Ravello: ‘nu puorco acciso

ravello.jpgLo scorso dicembre abbiamo avuto la fortuna di soggiornare in uno dei più bei posti del mondo: la costiera amalfitana. E non da turisti ma da quasi residenti, che è il modo migliore di conoscere il territorio, ospiti di amici meravigliosi, che ci hanno fatto assaporare alcune delle espressioni artistiche locali che collocano la qualità della vita di quei posti a livelli invidiabili.

Abbiamo conosciuto poeti e artisti che dominano le arti della buona cucina innanzitutto, giacchè l’alimentazione lì è qualcosa di quasi sacro, come un magico rituale che definisce l’essenza dell’esistere sia individualmente che socialmente.
Poi abbiamo visto quasi tutti gli abitanti come artefici delle arti del giardinaggio, dei fiori, degli orti, delle rocce e del mare che, da quelle parti la cura del paesaggio e dell’ambiente è un valore innato e visibilmente antico. E poi abbiamo potuto apprezzare le opere degli artisti dell’archeologia, della ceramica, del ‘trekking’ e della guida su strade impossibili e così via. E un giorno , a Ravello, siamo stati invitali alla festa dell’uccisione del maiale: “‘NU PUORCO ACCISO”, che è stata una esperienza di emozioni forti, che riportavano alla memoria la mia infanzia in Friuli.

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, olio su tela, cm.95x75

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, olio su tela, cm.95×75

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, particolare

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, particolare

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, particolare

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, particolare

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, particolare

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, particolare

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, particolare

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, particolare

Alla fine degli anni ’70 avevo già dipinto un quadro che avevo intitolato “IL MAIALE SQUARTATO”, in omaggio ai tandi buoi squartati dipinti nel corso della Storia dell’Arte, a partire da Rembrandt, fino ad arrivare a Soutine ed alla Vucciria di Guttuso. E in quella memorabile giornata ravelliana, macellando il maiale, ovviamente ho pensato ad un nuovo quadro…che è quello che presento oggi qui, appena terminato, dopo parecchie settimane di tribolazioni pittoriche…si perchè questo quadro, confesso, che non è stato facile da realizzare (i soliti problemi di chiarezza, luminosità, composizione ecc….cercando quella luce sempre difficile da trovare in questi tempi bui per la pittura)…

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, particolare

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, particolare

Ho cercato di non essere troppo sanguinolento, sdrammatizzando il fatto (che, comunque resta pur sempre una uccisione di un essere vivente) con delle oche in primo piano che se ne vanno tranquillamente passeggiando, mentre nel fondo dipingendo un frammento di archiettettura ecclesiastica dei tempi gloriosi della Repubblica Marinara di Amalfi….ed una bellissima bambina in rosso, ugalissima a come ero, da bambino, con i miei nonni intenti a macellare l’animale.
Volevo metterci un titolo locale, a questo mio quadro, e mi sono arrivati d’aiuto gli amici della costiera amalfitana, che mi hanno inviato uno strano proverbio che, tradotto, dice: “vale sicuramente di più un maiale morto che un uomo vivo” (o “che un cristiano che campa cent’anni”). Alla prima, arrivandomi il messaggio con il proverbio, lo sconcerto è stato ovviamente grande.
Poi ho riflettuto sul fatto che, normalmente, un detto della tradizione popolare è sempre una metafora della realtà e che c’è sempre un significato o un senso tra le righe che va interpretato. E sono arrivato a tre conclusioni possibili. La prima, che probabilmente è un proverbio antico, di quando la fame era tanta, troppa, e la vita valeva poco. La seconda che è un proverbio dell’Italia moderna dove la corruzione è talmente tanta, troppa, che il maiale diventa contemporaneamente esempio di bontà e di saggia autenticità.La terza che è una metafora concentrata sulle qualità e virtù culinarie del maiale, in comparazione delle quali le virtù e qualità dell’essere umano sono assolutamente inferiori.
Sia come si vuole che sia, e non trovandolo in google tra i proverbi napoletani , ho adottato ugualmente questo scritto inviatomi dagli amici di Ravello che, comunque arricchisce la riflessione su questo mio dipinto, che spero sia di vostro gradimento.

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, olio su tela, cm.95x75

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, olio su tela, cm.95×75

ravello.jpg

ravello.jpg

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, bozzetto, 2017, disegno, cm38x32

 

Sergio Michilini, IL MAIALE SQUARTATO, 1979, olio su tela, cm.70x100

Sergio Michilini, IL MAIALE SQUARTATO, 1979, olio su tela, cm.70×100

E per finire un poco di RITMO…..ricordando il grande PINO DANIELE con TULLIO DE PISCOPO    

https://www.youtube.com/watch?v=aEl_xOFG0Uc

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, olio su tela, cm.95x75

Sergio Michilini, ‘NU PUORCO ACCISO, 2017, olio su tela, cm.95×75

 

 

 

 

 

5 pensieri su “Ravello: ‘nu puorco acciso

  1. Muy buen retrato Maestro Sergio, pero a muchos nos desagrada ver la muerte de cualquier animal, aun sabiendo que vas a comerlo. Creo que para los veganos o vegetarianos es una ofensa, pero he visto a personas vegetariana que si usan zapatos de cuero y abrigos de piel de animales que están en extinción y que pasa con ellos doble moral?
    Le felicito por su osadía y excelentes colores sin llegar a lo tosco o vulgar del momento. Saludos!!

  2. En Nicaragua decimos ” A cada cerdo le lega su sábado” excelente cuadro de costumbres que lamentablemente se van perdiendo, me gustaría saber si so gente del lugar de Italia, no entiendo muy bien el idioma.
    Un fuerte abrazo y felicidades por su Obra Maestro.

  3. Para mi el cuadro debería de llamarse, A cada chancho le llega su sábado, pues nada es para siempre solo lo que queda es lo que disfrutaste y lo que te comiste.
    El resto es superficial, felicidades Maestro, esta vez no me esperaba semejante cuadro. Bellos colores y casi se siente el momento del destace.

  4. Caro Maestro ho letto solo ora tutto l articolo è visto il nuovo dipinto. Cosa posso dire che mi piace .? Per me è anche molto emozionante mi ricorda mio padre macellaio e io bambina , assistevo tutti i lunedì a questo rito. .,E non aggiungo altro credo di aver detto tutto MANDI

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