Io e la Costituzione siamo del ’48, abbiamo la stessa età, ed io ne sono estremamente orgoglioso, perchè questa Carta, questo Contratto, è stato scritto dai migliori italiani, dalle donne e dagli uomini che hanno provato la barbarie della guerra mondiale. I Padri Costituenti, sintetizzando il meglio della storia della nostra penisola hanno scritto questa nostra Costituzione per limitare il potere dei potenti, dei dominanti e dei delinquenti in difesa del popolo, dei cittadini, soprattutto dei più deboli e dei loro diritti, dignità e libertà.
Come il sottoscritto, anche la Costituzione è spiritualmente giovane….. anche se dal 1948 ad oggi tutti i poteri e i potenti a livello nazionale e internazionale hanno cercato di deformare, corrompere, manipolare, modificare, alterare, e falsificare i dettami della nostra Costituzione, attraverso leggi, atti, norme e decreti, pressioni, ricatti e alleanze scellerate e dubbiosi obblighi internazionali.
20 anni dopo, nel 68, siamo usciti dalle scuole e dalle fabbriche per attuare, ampliare e approfondire i Diritti Costituzionali…accentuandone i caratteri socialisti e cristiani…. e, invece, subito dopo, da li è partita a livello mondiale la controrivoluzione, la grande offensiva dei ricchi contro i poveri, che continua ancora oggi, ormai quasi senza più resistenze, dilagando in tutti gli anfratti della convivenza civile, e minacciando la stessa sopravvivenza della nostra specie su questo pianeta.
E’ una lotta di classe al rovescio: i poderosi e i potenti stanno sbaragliando le difese che i dannati della terra avevano pazientemente costruiito negli ultimi secoli. E ormai le nuove “società di mercato globalizzato” stanno trascinando nel baratro anche le piccole e medie borghesie, gli intellettuali, scienziati, artisti e il clero delle varie religioni: tutti nel buco nero del dogma della mercificazione globale, del consumo obbligatorio, della crescita infinita e del pensiero unico e omologato.
L’ex Presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida scrive tra l’altro: “A lungo la Costituzione è apparsa spesso, se non un miraggio, un traguardo ancora da raggiungere in vari campi, un programma di cose da fare più che un bilancio di risultati acquisiti”
“Le spinte al “nuovismo” costituzionale nascondevano e nascondono rischi di indebolimento dei valori fondamentali della costituzione repubblicana e dell’idea della Costituzione come terreno condiviso dalle diverse forze politiche”
“Le Costituzioni sono lo strumento che i popoli si danno nel momento della saggezza, a valere per il momento della confusione”
E’ indubbio che stiamo vivendo anni di profonda confusione, e questa scellerata proposta di cambio della Costituzione riuscirà purtroppo forse a DIVIDERE PROFONDAMETE IL POPOLO ITALIANO per i decenni a venire. E così, invece di consolidare una volontà solidaria generale riflessa nella “tavola costituzionale dei valori” che sono lo “spirito” della nostra Costituzione…ci frammenteremo in “molteplici interessi particolari”…dettati stupidamente dalla “società di mercato”.
Il “cambiamento” e la “innovazione” non producono automaticamente cose migliori, spesso si finisce dalla padella alla brace. E quando, come nel nostro caso, è la “società di mercato” e la “globalizzazione del mercato” che spingono alle modifiche delle leggi di convivenza umana…….dovrebbe accendersi la luce rossa di “pericolo”…..stiamo bombardando un’altra volta l’obiettivo sbagliato. Come si diceva una volta: invece di buttare i panni sporchi si butta il bambino che c’era dentro.
Personalmente considero che il vero cambiamento rivoluzionario lo avremo nel momento in cui si inizierà FINALMENTE A RISPETTARE E APPLICARE LA NOSTRA COSTITUZIONE E IL SUO “SPIRITO”….a incominciare dalla riappropriazione della “Sovranità Popolare della Moneta”
Invece di spendere tanti soldi per le scellerate schede referendarie, si sarebbe potuto regalare a ogni cittadino una copia della Costituzione Italiana, quella entrata in vigore il 1º gennaio del 1948, senza le successive deformazioni al ribasso. Sarebbe stato un gesto di amore e di speranza, oltre che di stimolo alla partecipazione reale degli italiani ai nostri problemi comuni.
Nel frattempo, sperando che non vinca un’altra storpiatura della nostra Costituzione, pubblichiamo una nota tratta da “ilfattoquotidiano” su di uno degli “storpiatori guinnes”, che si chiama J.P.Morgan :
“I sistemi politici dei paesi europei del Sud e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano caratteristiche inadatte a favorire l’integrazione. C’è forte influenza delle idee socialiste”. E cita, tra gli aspetti problematici, la tutela garantita ai diritti dei lavoratori
Che un gigante della finanza globale produca un documento in cui chiede ai governi riforme strutturali improntate all’austerity non fa più notizia. Ma Jp Morgan, storica società finanziaria (con banca inclusa) statunitense, si è spinta più in là. E ha scritto nero su bianco quella che sembra essere la ricetta del grande capitale finanziario per gli stati dell’Eurozona. Il suo consiglio ai governi nazionali d’Europa per sopravvivere alla crisi del debito è: liberatevi al più presto delle vostre costituzioni antifasciste.
In questo documento di 16 pagine datato 28 maggio 2013, dopo che nell’introduzione si fa già riferimento alla necessità di intervenire politicamente a livello locale, a pagina 12 e 13 si arriva alle costituzioni dei paesi europei, con particolare riferimento alla loro origine e ai contenuti: “Quando la crisi è iniziata era diffusa l’idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica (…) Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea” (traduzione da http://culturaliberta.wordpress.com/ ).
JPMorgan è stata tra le protagoniste dei progetti della finanza creativa e quindi della crisi dei subprime che dal 2008. Fino a essere stata formalmente denunciata nel 2012 dal governo federale americano come responsabile della crisi, in particolare per l’acquisto della banca d’investimento Bear Sterns. Ecco che invece dai grattacieli di Manhattan hanno pensato bene di scrivere che i problemi economici dell’Europa sono dovuti al fatto che “i sistemi politici della periferia meridionale sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo”.
E per colpa delle idee socialiste insite nelle costituzioni, secondo Jp Morgan, non si riescono ad applicare le necessarie misure di austerity. “I sistemi politici e costituzionali del sud presentano le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti; governi centrali deboli nei confronti delle regioni; tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori; tecniche di costruzione del consenso fondate sul clientelismo; e la licenza di protestare se sono proposte modifiche sgradite dello status quo. La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia)”.
Quindi Jp Morgan, dopo avere attribuito all’Europa l’incapacità di uscire dalla crisi per la colpa originaria della forza politica dei partiti di sinistra e delle costituzioni antifasciste nate dalle varie lotte di liberazione continentali, ammonisce che l’austerity si stenderà sul vecchio continente “per un periodo molto lungo”.
ho trovato l’articolo bellissimo ma non lo trovo per condividerlo su fb come posso fare?