Io, nordista (friulano-lombardo) ho sempre cercato il sud. E al sud ci sono arrivato….quello del mare, delle mescolanze di razze e culture, degli orizzonti sempre aperti e delle predominanti orizzontali e verticali, senza ambiguità e obliquità. Il sud delle perenni attese di arrivi e di partenze, nei ritmi lunghissimi del tempo e nella provvisorietà degli eventi.
Sto in un sud che si chiama Centro-America. A Managua il centro della città è stato spazzato via dal terremoto del ’72 e da allora un “centro” non è più esistito. Qua si dice che il centro della città è dove uno vive. Ed effettivamente dove uno vive è anche l’ombelico del mondo, essendo che da queste parti c’è una visione aperta e libera da pregiudizi, per cui a partire dalla propria casa, in tutte le direzioni si vada ci sono genti, culture, nazioni e storie ugualmente valide e degne di rispetto….diciamo una giusta visione anarchica della vita su questo pianeta.
Personalmente il Ferragosto me lo sono sempre immaginato, fin da piccolo, al mare e al sud…e percio’ un luogo dove ci si arriva viaggiando . Mi è rimasta inchiodata nel cervello quel pezzo di poesia che ci facevano studiare a memoria alle elementari:
….“Viaggiar sarebbe il mio diletto ma costa troppo e per economia talora uso di prendere il biglietto agli sportelli della fantasia”…(Domenico Gnoli 1836-1915)
Effettivamente poi ho capito che non è sufficiente andare o stabilirsi a “vivere nel sud”…se non si continua a viaggiare. Ho capito che la mia utopia del sud e del mare era concretamente IL VIAGGIO.
In America Latina si dice “Este es mi Norte”, “Estoy buscando el Norte” …per dire questa è la mia direzione; sto cercando la rotta….o tendenza, orientamento, cammino ecc.
Da qualche anno in America Latina è nata una televisione davvero “latinoamericana”, autonoma ed indipendente….molto interessante, che si chiama “TELESUR”. Il suo slogan è “NUESTRO NORTE ES EL SUR”. E questo significa che la nostra direzione, rotta, tendenza, cammino ecc… E’ IL SUD.
Non basta quindi vivere al mare o al sud….bisogna continuare a viaggiare anche da fermi, sia stando al nord o al sud, sia in montagna che al mare…il viaggio sta nella testa. E se la tendenza è IL SUD la cosa diventa davvero interessante…mi azzarderei a dire, oltre che per la nostra individuale felicità, anche per la sopravvivenza della umanità.
Noi italiani, che facciamo parte del piccolo Nord privilegiato, dovremmo vedere se riusciamo a sganciarci da un Progresso e/o Sviluppo che è fallimentare….e magari iniziare a ragionare pensando che il grande Sud esiste, è più vivo che mai…e magari ci puo’ anche dare la rotta per la salvezza.
Parafrasando “TELESUR” sarebbe bello che anche da noi si dicesse “NUESTRO NORTE ES EL SUR”.
Vivo in un SUD che fa rinascere nostalgie di un mondo umano, a misura d’uomo, per l’uomo….come l’emozione di questa bella, fresca, nuova e dolce poesia di Carducci:
Giosuè Carducci
“Traversando la Maremma Toscana”
Dolce paese, onde portai conforme
l’abito fiero e lo sdegnoso canto
e il petto ov’odio e amor mai non s’addorme,
pur ti riveggo, e il cor mi balza in tanto.
Ben riconosco in te le usate forme
con gli occhi incerti tra ’l sorriso e il pianto,
e in quelle seguo de’ miei sogni l’orme
erranti dietro il giovenile incanto.
Oh, quel che amai, quel che sognai, fu in vano;
e sempre corsi, e mai non giunsi il fine;
e dimani cadrò. Ma di lontano
pace dicono al cuor le tue colline
con le nebbie sfumanti e il verde piano
ridente ne le pioggie mattutine.
Questo ferragosto ti ha ispirato un bel pensiero ed io sono con te e ti ringrazio.
Grazie per questo articolo toccante e per le splendide immagini.