si sono macchiati di crimini contro l’umanità).
Poco prima di lasciarci, il nostro caro amico e fratello GIGI BASSANI ha dedicato alla Balcon Band e a noi tutti questo breve scritto:
“Il tempo, con passo da lupo, ci ha rubato le nostre canzoni. Non erano tante: un gruppo di versi, spesso rabbiosi e tristi, ironici e disperati, un’isola da difendere a voce nuda contro il gran mare lagnoso della “musica leggera”.
E non erano neppure tanto belle, ammettiamolo: forse il vaglio estetico più severo ne salverebbe soltanto alcune. Ma erano le nostre canzoni: dicevano le cose che noi volevamo sentire, cantavano la nostra speranza e la nostra giovinezza.
Queste nostre canzoni, a dire il vero, non ebbero mai grande successo: stavano troppo fuori la norma del mercato: Come vogliamo chiamarle ora: sempreverdi o, meglio sempre rosse? Lasciamole pure senza nome e dedichiamole anche a chi non le volle nemmeno ascoltare, o le osteggiò con durezza implacabile perché le sentiva “diverse”.
E, infatti, diverse lo erano davvero: non cercavano di vendersi al migliore offerente ma (addirittura!) volevano cambiare la nostra vita e la faccia del mondo. È accaduto, invece, che la vita ha cambiato noi: ma, forse, non tanto da impedirci di provare, voltandoci indietro, qualcosa come un vago rimorso.
Le “cose” ci dicono sono cambiate: sono cambiati i nomi, gli aggettivi, gli avverbi, sono cambiati i ruoli e le persone. Le bandiere più nobili si sono spiegazzate, afflosciate, sono cadute a terra: è caduto il “vento rosso” che le gonfiava.
I nostri figli, i nostri nipoti non vogliono più sapere delle nostre canzoni, non le capiscono neppure: hanno altro per la testa e nelle orecchie, le considerano impossibili.
Allora vuol dire che tutto è perduto? Può darsi: ma quando tutto è perduto, come si suol dire, è anche la volta che tutto ricomincia, riprende significato e dimensione. Anche queste voci lontane, come tutte le grida e le voci della storia del mondo, passano all’Archivio. Ma la musica leggera che conosce i suoi polli, coltiva da sempre i suoi “revivals” e si coccola i suoi “sempreverdi”, i “successi” che passano indenni di generazione in generazione.
Per questo, eccole ancora qui, le nostre vecchie canzoni, dalle più antiche alle più recenti, per la curiosità di figli e nipoti e per la nostalgia di tutti noi, compagni di un tempo passato e irrecuperabile; ma anche incancellabile, indimenticabile e nostro “per sempre”.
“Finchè ci giunga un giorno ancora la notizia
di una locomotiva come una cosa viva
lanciata a bomba contro l’ingiustizia”
Albizzate 23 gennaio 2001
Gigi Bassani
Per ascoltare THE FAMOUSA BALCON BAND:
Osteria del Gigi & La Famusa Balcon Band
THE FAMOUSA BALCON BAND – L’uva fogarina
THE FAMOUSA BALCON BAND Quel mazzolin di fiori
THE FAMOUSA BALCON BAND La bella la va al fosso
THE FAMOUSA BALCON BAND – La famiglia dei gobon
BALCON BAND ALBIZZATE 21 MARZO
The Famousa Balcon Band Ul risott.avi
The Famousa Balcon Band, hasta siempre comandante (2)
balcon band “easyjet in allegria!!!”
Altro dipinto: Piccolo quadro di un grande uomo e amico